Striscia di Gaza

Così Israele ha usato i civili come scudi umani: è il «mosquito protocol»

Lo Stato ebraico accusa Hamas di usare i palestinesi come scudi umani, ma la pratica sembra comune pure tra le file dell'IDF: «Costringono i civili ad entrare in edifici potenzialmente esplosivi»
©Leo Correa
Red. Online
26.10.2024 17:30

Si chiama «mosquito protocol» (protocollo zanzara) e sarebbe una pratica comune nell’esercito israeliano impiegato nella Striscia di Gaza. Consiste nell'usare i palestinesi come scudi umani, costringendoli ad entrare in case o tunnel potenzialmente esplosivi per evitare di mettere in pericolo le proprie truppe. Lo riporta la CNN, citando quanto raccontato da un soldato delle Forze di difesa israeliane (IDF) e cinque ex detenuti che hanno riferito di aver subito tale trattamento.

Il soldato, nello specifico, ha dichiarato che la sua unità ha trattenuto due prigionieri palestinesi con il solo scopo di usarli come scudi umani per esplorare luoghi pericolosi, sottolineando che la pratica era diffusa tra le unità israeliane a Gaza: «Abbiamo detto loro di entrare nell'edificio prima di noi. Se ci fossero state delle trappole esplosive, sarebbero saltati in aria al posto nostro», ha riferito all’emittente americana.

Stando alle testimonianze, la pratica sarebbe diffusa in gran parte dell’enclave mediorientale: nel nord di Gaza, Gaza City, Khan Younis e Rafah.

Il membro dell’IDF ha spiegato che, all'inizio, la sua unità utilizzava procedure standard prima di entrare in un edificio sospetto, inviando un cane o distruggendo parte di una parete con un colpo di carro armato o con un bulldozer blindato. Poi un agente dei servizi segreti avrebbe detto alla sua unità di utilizzare i detenuti palestinesi come scudi umani prima di entrare nelle strutture. In quell’occasione, racconta, vennero usati un ragazzo di 16 anni e uno di 20, perché, disse il comandante, «è meglio che esplodano i palestinesi».

Il soldato ha pure riferito che, dopo due giorni, lui e i suoi compagni si sono rifiutati di continuare con quei metodi, confrontandosi con il loro comandante, il quale aveva risposto loro di non «pensare al diritto internazionale». Alla fine sono riusciti a convincerlo e i due palestinesi sono stati rilasciati.

Breaking the Silence, una ONG israeliana che offre ai soldati la possibilità di esprimersi in modo confidenziale sulle proprie esperienze nei territori occupati, ha fornito alla CNN tre foto che ritraggono l'esercito israeliano usare i palestinesi come scudi umani a Gaza. Interpellato sulla questione, l'IDF ha fatto sapere che «le direttive e le linee guida dell'IDF proibiscono severamente l'uso di civili detenuti a Gaza per operazioni militari. I protocolli e le istruzioni pertinenti vengono regolarmente chiariti ai soldati sul campo durante il conflitto».

Lo stesso Israele ha sempre accusato Hamas di usare i civili a Gaza come scudi umani, nascondendo le proprie infrastrutture militari in edifici civili. Nonostante il movimento islamista abbia sempre negato, lo Stato ebraico ha fornito molte prove di armamenti piazzati all'interno di case, tunnel scavati sotto quartieri residenziali e razzi sparati proprio da quegli stessi quartieri su aree densamente popolate.

Il soldato interpellato dalla CNN ha commentato: «Abbiamo visto Hamas usare i palestinesi come scudi umani, ma per me è più doloroso che lo faccia il mio esercito. Hamas è un'organizzazione terroristica. L'IDF non dovrebbe usare pratiche da organizzazione terroristica».

Le interviste ai cinque ex detenuti palestinesi a Gaza coincidono con il racconto del membro dell’IDF. L'utilizzo di tale pratica era stato documentato ad agosto pure dal quotidiano israeliano Haaretz.