Il punto

Così la Germania ripensa la difesa europea

Il futuro cancelliere tedesco Merz ha annunciato un piano per aumentare le spese tedesche nella difesa: passerà da una modifica costituzionale – «Le decisioni necessarie, soprattutto per quanto riguarda il bilancio federale, non possono più essere rimandate dopo le recenti scelte del governo americano»
©CLEMENS BILAN
Giacomo Butti
05.03.2025 12:24

«Whatever it takes». È citando il discorso del 2012 dell'allora governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz ha lanciato, ore fa, un piano per aumentare, rapidamente, le spese della Germania nella difesa. Un programma, questo, che passa da una modifica costituzionale che esenti, appunto, la difesa dai limiti di spesa fiscale. Una modifica lampo, questa, le cui basi legali potrebbero essere trovate già nel corso della prossima settimana, con una convocazione del Bundestag uscente che eviti trattative future con l'ultradestra di Afd o con la Linke nel Parlamento che verrà.

Centinaia di miliardi e un patto

Scavalcando il sin qui ferreo controllo sui prestiti pubblici, la Germania avrà la possibilità di sbloccare centinaia di miliardi di euro da investire nell'esercito. Merz ha dichiarato ieri che farà «tutto il necessario» per difendere la Germania: «L'Europa ha bisogno di rafforzare la difesa. Le decisioni necessarie, soprattutto per quanto riguarda il bilancio federale, non possono più essere rimandate dopo le recenti scelte del governo americano». Il riferimento è alle politiche dell'amministrazione Trump, che dopo aver annunciato lo stop agli aiuti militari per Kiev, appare sempre più lontana dagli alleati transatlantici e dal concetto di NATO.

Il cambiamento potrebbe arrivare presto, prestissimo. I partiti tedeschi, spiega un recente articolo di Bloomberg, puntano a far votare le modifiche nella prima metà di marzo. La preoccupazione è che con la nuova legislatura, il cui insediamento è previsto in tre settimane, trovare la maggioranza dei due terzi per una modifica costituzionale diventi impossibile. Merz, ora, conterebbe sull'appoggio dei Verdi, che pur criticando il cambio di rotta politica non hanno escluso un eventuale sostegno in Parlamento. Per garantirsi il sostegno dei socialdemocratici dell'SPD, invece, il futuro cancelliere tedesco si è dichiarato pronto a sostenere il progetto di uno fondo da 500 miliardi di euro per le infrastrutture, anche questo da ancorare alla costituzione. «Abbiamo la responsabilità di investire in un'Europa forte e sicura, forse il compito più importante della mia generazione politica», ha dichiarato il leader dell'SPD Lars Klingbeil. «E guardando alla Casa Bianca e a quello che è successo venerdì scorso con il presidente ucraino Zelensky, è diventato chiaro che abbiamo bisogno di molti più soldi per la difesa e la sicurezza in Europa».

L'idea potrebbe comunque incontrare l'opposizione del partito di estrema destra AfD, che potrebbe presentare un ricorso in tribunale contro il piano.

Una spinta europea

In vista della riunione dei 27 che si terrà domani – incontro nel quale si discuterà proprio dell'aumento delle spese militari per tutto il blocco europeo – il piano annunciato dalla Germania rappresenta al tempo stesso una sfida e un incentivo a fare di più. Una vera e propria rivoluzione, invero, considerata la tendenza tedesca a bocciare gli aumenti di spesa.

Ieri, l'UE ha risposto allo stop agli aiuti di Trump proponendo un nuovo prestito congiunto da 150 miliardi di euro: soldi da riversare ai governi dell'Unione Europea e da utilizzare per la difesa, nell'ambito di un finanziamento totale da 800 miliardi volto, appunto, ad aumentare le capacità difensive del continente. «Aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme», ha spiegato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «Questo piano ridurrà i costi, ridurrà la frammentazione, aumenterà l'interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale della difesa».

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