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Credit Suisse e UBS hanno aiutato gli oligarchi russi a evadere le sanzioni?

Lo riporta l'agenzia Bloomberg, secondo cui le due banche figurerebbero nella recente ondata di richieste di informazioni inviate dalle autorità americane – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Credit Suisse e UBS hanno aiutato gli oligarchi russi a evadere le sanzioni?
Red. Online
23.03.2023 06:26
22:03
22:03
Mosca ha rapito 16 mila bambini ucraini

«Sull'Ucraina abbiamo avuto un dibattito intenso, anche con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Un punto che mi è caro è quello dei bambini ucraini rapiti dalla Russia, che ci ricorda i momenti bui di un nostro oscuro passato: ben 16.200 bambini sono stati rapiti. È un crimine di guerra e giustifica pienamente il mandato d'arresto spiccato dall'Aja». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al termine della prima giornata del Consiglio Europeo.

22:02
22:02
In Ucraina aprirà un ufficio di rappresentanza della CPI

«Oggi abbiamo ottenuto un risultato per il quale lavoriamo da tempo. È stato firmato un accordo per aprire un ufficio di rappresentanza della Corte penale internazionale in Ucraina. Questo passo consentirà alla giustizia internazionale di diventare ancora più attiva nelle indagini sui crimini di l'esercito russo sul nostro suolo ucraino». Lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio serale, ringraziando la Cpi, l'ufficio del procuratore generale e tutti i partner dell'Ucraina che aiutano nelle indagini sui crimini russi contro l'Ucraina e gli ucraini.

21:56
21:56
Credit Suisse e UBS hanno aiutato gli oligarchi russi a evadere le sanzioni?

Credit Suisse e UBS sono fra le banche sulle quali il Dipartimento di Giustizia americano starebbe indagando per accertare se abbiano o meno aiutato oligarchi russi a evadere le sanzioni.

Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo cui le due banche sarebbero nella recente ondata di richieste di informazioni inviate dalle autorità americane. Richieste inviate prima delle loro nozze.

Le richieste di informazioni da parte delle autorità americane avrebbero raggiunto anche i dipendenti di grandi banche statunitensi, riporta l'agenzia Bloomberg. Il Dipartimento di Giustizia punta a identificare quali fra i dipendenti delle banche hanno avuto a che fare con clienti oggetto di sanzioni e come questi clienti fossero stati controllati ed esaminati negli anni precedenti.

I banchieri e gli advisor identificati potrebbero essere successivamente oggetto di ulteriori indagini per determinare se hanno infranto la legge.

21:28
21:28
La Bulgaria non darà armi né munizioni all'Ucraina

«La Bulgaria non sostiene e non fa parte della decisione Ue per la consegna congiunta di munizioni di artiglieria destinate all'Ucraina. Sosterremo soltanto sforzi diplomatici europei per ristabilire la pace», ha dichiarato oggi ai giornalisti il presidente Rumen Radev, a margine dei lavori del Consiglio europeo a Bruxelles.

«La Bulgaria non fornirà all'Ucraina né i suoi caccia da combattimento, né i suoi carri armati né i suoi sistemi antimissile», ha precisato in modo categorico Radev.

«La Bulgaria è tra i dieci paesi Ue che non partecipano all'ordine congiunto di munizioni d'artiglieria per l'Ucraina, anche in calibro 155 mm», ha aggiunto. Nello stesso tempo il presidente bulgaro ha detto che Sofia «si impegna a produrre proiettili d'artiglieria su eventuale richiesta di paesi partner, a condizione che poi non vengano esportati verso l'Ucraina».

19:39
19:39
Sudafrica: per l'opposizione Putin è il benvenuto al vertice

Julius Malema, capo del partito estremista Economic Freedom Fighters (Eff), ha oggi detto durante una conferenza stampa a Pretoria che il presidente russo Vladimir Putin è benvenuto in Sudafrica e che il governo sudafricano non deve cedere alle pressioni occidentali riguardo al mandato di arresto emesso settimana scorsa dalla Corte Penale internazionale.

Il Sudafrica, in quanto firmatario dello Statuto di Roma, che ha dato vita alla Corte Penale internazionale, sarebbe tecnicamente obbligato ad arrestare Putin al suo arrivo in territorio sudafricano. Il quindicesimo vertice dei paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si terrà a fine agosto nella città di Durban, sulla costa orientale, ed è prevista la presenza dei Capi di Stato dei paesi partecipanti, incluso Vladimir Putin. Malema ha usato una retorica dura: «Putin è benvenuto. Nessuno in Sudafrica arresterà Putin. Se necessario noi dell'Eff andremo a prenderlo all'aeroporto e lo porteremo dove deve andare per proteggerlo fino a che lo riporteremo all'aeroporto.»

Il portavoce della Presidenza, Vincent Magwenya, ha ribattuto che il governo ha preso atto del mandato di arresto e che il Sudafrica intende mantenere la propria posizione a riguardo il conflitto in Ucraina: «Per quanto concerne la Corte Penale abbiamo preso atto del mandato di arresto emesso contro il Presidente Putin. Il Sudafrica mantiene l'impegno di risolvere il conflitto tramite il negoziato. Siamo consapevoli del nostro obbligo legale e lavoreremo per trovare una soluzione prima del vertice», ha detto Magwenya.

Il Sudafrica ha già infranto nel giugno del 2015 lo Statuto di Roma quando l'allora Presidente Jacob Zuma accolse e lasciò partire senza conseguenze l'ex Presidente del Sudan Omar al-Bashir per partecipare a un vertice dell'Unione Africana e sul quale pendeva un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale internazionale.

19:36
19:36
«Un errore l'annuncio del ritiro russo da Nova Kakhovka»

«Gli occupanti sono ancora temporaneamente a Nova Kakhovka. Le informazioni sul presunto ritiro del nemico da questo insediamento sono state rese pubbliche a causa dell'uso scorretto dei dati disponibili».

Lo afferma lo stato maggiore ucraino su Facebook, ammettendo di aver commesso un errore nell'annunciare il ritiro delle truppe russe dalla città della regione di Kherson.

In precedenza era giunta una smentita. Le truppe russe rimangono a Nova Kakhovka, aveva dichiarato le autorità filorusse della regione di Kherson, smentendo quanto affermato dallo stato maggiore di Kiev che ha annunciato il ritiro russo dalla città.

«Dichiaro ufficialmente che tutti i militari russi a Nova Kakhovka, così come in altri luoghi di schieramento sulla riva sinistra del Dnepr, rimangono al loro posto», aveva detto il governatore filorusso di Kherson, Vladimir Saldo. «I propagandisti ucraini hanno lanciato un'altra disinformazione» sul ritiro da Nova Kakhovka. Naturalmente si tratta di una bugia«, aveva aggiunto il capo filorusso del distretto della città, Vladimir Leontiev.

18:51
18:51
I russi hanno lasciato Nova Kakhovka, nel Kherson

Dal 22 marzo tutte le unità dell'esercito russo «di stanza nell'insediamento di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson, hanno lasciato la città». La località è situata nella parte orientale del fiume Dnipro.

Lo scrive lo stato maggiore delle forze armate di Kiev su Facebook.

Prima di andarsene, le forze russe hanno «confiscato» alla popolazione civile grandi quantità di apparecchiature domestiche ed elettroniche, gioielli, articoli di abbigliamento e telefoni cellulari. Lo stato maggiore ha anche aggiunto che il nemico sta ora conducendo operazioni difensive nelle direzioni Kherson e Zaporizhzhia.

18:50
18:50
«La deportazione di bambini ucraini in Russia è genocidio»

«I bambini deportati rimpatriati in Ucraina affermano di essere stati minacciati di isolamento» e di essere inviati in «orfanotrofio, picchiati con bastoni e portati in una destinazione sconosciuta solo per aver detto Gloria all'Ucraina». È stato detto loro che i genitori li avevano abbandonati e ora erano «figli della Russia». «Cos'è se non genocidio?». Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhail Podolyak.

Potrebbe invece risolversi in un nulla di fatto la vicenda dei cartelli spuntati nelle metro e sulle strade di Mosca. Soltanto tre frasi, scritte sopra alla bandiera russa, che fanno pensare: «23 marzo. Punto di partenza. Segui le notizie». Un messaggio diventato virale sul web e che in molti attribuiscono a una nuova mobilitazione delle forze armate o a un'ennesima offensiva.

Le immagini che arrivano dalla Russia hanno preoccupato anche il consigliere del ministero degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, che su Twitter ha chiesto se qualcuno avesse delle ipotesi sul significato. Altri utenti, sui social, sminuiscono e parlano di «fake news». Al momento dal Cremlino non è arrivato nessun chiarimento.

18:20
18:20
Mosca contro la Finlandia: «Decisione sbilanciata e controproducente»

Mosca torna a criticare la Finlandia dopo che il presidente Sauli Niinisto ha firmato la legge sull'adesione del Paese alla NATO. «Difficilmente la decisione della Finlandia di aderire alla NATO può essere considerata equilibrata», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che in dichiarazioni riportate dall'agenzia Ria Novosti ha parlato anche di una decisione controproducente.

Per Mosca si tratta di una decisione presa «sotto l'influenza di una campagna mediatica anti-russa senza precedenti» e Zakharova ha puntato il dito contro gli USA e «alcuni loro alleati», accusati di essere «dietro questa campagna politica».

18:01
18:01
«Bene il piano sulle munizioni a Kiev»

«L'Unione Europea e gli Stati membri stanno aumentando gli sforzi per contribuire a soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell'Ucraina. Tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa, il Consiglio Europeo accoglie con favore l'accordo raggiunto in sede di Consiglio per la consegna urgente all'Ucraina di munizioni terra-terra e di artiglieria e, se richiesto, di missili». Lo si legge nelle conclusioni riferite all'Ucraina.

«Il Consiglio Europeo - continua il testo - condanna con la massima fermezza la violenza sessuale e di genere. La Russia deve immediatamente garantire il ritorno in sicurezza degli ucraini trasferiti o deportati con la forza in Russia, in particolare dei bambini. In questo contesto, il Consiglio Europeo prende atto dei mandati di arresto recentemente emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del Presidente russo e del suo Commissario per i diritti dell'infanzia, per il crimine di guerra della deportazione illegale e del trasferimento di bambini ucraini dalle zone occupate dell'Ucraina alla Russia».

17:50
17:50
A fuoco l'auto del ministro degli Esteri estone in visita a Kiev

Attimi di paura per il ministro degli esteri dell'Estonia, Urmas Reinsalu, durante una visita a Kiev. Come scrive il sito polacco Onet, mentre attraversava il centro della capitale ucraina il veicolo blindato su cui Reinsalu viaggiava insieme a Kaimo Kuusk, l'ambasciatore estone, ha improvvisamente preso fuoco.

«Ero seduto lì con Kuusk sul sedile posteriore e all'improvviso Kaimo ha detto che qualcosa puzzava. E poi improvvisamente le fiamme sono scoppiate dietro di noi», ha detto Reinsalu durante la conferenza stampa di oggi.

Il personale è stato in grado di aprire la porta solo dall'esterno e non senza difficoltà, visto che anche il portellone era bloccato.

«Fortunatamente, la porta sul retro si è finalmente aperta, altrimenti l'auto si sarebbe trasformata in una camera a gas in pochi secondi», ha detto il ministro degli esteri estone. Nessuno è rimasto ferito. Reinsalu non ha fornito alcuna informazione sulla possibile causa dell'incendio.

17:30
17:30
Kiev avverte i russi, «pronti al contrattacco a Bakhmut»

Le forza armate ucraine sono pronte a lanciare un imminente contrattacco su Bakhmut.

Lo dice il comandante delle forze di terra di Kiev, Oleksandr Syrsky, aggiungendo che le truppe russe vicino alla città, teatro della battaglia più lunga e sanguinosa dall'inizio dell'invasione, sono «stremate».

«L'aggressore non ha perso la speranza di prendere Bakhmut a tutti i costi, nonostante le perdite di uomini e attrezzature, molto presto approfitteremo di questa opportunità, come abbiamo fatto vicino a Kiev, Kharkiv, Balakliya e Kupiansk», ha detto Syrsky, riferendosi alle controffensive ucraine riuscite lo scorso anno.

17:02
17:02
MsF denuncia la distruzione massiccia degli ospedali

Medici Senza Frontiere (Msf) denuncia la «distruzione massiccia e diffusa delle strutture sanitarie in Ucraina e la grave difficoltà di accesso all'assistenza medica per la popolazione sotto l'occupazione militare russa», ed «esorta tutte le parti coinvolte nel conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e l'obbligo di proteggere la popolazione civile, le infrastrutture e di garantire l'accesso ai farmaci salvavita e alle forniture mediche per le persone che ne hanno bisogno».

Christopher Stokes, responsabile dei programmi di Msf in Ucraina precisa di avere «visto ospedali, case, scuole, negozi e parchi giochi ridotti in macerie. In alcune delle città e dei villaggi in cui lavoriamo, la distruzione è stata assoluta. Lungo i 1'000 km di linea del fronte in Ucraina, alcune aree sono state letteralmente cancellate dalla mappa».

Dopo l'escalation del conflitto nel febbraio 2022, i team di Msf si sono immediatamente attivati per valutare i bisogni medici e umanitari della popolazione in 161 città e villaggi delle regioni di Donetsk e Kherson e per fornire supporto medico a chi vive vicino alle linee del fronte, precisa la nota. Nonostante il tentativo di lavorare su entrambi i lati del fronte, Msf è stata in grado di operare solo nelle aree sotto il controllo ucraino, con la conseguente possibilità di osservare la situazione solo in queste zone.

«L'uso di mine è diffuso nelle aree del fronte, ma vederle collocate in strutture mediche è scioccante, è un atto di disumanità. È un messaggio chiaro a chi viene a cercare medicine o cure: gli ospedali non sono un luogo sicuro» afferma Vincenzo Porpiglia, coordinatore del progetto di Msf nella regione di Donetsk.

Intanto, le forze russe hanno attaccato Beryslav, nella regione di Kherson, colpendo una casa, un museo, un ufficio di un giornale e l'area di un parco e di una chiesa. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale di Kherson su Telegram, citata da Ukrinform.

«Il nemico ha parzialmente distrutto un edificio amministrativo, ha colpito una casa residenziale, un museo di storia locale e un ufficio editoriale di un giornale. Inoltre, i proiettili hanno colpito l'area di un parco e di una chiesa», hanno scritto le autorità, sottolineando che nessun civile è rimasto colpito.

Oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato la regione di Kherson parzialmente occupata dai russi che tutto «verrà ripristinato e ricostruito».

16:40
16:40
Nessun ritiro della Wagner dall'Ucraina

«Sembra che la Bloomberg sappia meglio di noi quello che faremo. Fino a quando il nostro Paese ha bisogno di noi, rimarremo a combattere in Ucraina». Lo ha detto su Telegram il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, smentendo quanto scritto dall'agenzia americana, secondo la quale la compagnia privata russa sarebbe in procinto di ritirare le proprie forze dall'Ucraina per spostarle in Africa.

16:38
16:38
L'UE condanna le minacce della Russia alla CPI

«L'UE condanna la minaccia illegale di un alto rappresentante russo di usare la forza contro la Corte penale internazionale (CPI) e il suo paese ospitante, i Paesi Bassi. Deplora inoltre le misure annunciate dalla Russia nei confronti del procuratore e dei giudici della CPI coinvolti nell'emissione di mandati d'arresto contro rappresentanti russi». Lo comunica una nota del Servizio europeo d'azione esterna.

«L'UE - si legge ancora - ribadisce il suo pieno sostegno alla CPI. Qualsiasi misura di ritorsione contro chi è coinvolto nel lavoro della CPI è inaccettabile. Nel condurre la lotta contro l'impunità, la CPI deve essere in grado di lavorare in modo indipendente e imparziale».

«L'UE resta impegnata a difendere la Corte da qualsiasi interferenza esterna volta a ostacolare il corso della giustizia e a minare il sistema internazionale di giustizia penale. L'UE - conclude - continuerà a difendere l'universalità dello Statuto di Roma e inviterà tutti gli Stati che non l'hanno ancora fatto a prendere in considerazione l'adesione alla CPI per porre fine all'impunità per i reati più gravi».

16:21
16:21
«Con i Mig slovacchi NATO e UE continuano l'escalation»

Il trasferimento da parte della Slovacchia del primo lotto di caccia Mig-29 in Ucraina «è ancora un altro passo che indica che nella questione ucraina, i Paesi della Nato e dell'Ue continuano il percorso verso l'escalation del conflitto, cercando di trascinarlo e di combattere fino all'ultimo ucraino». Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko parlando alla Tass.

Intanto, il Gruppo Wagner sarebbe pronto a disimpegnarsi dalla zona del Donbass, in Ucraina, per spostare le sue forze in Africa a seguito della scelta dei capi militari russi di tagliare le forniture di uomini e munizioni. A riportare la notizia è la Bloomberg, che cita fonti che «hanno familiarità con la questione».

15:59
15:59
«Se la Moldavia si unirà alle sanzioni UE reagiremo»

La Russia adotterà le misure appropriate se la Moldavia dovesse unirsi alle sanzioni anti-Mosca dell'Unione europea. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dall'agenzia stampa russa Tass.

«Come sapete, tali misure da parte dell'Ue non sono state fatte senza una risposta da parte nostra. Se e quando Chisinau si unirà ufficialmente a queste sanzioni, saremo costretti ad adottare adeguate misure di ritorsione. Vorrei sottolineare che questa non sarà una nostra scelta, ma piuttosto una risposta ad azioni ostili», ha detto Zakharova.

In precedenza, il ministro degli Esteri della Moldavia, Nicu Popescu, aveva affermato che Chisinau intendeva aderire alle misure restrittive imposte dall'Ue nei confronti di alcuni cittadini russi.

Secondo Zakharova, è difficile non notare come «le autorità moldave continuino a mostrare particolare zelo nel mettere a punto la loro agenda russofoba, non solo limitandosi ad aderire all'Ue anti-russa». La portavoce ha ricordato che il 22 marzo il servizio di informazione e sicurezza moldavo ha emesso l'ordine di bloccare altri cinque siti web dell'agenzia di stampa russa Sputnik.

15:55
15:55
«Con i ritardi si prolunga la guerra»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel rivolgersi ai leader UE riuniti al Consiglio da un treno, ha detto che ogni ritardo nello sforzo congiunto di battere la Russia fa aumentare i rischi di un prolungamento della guerra. Lo riporta un alto funzionario europeo.

In particolare Zelensky ha menzionato cinque punti critici: il ritardo nella consegna di missili a lungo raggio, jet da combattimento, un nuovo pacchetto di sanzioni (che devono essere ampliate e non addolcite), l'attuazione della formula di pace avanzata da Kiev nonché l'inizio delle negoziazioni per l'ingresso del Paese nell'UE.

15:39
15:39
Blindati svizzeri in Ucraina? La SECO: «Stiamo indagando»

Immagini pubblicate su internet mostrano la presenza sul fronte in Ucraina di uno o due veicoli blindati del produttore svizzero Mowag. La Segreteria di Stato dell'economia (Seco), responsabile delle esportazioni di materiale bellico, verifica se vi siano state violazioni del divieto di riesportazione.

La foto su un sito web ucraino riportata da media non consente di «trarre conclusioni affidabili sul tipo di veicolo e sul luogo in cui si trova», ha indicato oggi la Seco commentando un articolo della Neue Zürcher Zeitung (NZZ).

Una ricostruzione definitiva dell'origine del veicolo è possibile solo con l'aiuto del numero di telaio, ha indicato la Seco a Keystone-ATS, precisando che questo non è disponibile.

Secondo la Seco, le indagini finora condotte hanno dimostrato che alla fine del giugno 1973, un totale di 36 veicoli blindati Eagle. I veicoli blindati sono stati esportati dall'azienda produttrice Mowag, che ha sede a Kreuzlingen (TG), all'esercito danese. L'esportazione è avvenuta in conformità alla legge sul materiale bellico in vigore allora.

Nelle dichiarazioni di non riesportazione, la Danimarca si è impegnata a non vendere i veicoli a Paesi terzi senza l'approvazione della Svizzera. Il 17 dicembre 2012, la Danimarca ha chiesto l'autorizzazione a riesportare 27 veicoli a una società privata tedesca, cosa che la Confederazione ha permesso il 5 aprile 2013.

La società tedesca, come la Danimarca prima di lei, si è impegnata a non riesportarli. Su richiesta della Seco e del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), le autorità danesi hanno confermato di non aver ceduto alcun veicolo Eagle da ricognizione senza il consenso della Svizzera.

Secondo la Seco, la Svizzera è attualmente in contatto con la Germania. Attualmente non si sa quando questi chiarimenti saranno conclusi, indica la Seco.

Due avvistamenti in Ucraina

La NZZ, come anche La Liberté, Le Courrier, Arcinfo e Le Nouvelliste, hanno indicato che la foto di uno dei due veicoli in questione trovata in internet era del fotografo di guerra spagnolo Jose Colon e mostra il presunto veicolo blindato Mowag davanti al centro culturale della piccola città ucraina orientale di Časiv Jar, pochi chilometri dietro la linea del fronte nei pressi di Bakhmut.

L'altra foto del veicolo, riconoscibile per il portellone e gli specchietti laterali, è stata scattata dall'agenzia di stampa francese AFP il 18 marzo nella città di Avdiïvka e pubblicata, secondo la NZZ, qualche giorno fa. Non è chiaro se si tratti dello stesso veicolo, scrive il giornale.

La legge sul materiale bellico vieta il trasferimento di armamenti a Stati in conflitto armato ed è controversa in Svizzera in relazione alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Il Consiglio federale ha ribadito il divieto di trasferimento in diverse occasioni, nonostante le pressioni internazionali.

L'azienda turgoviese Mowag, specializzata in carri armati su ruote, appartiene dal 2003 all'azienda di difesa statunitense General Dynamics.

15:38
15:38
La Slovacchia consegna i primi caccia Mig

I primi quattro caccia Mig-29 donati dalla Slovacchia all'Ucraina sono partiti oggi dal territorio slovacco. Lo ha reso noto il ministero della Difesa slovacco. La Slovacchia intende donare all'Ucraina in totale 13 caccia di questo tipo.

«Ringrazio tutte le forze coinvolte per il fantastico lavoro professionale. La Slovacchia è dalla parte giusta e con questo gesto, noi come Paese, ci siamo iscritti a caratteri cubitali nella storia del mondo moderno, che parla di assistenza tempestiva, solidarietà sincera e grandezza della nazione», ha commentato il ministro della Difesa Jaroslav Nad.

Intanto, sei «veicoli Leopard 2A4» in possesso della Spagna saranno pronti per l'uso verso «la fine della settimana prossima», e dopodiché verranno consegnati a Kiev.

Lo ha annunciato in dichiarazioni a giornalisti Margarita Robles, ministra della Difesa spagnola. Successivamente, ha aggiunto, verranno messi a punto «altri quattro» Leopard in vista di un secondo invio.

Dal canto suo, il ministro della difesa finlandese, Antti Kaikkonen, ha dichiarato di non voler donare aerei da combattimento Hornet all'Ucraina, nonostante la richiesta di Kiev. Lo scrive Al Jazeera, citando una conferenza stampa a Helsinki in cui Kaikkonen ha giustificato la scelta spiegando che «abbiamo bisogno degli Hornet per proteggere il nostro Paese».

Il ministro della difesa ha aggiunto che vede «negativamente la possibilità che vengano donati nei prossimi anni e, se guardiamo ancora oltre, la mia impressione è che iniziano a usurarsi e avranno poco valore d'uso in futuro».

La Finlandia, infatti, sta sostituendo la sua vecchia flotta di Hornet con i caccia F-35 ordinati nel 2021, ma la consegna è prevista tra due o tre anni. Anche se non manderà i caccia, Helsinki si prepara a inviare a Kiev altri tre carri armati Leopard 2, ha concluso Kaikkonen.

15:34
15:34
La Corte penale internazionale apre un ufficio a Kiev

L'Ucraina e la Corte penale internazionale hanno firmato un accordo per aprire un ufficio nel Paese e indagare sui crimini di guerra. La notizia arriva pochi giorni dopo che la Cpi ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin con l'accusa di essere responsabile della deportazione illegale di bambini dall'Ucraina.

Per il procuratore generale ucraino Andriy Kostin l'accordo per un ufficio della Corte penale internazionale in Ucraina è «l'inizio di un nuovo capitolo» nella cooperazione di Kiev con la corte.

«Sono convinto che non ci fermeremo fino a quando tutti gli autori di crimini internazionali commessi in Ucraina non saranno assicurati alla giustizia, indipendentemente dalla loro posizione politica o militare», ha aggiunto Kostin. Il cancelliere della Corte penale internazionale Peter Lewis ha dichiarato che la corte è grata per l'aiuto dell'Ucraina e «non vede l'ora di rafforzare la cooperazione in futuro».

L'Ucraina diventa l'ultimo Paese a ospitare un ufficio della Cpi dopo Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Repubblica Centrafricana, Costa d'Avorio, Georgia e Mali.

15:22
15:22
DeSantis: «Putin è un criminale di guerra»

Putin è «un criminale di guerra» che «dovrebbe essere chiamato a rendere conto delle sue responsabilità».

Il governatore della Florida Ron DeSantis, principale rivale potenziale di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, corregge il tiro ammettendo che avrebbe dovuto essere più chiaro quando definì la guerra ucraina una «disputa territoriale» che non rappresenta un interesse vitale USA, attirandosi le critiche dell'establishment repubblicano.

«Ovviamente la Russia ha invaso l'Ucraina e questo è sbagliato, come quando invase la Crimea nel 2014», ha detto.

«Penso che (Putin) sia un criminale di guerra», ha dichiarato DeSantis in una intervista con l'anchor britannico Piers Morgan, che l'ha condivisa poi con il New York Post e Fox News, entrambi di proprietà di Rupert Murdoch. Il governatore della Florida ha precisato di non conoscere l'iter del mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin ma ha detto a suo avviso «dovrebbe essere ritenuto responsabile».

Poi ha aggiunto: «Penso che il punto più importante sia che la Russia non sta mostrando la capacità di conquistare l'Ucraina, di rovesciare il governo o certamente di minacciare la NATO. È una buona cosa. Semplicemente non penso che ci sia un interesse sufficiente per noi per una escalation o un aumento del coinvolgimento. Non vorrei vedere le truppe americane coinvolte lì». «Ma l'idea che io pensi che in qualche modo la Russia sia giustificata» nell'invasione è «una sciocchezza», ha precisato. DeSantis ha aggiunto di non credere che il conflitto finirà con «Putin vittorioso. Non credo che il governo ucraino sarà rovesciato da lui, e penso che sia una buona cosa».

14:47
14:47
Sei Leopard dalla Spagna per l'Ucraina pronti all'uso

Sei «veicoli Leopard 2A4» in possesso della Spagna saranno pronti per l'uso verso «la fine della settimana prossima», e dopodiché verranno consegnati a Kiev.

Lo ha annunciato in dichiarazioni a giornalisti Margarita Robles, ministra della Difesa spagnola. Successivamente, ha aggiunto, verranno messi a punto «altri quattro» Leopard in vista di un secondo invio.

13:44
13:44
Budapest: «Non arresteremo Putin»

L'Ungheria non arresterebbe Vladimir Putin se mettesse piede sul suo territorio. Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban, citato dai media locali. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte penale internazionale, ha spiegato, il trattato «non è stato ancora promulgato» poiché «contrario alla Costituzione».

Il mandato di arresto, ha aggiunto Gulyàs, è «infelice» perché ostacola ulteriormente la fine della guerra.

Secondo un portavoce della Cpi interpellato dall'agenzia italiana ANSA, l'Ungheria «ha ratificato il trattato nel 2001» e ha «l'obbligo di cooperare con la Corte nel quadro dello Statuto di Roma».

13:42
13:42
Kiev chiede di processare Putin anche in contumacia

I leader russi dovrebbero essere processati per l'invasione dell'Ucraina anche se non possono essere arrestati e portati in tribunale di persona: lo ha detto alla Reuters il procuratore generale dell'Ucraina, Andriy Kostin, come riporta l'agenzia di stampa sul suo sito.

Il tribunale previsto per il crimine di aggressione dovrebbe tenere i cosiddetti processi in contumacia, ha spiegato.

Kostin ha parlato dopo aver incontrato il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) all'Aia, dove ha sede il tribunale. La settimana scorsa, la Cpi ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin (insieme alla commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino, Maria Alekseyevna Lvova-Belova) accusandolo di deportazione illegale di bambini. La Cpi può perseguire i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio in Ucraina contro singole persone, ma non il crimine di aggressione a causa di vincoli legali.

Cresce intanto il sostegno internazionale per la creazione di un tribunale speciale per processare i leader russi a causa dell'invasione dell'Ucraina. Il tribunale speciale dovrebbe perseguire «la più alta leadership politica e militare, incluso Putin, per il crimine di aggressione», ha detto Kostin. «Credo che il processo potrebbe essere tenuto in contumacia, perché è importante fare giustizia per i crimini internazionali anche se i colpevoli non sono sul banco degli imputati», ha aggiunto.

06:58
06:58
«L'Occidente ha deciso di portare l'umanità all'Armageddon»

«I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l'umanità sull'orlo di un Armageddon nucleare»: lo ha detto a Washington, secondo la Tass, l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, rispondendo alle dichiarazioni di alti funzionari statunitensi secondo cui le munizioni all'uranio impoverito sarebbero armi utilizzate da decenni e non presenterebbero alcun rischio elevato.

«Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili», ha detto Antonov.

«C'è un flusso continuo di armi letali verso l'Ucraina, che vengono utilizzate per annientare civili, aree residenziali, scuole, ospedali, asili», ha detto Antonov, secondo una dichiarazione dell'ambasciata riportata dalla Tass. «Sembra che l'Occidente illuminato, guidato da Washington, abbia irrevocabilmente deciso di portare l'umanità su una linea pericolosa, oltre la quale si profila sempre più distintamente un Armageddon nucleare».

Lunedì scorso il ministro della Difesa britannico Annabelle Goldie aveva annunciato che avrebbe inviato all'Ucraina munizioni contenenti uranio impoverito, con una maggiore efficacia contro i veicoli blindati.

Il giorno seguente il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia dovrà reagire in modo adeguato al fatto che «l'Occidente inizi ad usare armi con una componente nucleare».

06:43
06:43
«Eliminato l'equipaggio di operatori di droni ucraini»

Le truppe russe hanno individuato e ucciso, utilizzando armamenti APC-82, un equipaggio di operatori di droni ucraini che si stava riparando in una casa unifamiliare vicino a Donetsk: lo ha detto alla Tass Ivan Bigma, portavoce del gruppo tattico Sud.

«Equipaggi di portaerei corazzati APC-82 di un reggimento motorizzato, nel corso di operazioni offensive unite nell'insediamento di Maryinka vicino a Donetsk, hanno rilevato un luogo in cui i militari ucraini hanno lanciato e azionato veicoli aerei senza pilota. I nazionalisti hanno usato un'abitazione monofamiliare a due piani come copertura. L'equipaggio degli operatori di veicoli aerei senza equipaggio è stato distrutto con gli armamenti standard degli APC», ha aggiunto.

06:41
06:41
«Certi Paesi capiscono solo il linguaggio della forza»

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev si è detto convinto che alcuni Paesi «capiscano solo il linguaggio della forza».

«Non ha senso negoziare con alcuni Paesi, blocchi o associazioni di nazioni - ha detto Medvedev in un'intervista con i media russi, tra cui la Tass - poiché capiscono solo il linguaggio della forza».

06:30
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Il punto alle 6.00

Oggi, giovedì 23 marzo, è il 393.esimo giorno dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Ecco alcuni dei principali aggiornamenti delle scorse ore.

«Almeno sei missili russi su Zaporizhzhia»
«Le forze russe hanno sparato almeno sei missili a Zaporizhzhia»: lo ha dichiarato ieri l'ufficio del procuratore ucraino, come riporta la CNN. Il tipo di missili utilizzati è «in corso di accertamento», ha aggiunto il procuratore. «Uno dei missili ha colpito tra due grattacieli, distruggendo parzialmente appartamenti e balconi, danneggiando i tetti e rompendo le finestre», ha dichiarato. «L'onda d'urto e i detriti hanno danneggiato anche altri edifici residenziali vicini, automobili e altre infrastrutture civili della città». Secondo l'ufficio, alcune persone risultano ancora disperse. «Le operazioni di ricerca e salvataggio sono in corso. Le persone sono intrappolate sotto le macerie e le informazioni sulle vittime vengono aggiornate», ha aggiunto l'ufficio.

Droni sulla regione di Kiev: «Il numero delle vittime sale a sette»
Sale a sette il numero delle vittime del raid notturno russo di ieri con i droni: i soccorritori hanno recuperato i corpi di altre persone da sotto le macerie di un dormitorio nella città di Rzhishchev, nella regione di Kiev. Lo ha affermato in serata Victoria Ruban, portavoce del servizio di emergenza statale nella regione di Kiev, commentando un'informazione del giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda.

Zelensky al fronte vicino a Bakhmut
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato il fronte vicino Bakhmut, ha riferito ieri la presidenza ucraina. Il capo dello Stato ha incontrato i militari ucraini al fronte e ha tenuto un momento di silenzio in memoria di coloro che sono caduti in guerra. «Sono onorato di essere qui oggi, nell'est del nostro paese, nel Donbas, e di premiare i nostri eroi, ringraziarvi, stringere la mano. Grazie per aver protetto lo stato, la sovranità, l'est dell'Ucraina», ha detto. «Bakhmut è in piedi, le forze di difesa tengono la città», ha sottolineato il responsabile dello staff della presidenza ucraina, Andriy Yermak, in un tweet in al quale allega fotografie della visita di Zelensky. «Insieme al presidente Zelensky e la squadra oggi in direzione Bakhmut. È un grande onore per me essere qui, accanto ai nostri eroi, guerrieri ucraini», ha scritto Yermak. «Il presidente ha premiato i militari, abbiamo discusso della situazione attuale. Bakhmut è in piedi. Le forze di difesa tengono la città».