Cinema

Creed III e Ivan Drago, Rocky senza più Rocky

Sylvester Stallone ha preso malissimo il progetto del produttore Irwin Winkler, uno spin-off incentrato sulla figura del memorabile pugile sovietico
Stefano Olivari
03.08.2022 17:00

Il film su Ivan Drago ha davvero fatto arrabbiare Rocky, che infatti non ci sarà. Traduzione: Sylvester Stallone ha preso malissimo il progetto del produttore Irwin Winkler, uno spin-off incentrato sulla figura del memorabile pugile russo, anzi sovietico, interpretato da Dolph Lundgren in Rocky IV. La notizia è stata rilanciata in tutto il mondo, ma cosa c’è realmente dietro?

I diritti di Rocky

Come tutti sanno, uno dei più grandi personaggi nella storia del cinema è stato creato da Stallone, oltre che da lui interpretato in sei film con lui protagonista e in due, Creed e Creed II, da coprotagonista. I diritti sullo sfruttamento cinematografico di Rocky sono di Winkler, che di tutti i film è stato anche produttore: sommando il futuro Creed III e Ivan Drago si arriva a dieci. Stallone ha sempre collaborato alle sceneggiature e nel suo compenso per i vari film è stato riconosciuto una sorta di indennizzo per aver ceduto, davvero per poco, i diritti di sfruttamento della sua creatura. Ma nel 1975 era messo davvero male, al punto di dover vendere l’amato cane (che poi si sarebbe ricomprato), ed il suo potere contrattuale era zero. Nell’anno prima di Rocky le sue entrate totali erano state di 1.400 dollari ed i suoi sogni cinematografici si accompagnavano ad un lavoro saltuario come usciere. Poi la sceneggiatura di Rocky, scritta in tre giorni e vagamente ispirata alla storia di Chuck Wepner (che da poco aveva perso ai punti, ma da netto sfavorito, contro Muhammad Alì), piacque a Winkler e da lì partì tutto.

Eredità

Nel momento in cui Winkler disse sì Stallone aveva sul conto corrente 106 dollari, adesso si stima che il suo patrimonio sia intorno ai 500 milioni e senz’altro gran parte di questi soldi li deve a Rocky, ma non in maniera diretta. Anche se fin da subito Rocky lo fece svoltare: per il primo film della saga fu pagato 75.000 dollari più una percentuale sugli incassi, percentuale che arrivò a 2,5 milioni: da ricordare che il budget totale del film fu di un milione, per incassi ufficiali di 225 ma reali molto superiori. Certo è per merito di Rocky se Stallone è arrivato a farsi pagare 20 milioni a interpretazione. La ragione sta quindi un po’ da entrambe le parti: Winkler puntò un milione di dollari sull’idea di uno sconosciuto, Stallone più per una questione di principio che per altro non accetta che l’accordo originario sia ereditato dai figli di Winkler e non dai suoi. Il messaggio su Instagram e Twitter di Stallone, poi cancellato su suggerimento qualche prudente avvocato, era più pesante di un pugno di Rocky: «Ancora una volta il patetico produttore di 94 anni e i suoi bambini servili ed egoisti, Charles e David, continuano a spolpare quel poco che è rimasto di un altro personaggio meraviglioso che ho creato io e senza dirmi nulla! Mi scuso con i fan, non ho mai voluto che Rocky venisse sfruttato da questi parassiti». Comunque Winkler ha 91 anni, non 94, e Stallone 76….

L'amico Lundgren

In questo scambio di accuse, anzi per la verità è solo Stallone che accusa, la cosa più interessante è il film incentrato su Ivan Drago, che al 100% sarà di nuovo interpretato da Dolph Lundgren. Nemmeno lui esattamente un ragazzo, visto che ha 65 anni, e anche lui un beneficiato di Rocky, che gli ha consentito di essere strapagato in tanti altri film, alcuni anche di grande successo, come I nuovi eroi con Van Damme, e alcuni anche insieme a Stallone come I mercenari e relativi seguiti. Lundgren è amico di Stallone, ma questo non gli ha evitato di entrare nel suo mirino: «In passato avevo rispetto per Dolph, eppure non mi ha detto cosa stava accadendo alle mie spalle, riguardo al personaggio che creai per lui. I veri amici sono più preziosi dell’oro». Sottinteso: Lundgren non è più mio amico. Il non detto dell’intera vicenda è che nelle intenzioni della famiglia Winkler in Ivan Drago ci sarebbe dovuto essere anche Rocky-Stallone, ovviamente non gratis. Si potrà mai ricomporre la frattura? Basterà pagare. In fondo quale fan di Rocky non si presenterà al cinema per vedere Ivan Drago ed arricchire la famiglia Winkler?  

© Shutterstock
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Drago in Ucraina

La figura più iconica, dopo quella del protagonista, dell’intera saga di Rocky era stata reintrodotta già in Creed II. Dove Adonis, il figlio di Apollo, diventa campione del mondo dei pesi massimi e viene sfidato da un giovane pugile russo, Viktor Drago, figlio di Ivan e da lui allenato. Una delle scene più intense è quella in cui Ivan-Dolph Lundgren va a fare visita a Rocky nel suo ristorante e gli racconta i suoi ultimi trent’anni. Dopo la sconfitta Ivan ha perso tutto, dalla moglie (che in Rocky IV era Brigitte Nielsen, nella realtà dell’epoca signora Stallone e riproposta anche lei in Creed II) all’autostima, ed è ripartito aiutando il figlio a farsi largo sui ring dell’Ucraina (il film è del 2018…), dato che anche nella Russia post-sovietica Drago è diventato sinonimo di perdente. Visto che in fondo Ivan Drago aveva ucciso sul ring Apollo, la sfida viene accettata e così il protetto di Rocky combatte con il figlio di Drago. Il russo sta vincendo, quando viene squalificato per un colpo irregolare. Inevitabile rivincita e questa volta Adonis Creed vince, sia pure dopo una battaglia durissima. Ma il vero vincitore del film è Drago, inteso come Ivan, amatissimo perché sintetizza vari tipi di nostalgia.

Flashback

La sconfitta sportiva rinsalda il rapporto fra Ivan e suo figlio, ed è da questo punto che si riparte. Sia per Creed III, con il campione che fra i suoi avversari continuerà ad avere Viktor, sia per l’Ivan Drago che ha fatto infuriare Stallone e che racconta gli anni di Drago fra Rocky IV e Creed II, insomma gli anni della povertà e del disonore nella Russia di Eltsin e poi di Putin. È quindi probabile che una parte importante ce l’abbia di nuovo la Nielsen, mentre la presenza di Stallone non sarebbe così decisiva: nei vari Rocky l’abuso di flashback non è una novità. Da notare che in Creed III, la cui uscita è prevista per il marzo 2023, non c’è Lundgren e nemmeno Stallone: le riprese sono terminate lo scorso aprile e gli spoiler abbondano. Certo è che ci sarà un nuovo avversario per Adonis, oltre a Viktor. Ci sarà tempo per parlarne: intanto bisogna registrare con dolore che Stallone non sarà né in Creed III, con lo spin-off che quindi si affranca da Rocky, né in Ivan Drago. Insomma, Rocky ma senza più Rocky: farlo accettare alla gente sarà difficile.