Cybercriminali dalla Costa d'Avorio

Una ventina di vodesi sono stati vittime di ricatti a connotazione sessuale
Ats
26.11.2012 17:28

LOSANNA - Almeno una ventina di vodesi sono rimasti vittima di singolari ricatti a connotazione sessuale, da parte di due cybercriminali arrestati in Costa d'Avorio il 16 novembre. Per evitare la diffusione dei compromettenti video sulle reti sociali, le vittime hanno sborsato fino a 4.000 franchi a testa.Nell'ambito dell'arresto dei due individui avvenuto oggi ad Abidjan (Costa d'Avorio), la polizia vodese ha indicato che dagli inizi dell'anno diversi utenti di internet hanno sporto denuncia per ricatto e truffa.Dopo avere accettato di commettere "determinati atti sessuali" davanti alla loro webcam, agli utenti è stata recapitata una mail, apparentemente ufficiale, nella quale erano informati che gli atti in questione erano stati commessi sotto gli occhi di un minorenne. Il video veniva poi pubblicato su Youtube e altri siti (accessibili tramite un link segreto). A questo punto i cybercriminali minacciavano le vittime di conseguenze penali e di diffondere il filmato su altre reti - quali Facebook - se non pagavano una determinata somma. Secondo la polizia, diverse vittime hanno sborsato da 100 a 4.000 franchi. Facendosi passare per una di queste, gli ispettori della polizia giudiziaria vodese hanno a loro volta effettuato dei pagamenti, così da potere identificare la persona che in Costa d'Avorio andava a ritirare le somme. Uno degli individui è stato arrestato alla presenza degli inquirenti vodesi. Le investigazioni proseguono.