Da Dugina a Kirillov: quando gli ucraini colpiscono nel cuore della Russia

Ormai è praticamente certo: dietro all’omicidio del generale russo Igor Kirillov e del suo assistente c’è la mano ucraina. Il capo dell’unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe è rimasto vittima di un’esplosione provocata da un ordigno piazzato su un monopattino elettrico all’esterno della sua abitazione a Mosca.
L’attentato è stato rivendicato dai Servizi di sicurezza ucraini (SBU) e quest’oggi Mosca ha fatto sapere di aver fermato alcune persone, tra cui un 29.enne uzbeko che avrebbe confessato di aver agito per conto dell’SBU in cambio di 100 mila dollari e un passaporto di un Paese membro UE.
Non si tratta della prima operazione di questo tipo sul territorio russo, ma è certamente una delle più clamorose, visto che Kiev è riuscita a colpire nel cuore di Mosca un bersaglio di così alto rango. La BBC sottolinea come l’omicidio orchestrato dall'intelligence del Paese invaso sollevi interrogativi sulla sicurezza russa e su quanto possano estendersi le capacità dell'intelligence ucraina, la quale aveva già agito in passato.
Nell’aprile del 2023, il noto blogger favorevole alla guerra Vladlen Tatarsky venne ucciso mentre stava incontrando i suoi sostenitori durante un evento in un bar di San Pietroburgo. In quell’occasione, Darya Trepova, che sosteneva di essere una studentessa d'arte, gli regalò una statuetta nella quale era stata piazzata una carica esplosiva. La deflagrazione provocò la morte di Tatarsky e ferì molti dei presenti.
Darya Trepova, durante il processo, si è più volte difesa affermando di non sapere nulla degli esplosivi all'interno della scultura. La donna, poi condannata a 27 anni di carcere, ha ammesso di essere contraria alla guerra in Ucraina, sostenendo però che i mandanti le avessero detto che nella scultura recapitata a Tatarsk ci fosse solamente un microfono.
Lo scorso anno, poi, un ex parlamentare ucraino filo-russo, Ilya Kyva, venne ucciso a colpi di arma da fuoco in un villaggio fuori Mosca. L'assassino riuscì a entrare inosservato nel cortile di un hotel, sparando due volte a Kyva mentre questi stava passeggiando in un parco.
Anche in questo caso, l'Ucraina non ha mai rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti dell'SBU si sono attribuite la responsabilità dell’omicidio.
Negli scorsi giorni, un importante scienziato missilistico russo, Mikhail Shatsky, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un bosco fuori Mosca. L'omicidio è stato attribuito all’intelligence ucraina, anche se non c'è stata alcuna conferma ufficiale.
Shatsky, scrive ancora la BBC, era responsabile della modernizzazione dei missili da crociera russi Kh-59 e Kh-69, i quali hanno provocato ingenti danni alle strutture ucraine e numerosi morti.
Ma non sono stati attaccati solo i russi legati all’esercito. L’attentato che ha fatto più rumore resta senza dubbio quello messo a segno nell’agosto del 2022 ai danni di Darya Dugina, la figlia del filosofo ultranazionalista Aleksander Dugin, considerato l’ideologo di Putin. La donna venne uccisa con un’autobomba mentre viaggiava lungo un'autostrada a circa 50 chilometri a ovest di Mosca.
Stando all'inchiesta russa, i responsabili dell’attentato sarebbero stati due cittadini ucraini poi riusciti a fuggire in Estonia.