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«Dagli asset russi 3 miliardi di euro per le armi all'Ucraina»

È quanto prevede l'accordo raggiunto dai 27 leader: lo ha rivelato la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen al termine della prima giornata del vertice UE – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Dagli asset russi 3 miliardi di euro per le armi all'Ucraina»
Red. Online
21.03.2024 06:00
22:36
22:36
«Dagli asset russi 3 miliardi di euro per le armi all'Ucraina»

L'accordo raggiunto dai 27 leader per utilizzare i proventi provenienti dagli asset russi congelati potrà consentire di avere a disposizione per quest'anno tre miliardi di euro da spendere per l'acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine della prima giornata del vertice UE.

Il primo miliardo di euro, ha poi aggiunto von der Leyen, potrebbe essere disponibile per essere speso già a luglio se «saremo veloci a prendere le necessarie decisioni».

Quanto alla tassazione dei cereali provenienti dalla Russia la presidente della Commissione ha sottolineato che «non permetteremo che il grano rubato all'Ucraina venga venduto in Europa».

22:31
22:31
Michel: «Sull'uso degli asset russi vogliamo essere rapidi»

«Avevamo ancora in agenda il sostegno all'Ucraina. Abbiamo preso una importante decisione sull'uso dei profitti degli asset russi, intendiamo agire in modo rapido, i 27 leader capiscono la serietà della situazione e sono determinati a fare di più per Kiev». Lo ha detto Charles Michel al termine del vertice UE.

18:42
18:42
Mosca avvia la produzione della Fab-3000, una bomba da tre tonnellate

La Russia ha avviato la produzione in massa di una nuova bomba aerea da tre tonnellate, la Fab-3000, più potente dunque il doppio della Fab-1500, che, secondo un'inchiesta della CNN di una decina di giorni fa, ha cominciato ad essere utilizzata nel teatro ucraino decimando le difese nemiche e modificando gli equilibri in prima linea a favore di Mosca.

Lo ha annunciato il ministero della difesa, rendendo noto che il responsabile del dicastero, Serghei Shoigu, ha visitato lo stabilimento dove gli ordigni vengono prodotti, a Nizhny Novgorod.

«La produzione della Fab-500 è aumentata di diverse volte, quella della Fab-1500 è stata raddoppiata e, da metà febbraio, la produzione in serie della Fab-3000 è stata organizzata», sottolinea il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti.

La CNN aveva affermato che la Fab-1500 è il risultato della conversione di un'arma che risale all'era sovietica in una bomba planante che può provocare un cratere largo 15 metri.

Dall'inizio del conflitto in Ucraina, la Russia ha riorganizzato la sua produzione militare, che è stata potenziata con molte fabbriche che lavorano 24 ore su 24, sette giorni la settimana. Dallo scorso anno, secondo il ministero, è aumentata di cinque volte la produzione di artiglieria moderna e armi per l'aviazione.

17:55
17:55
Zelensky: «La scarsa fornitura di munizioni è umiliante per l'UE»

«Le munizioni sono una questione vitale. Sono grato per la creazione del Fondo di assistenza all'Ucraina, che ammonta a 5 miliardi di euro, e per il sostegno all'iniziativa della Repubblica Ceca di acquistare munizioni per i nostri soldati. Tutto questo ci aiuterà. Grazie. Purtroppo l'uso dell'artiglieria in prima linea da parte dei nostri soldati è umiliante per l'Europa, nel senso che l'Europa può fornire di più. Ed è fondamentale dimostrarlo ora». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento con il Vertice europeo a Bruxelles.

«Il modello Putin deve perdere in questa guerra contro l'Ucraina. Questa è la guerra della Russia non solo contro l'Ucraina, ma contro tutti noi, anche contro i vostri paesi, contro l'intera Europa e lo stile di vita europeo. Putin sta cercando di esportare un sistema opposto a quello europeo», ha affermato Zelensky ai leader dell'Ue.

«Nel suo sistema, gli esseri umani non contano affatto - ha proseguito -. I diritti umani, la dignità di tutte le comunità nella società, l'uguaglianza dei popoli: tutto questo non esiste nel sistema di Putin. Ha armato il suo sistema. Ha messo tutte le risorse della Russia al suo servizio. E l'ha gettata in guerra. E deve perdere. È una questione di vita o di morte per tutto ciò che è prezioso per noi in Europa. In nessuna parte d'Europa dovrebbero prevalere la violenza e il degrado, come in Russia.»

Il presidente ucraino ha anche deplorato che «vediamo che, purtroppo, l'accesso russo al mercato agricolo europeo è ancora libero. E quando il grano ucraino viene gettato sulle strade o sui binari ferroviari, i prodotti russi vengono ancora trasportati in Europa, così come le merci provenienti dalla Bielorussia controllata da Putin. Non è giusto. È ancora più ingiusto quando qualcuno tenta di smantellare soluzioni commerciali che sono in vigore da anni e che funzionano per la forza dell'intera Europa: i tentativi di separatismo commerciale all'interno dell'Europa indeboliscono l'intero continente».

«L'Ucraina sta rispettando la sua parte di impegni per la trasformazione interna - ha ancora detto Zelensky ai leader Ue - e sappiamo che l'Ue ha un quadro negoziale per l'allargamento pronto per essere esaminato: la sua approvazione potrebbe essere di grande aiuto al nostro popolo e inviare il giusto segnale a tutta l'Europa dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno».

17:24
17:24
Budapest «pronta a negoziare» sull'uso degli extra profitti degli asset russi

«L'Ungheria è pronta a negoziare» sulla proposta della Commissione europea sull'uso degli extra profitti generati dagli asset russi congelati. Lo ha spiegato Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, parlando con i cronisti a Bruxelles.

Per Budapest la destinazione delle risorse per aiuti militari in Ucraina «è una linea rossa perché non vogliamo essere coinvolti nel conflitto», ha spiegato, ma se le risorse «non vanno contro gli interessi ungheresi» e non vengono destinati alle armi, «l'Ungheria è pronta a negoziare».

Un «opt out» sulla falsariga di quello ottenuto con l'aumento dello European Peace Facility, in cui la quota ungherese può essere «utilizzata per altre aree, come il Ciad o i Balcani Occidentali - ha aggiunto -, dipende dai dettagli e da come vanno le cose».

Orbán invece ha chiuso alla possibilità di sbloccare l'esborso dell'ottava tranche di aiuti militari nel quadro dell'Epf che blocca il meccanismo dell'Ue di rimborso delle armi. «La questione dell'OTP Bank non è stata risolta», ha tagliato corto l'ungherese.

L'istituto bancario ungherese era stato inserito nella blacklist ucraina come sponsor del terrorismo e successivamente rimossa, ma Budapest chiede ulteriori garanzie che la banca non rientri nell'elenco una volta tolto il veto.

L'Ungheria, infine, sostiene la necessità di aumentare la spesa europea nel settore della difesa, ma chiude agli eurobond perché «abbiamo avuto pessime esperienze con i progetti di prestito congiunto come i fondi di ripresa per il Covid», ha spiegato Orbán che contesta inoltre «una questione di sovranità». «Non vogliamo un fondo europeo per la difesa né un prestito europeo per la difesa né un superstato europeo», ha aggiunto.

16:23
16:23
«L'obiettivo del raid su Kiev era l'intelligence»

Quasi tutti i missili da crociera e balistici con cui la Russia ha attaccato Kiev questa mattina erano puntati contro gli obiettivi della Direzione principale dell'intelligence del ministero della difesa dell'Ucraina (Gur). Lo scrive l'«Ukrainska Pravda» citando una fonte dell'intelligence militare di Kiev.

«La maggioranza assoluta dei razzi che hanno sorvolato Kiev il 21 marzo erano puntati contro gli obiettivi della Direzione principale dell'intelligence. Sono stati tutti abbattuti», ha affermato la fonte citata dal portale ucraino.

15:08
15:08
«Bomba nucleare su Parigi? Calcoliamo»

Un alto esponente del potere russo torna a minacciare la Francia con le armi nucleari. Un giornalista della tv francese Bfm ha ricordato al vicepresidente della Duma, Piotr Tolstoi, come, nel 2022, la tv russa avesse mandato in onda un'infografica con i tempi che occorrerebbero a un missile russo per colpire Londra, Parigi o Berlino.

«È questo che volete fare? Lanciare un missile nucleare su Parigi?», ha chiesto il giornalista. «Sì, stiamo facendo i nostri calcoli», ha risposto in francese Tolstoi, che ha fatto i suoi studi proprio a Parigi.

«State calcolando il tempo che ci mettereste a colpire Parigi, circa due minuti?», ha insistito il giornalista. «Sì, cioè non due minuti - ha corretto Tolstoi - un po' più di due minuti».

«Quindi state calcolando?» «Certo, stiamo calcolando. Perché vede, quello che è importante storicamente per la Russia è garantire la sicurezza del paese. E quando i Paesi della Nato, fra i quali anche la Francia, mettono i missili lungo le nostre frontiere o vogliono mettere dei missili in Ucraina, beh, questo per noi è inammissibile».

14:54
14:54
Corrispondente di El Mundo espulso dalla Russia

«Dopo 12 anni di corrispondente da Mosca, le autorità russe hanno rifiutato all'ultima ora di rinnovare il mio visto di giornalista e mi hanno dato solo 24 ore per lasciare il Paese». In un messaggio postato su X, Xavier Colas, corrispondente da Mosca de El Mundo, ha dato notizia della sua espulsione decisa dal Cremlino con il mancato rinnovo del visto, fondamentale per lavorare in Russia.

«Un attacco al giornalismo libero», come rileva l'editoriale odierno del quotidiano di Madrid, che riporta la notizia in prima pagina. L'espulsione, segnala l'editoriale, è «una repressione che, senza arrivare agli estremi con i quali Vladimir Putin suole trattare gli oppositori, rende chiara la volontà di prescindere da chi, con la sua indipendenza professionale, informa degli abusi di un regime sempre più dispotico».

Xavier Colas spiega di aver ricevuto da parte di un funzionario una breve spiegazione per intimargli di lasciare il territorio russo. «Se non se ne va prima che scada il suo visto avrà problemi», ha minacciato l'interlocutore. Il giornalista ha dovuto prendere in fretta e furia un biglietto aereo ed è già fuori dal Paese.

«È duro mettere all'improvviso dodici anni della tua vita in una valigia in una notte e chiudere la porta sapendo che anche questo appartamento sarà il giorno dopo territorio a te vietato, ma noi corrispondenti siamo dove ci lasciano stare», segnala l'inviato in un podcast pubblicato oggi. Ricorda che, negli ultimi mesi, la pressione del Cremlino sui giornalisti stranieri è aumentata in maniera esponenziale, con visite della polizia a casa, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali che si sono svolte domenica scorsa e che hanno perpetuato Putin al potere.

Colas ha appena pubblicato in Spagna il suo primo libro 'Putinistan' (Ed. La esfera de los libros), dove narra l'esperienza di 12 anni nella copertura degli eventi in Russia, il regime e i suoi eccessi. «La guerra di Putin è stata una crociata per distruggere l'Ucraina che non quadrava con il progetto putinista», scrive. «Ma è stata anche una reazione depredatrice della paleo-modernità, attenta a colonizzare risorse e sviluppare il business della guerra», aggiunge nel capitolo dedicato all'invasione.

14:35
14:35
«Ci deve essere la pace in Ucraina e a Gaza, senza doppi standard»

«Ci deve essere la pace in Ucraina e ci deve essere la pace a Gaza, senza doppi standard». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres arrivando al Consiglio Europeo, ricordando la centralità della carta delle Nazioni Unite.

«Viviamo in un mondo caotico, c'è una situazione di impunità dove Paesi e gruppi armati credono di poter fare quello che vogliono senza che ci siano conseguenze», ha notato. Il rispetto per i principi stabiliti dalla carta dell'Onu dovrebbe invece portare a una fine della guerra in Ucraina, con «il rispetto della sua integrità territoriale», e a «una tregua immediata a Gaza».

14:34
14:34
«Bombe russe su infrastrutture critiche nella regione di Kherson»

I residenti della città di Kakhovka, nella regione di Kherson (sud) sono rimasti oggi senza elettricità, acqua e gas in seguito a un attacco russo contro infrastrutture critiche della regione: lo ha reso noto su Telegram il primo vice capo dell'Amministrazione militare regionale, Yuri Sobolevskij, come riporta Rbc-Ucraina.

«I terroristi russi hanno compiuto un'altra provocazione e hanno colpito infrastrutture critiche sulla riva sinistra (del fiume Dnipro, ndr) - ha scritto Sobolevskij -. A seguito dei bombardamenti, gli abitanti di Kakhovka sono rimasti senza elettricità, acqua e gas».

14:31
14:31
Respinta la denuncia per mancanza di cure della madre di Navalny

Una Corte della città siberiana russa di Labytnangi ha respinto una denuncia presentata dalla madre di Alexei Navalny, Lyudmila, per la mancanza di cure sanitarie adeguate all'oppositore, deceduto in una colonia penale artica il 16 febbraio. Lo ha reso noto Ivan Zhdanov, il direttore della Fondazione anticorruzione creata dallo stesso Navalny.

Zhdanov, citato dalla testata indipendente Meduza, ha precisato che la denuncia era stata presentata contro la colonia penale e il Servizio penitenziario federale, ma è stata respinta perché, secondo il giudice, solo Navalny in persona avrebbe potuto presentarla.

«Alexei - ha affermato Zhdanov - ha presentato denuncia molte volte per la mancanza di cure mediche, e tali denunce sono state respinte. Adesso è stato ucciso, e la denuncia della sua famiglia viene respinta con motivazioni beffarde».

13:10
13:10
La Slovenia espelle un diplomatico russo

La Slovenia ha espulso un diplomatico russo. Il ministero degli Esteri a Lubiana ha informato oggi l'ambasciata della Federazione Russa di aver dichiarato persona non grata, ai sensi dell'articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, un diplomatico russo impegnato in attività incompatibili con il suo status.

Come si apprende dallo scarno comunicato ministeriale, l'uomo dovrà lasciare il paese entro il 28 marzo.

13:04
13:04
Scholz: «Sosterremo l'Ucraina, Putin ha sbagliato i suoi calcoli»

«Sono abbastanza sicuro che stiamo inviando un segnale molto chiaro: Putin ha sbagliato i calcoli se ritiene che non saremo in grado di sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario e l'utilizzo dei profitti» degli asset russi immobilizzati «è un piccolo ma importante elemento fondamentale». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al consiglio europeo a Bruxelles.

Le entrate dei profitti dagli asset russi congelati «possono essere utilizzate dall'Unione europea e, a mio avviso, innanzitutto per avere l'opportunità di acquisire le armi e le munizioni di cui l'Ucraina ha bisogno per la propria lotta difensiva», ha aggiunto Scholz.

12:46
12:46
«Da USA e UE pressioni senza precedenti sulla Cina»

Il Cremlino ha denunciato «la pressione senza precedenti da parte degli Stati Uniti e dell'Unione europea sulla Cina» in merito alle sue relazioni con la Russia, dopo che media russi hanno riferito che alcune banche di Pechino hanno respinto pagamenti in yuan da parte di aziende russe per il timore di sanzioni secondarie.

«Ciò, ovviamente, crea alcuni problemi» ma «abbiamo il potenziale necessario per superare queste difficoltà», ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

11:36
11:36
«Conquistato il villaggio di Tonenkoye nel Donbass»

Il ministero della Difesa russo ha detto che le forze di Mosca hanno conquistato un altro centro abitato nel Donbass ucraino, quello di Tonenkoye, presso Avdiivka.

11:35
11:35
Cremlino: «Risponderemo alla confisca dei proventi dei nostri asset»

La Russia utilizzerà tutti i possibili meccanismi giudiziari e sceglierà altri metodi per rispondere se la Ue deciderà di confiscare i proventi dai suoi capitali congelati in Europa per destinarli a Kiev. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

11:34
11:34
«Cercherò di rispondere alla fiducia degli elettori»

In un discorso televisivo alla nazione dopo la proclamazione dei risultati ufficiali delle elezioni, il presidente russo Vladimir Putin ha promesso di utilizzare tutte le proposte costruttive degli altri candidati alla presidenza e ha assicurato che farà tutto ciò che è in suo potere per giustificare la fiducia degli elettori. Lo riferisce la Tass.

La Russia sta seguendo il percorso storico scelto, fiduciosa nelle proprie forze e nel proprio futuro, ha inoltre detto Puntin.

10:59
10:59
«Uccideremo i soldati francesi»

In un'intervista esclusiva alla tv francese BFM, il vicepresidente della Duma, Piotr Tolstoi, ha messo in guardia la Francia e il presidente della Repubblica Emmanuel Macron dall'invio di truppe francesi in Ucraina: «uccideremo tutti i soldati francesi che verranno sul territorio ucraino», ha detto Tolstoi all'intervistatore.

«Ce ne infischiamo di quello che dice Macron, dei suoi 'limiti'», ha detto Tolstoi, ritenuto molto vicino a Putin, rispondendo a una domanda sulla determinazione di Macron a non porsi «limiti» nell'aiuto a Kiev.

«Se ci sono 300 o 400 francesi uccisi, il vostro presidente sarà caduto nella trappola: o dovrebbe accelerare la storia, o aumentare la presenza di truppe, o ritirarle», ha aggiunto Tolstoi. «Oggi - ha proseguito - ci sono 13.000 mercenari in Ucraina, di cui 367 francesi. E 147 sono già stati uccisi. E uccideremo tutti, non vi preoccupate».

Per Tolstoi, «i francesi devono capire quali saranno le conseguenze. L'idea di inviare i soldati francesi in Ucraina si concluderà con le bare coperte dalla bandiera tricolore all'aeroporto di Orly. E non è Macron che andrà ad accoglierle».

Rispondendo a una domanda sull'evoluzione del conflitto, Tolstoi si è detto convinto che «l'Ucraina non esisterà mai più nelle frontiere» com'erano prima della guerra: «per noi - ha detto - è una questione esistenziale. Non ci fermeremo, non ritireremo le truppe».

10:36
10:36
«Nei territori occupati Mosca cancella l'identità ucraina»

Mosca ha introdotto nelle scuole ucraine dei territori occupati libri di testo che giustificano l'invasione del Paese ed ha 'arruolato' i bambini in gruppi giovanili per instillare in loro l'espressione russa del patriottismo.

A denunciarlo è l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, secondo il quale nei territori occupati «si respira un clima di paura per le diffuse violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani con cui Mosca tenta di consolidare il suo controllo sulla popolazione».

«Le azioni della Federazione Russa hanno spezzato il tessuto sociale delle comunità e isolato gli individui, con conseguenze profonde e durature per la società ucraina nel suo complesso», ha aggiunto Türk.

Un rapporto Onu realizzato sulla base di oltre 2.300 interviste, descrive nel dettaglio gli sforzi della Russia per imporre la lingua, le leggi, i sistemi giudiziari e i programmi scolastici russi nelle regioni occupate.

«Dall'inizio del conflitto, le forze armate russe, agendo con diffusa impunità, hanno commesso violazioni su larga scala, tra cui detenzioni arbitrarie di civili, spesso accompagnate da torture e maltrattamenti, in alcuni casi equivalenti a sparizioni forzate» ha detto ancora Turk. Inoltre, mentre l'esercito russo inizialmente ha preso di mira coloro che erano percepiti come una minaccia per la sicurezza, in seguito ha allargato la rete a chiunque fosse contrario all'occupazione.

Le forze russe hanno anche usato la forza per reprimere le proteste pacifiche, limitato la libertà di espressione, imposto severi controlli sui movimenti dei residenti e saccheggiato case e aziende. Le autorità di occupazione hanno interrotto le reti internet e reindirizzato i canali televisivi e radiofonici alle reti russe.

«L'obiettivo - dice Turk - è quello di sopprimere le espressioni della cultura e dell'identità ucraina». Tali azioni hanno un impatto particolarmente grave sui bambini. Gli abitanti dei territori occupati sono stati costretti a prendere i passaporti russi. Coloro che si sono rifiutati sono stati sottoposti a restrizioni di movimento e sono stati gradualmente negati loro posti di lavoro nel settore pubblico, così come l'accesso all'assistenza sanitaria e alle prestazioni di sicurezza sociale.

10:32
10:32
«5 feriti in bombardamenti ucraini a Belgorod»

Cinque persone, due donne e tre uomini, sono rimaste ferite stamane da nuovi bombardamenti ucraini sulla regione russa di confine di Belgorod. Lo ha riferito sul suo canale Telegram il governatore, Vyacheslav Gladkov, secondo il quale gli attacchi delle forze di Kiev hanno danneggiato una trentina di appartamenti in sei edifici residenziali nella città capoluogo di Belgorod. Sono segnalati anche danni alla rete elettrica della città, dove cinquemila residenti sono momentaneamente senza elettricità.

10:31
10:31
Zelensky: «Serve la volontà politica per proteggere l'Ucraina»

«I terroristi russi non hanno missili tali da poter aggirare la difesa dei Patriots e di altri importanti sistemi mondiali. Ora questa protezione è necessaria qui in Ucraina. Da Kiev a Kharkiv, da Sumy a Kherson, da Odessa alla regione di Donetsk. Ciò è del tutto possibile se i partner hanno sufficiente volontà politica».

Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla luce dell'attacco missilistico russo della notte scorsa sulla capitale ucraina, durante il quale sono stati abbattuti - sottolinea - più di 30 missili, incluso uno ipersonico.

10:29
10:29
«La guerra Russia-Nato non è imminente, ma arriverà prima del previsto»

Indicatori finanziari, economici e militari russi suggeriscono che Mosca si sta preparando per un conflitto su larga scala con armi convenzionali con la Nato, non imminente ma probabilmente in un arco temporale più breve di quello che alcuni analisti occidentali avevano inizialmente ipotizzato: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw).

La Russia, rileva il centro studi statunitense, non sembra aver affrontato una crisi finanziaria e l'aumento delle spese militari è diventato il più grande cambiamento nella politica di bilancio del Paese. Pertanto, secondo gli analisti, gli sforzi per garantire il futuro finanziario della Russia saranno più probabilmente mirati a creare condizioni di lungo termine che a risolvere problemi finanziari immediati.

Il think tank ricorda inoltre che il presidente polacco Andrzej Duda ha affermato ieri in un'intervista alla Cnbc che il presidente russo Vladimir Putin sta intensificando gli sforzi per mettere l'economia russa su un percorso militare per poter attaccare la Nato già nel 2026 o 2027, citando una ricerca tedesca non specificata.

In precedenza, il 9 febbraio scorso, il ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen aveva dichiarato che secondo nuove informazioni di intelligence la Russia potrebbe tentare di attaccare un Paese della Nato entro 3-5 anni, ovvero prima di quanto previsto dall'Alleanza.

Secondo gli esperti dell'Isw, i tentativi di Putin di creare le condizioni per la stabilizzazione dell'economia e delle finanze russe fanno molto probabilmente parte dei preparativi finanziari e interni della Russia per un potenziale futuro conflitto su larga scala con la Nato, e non solo per una guerra di lunga durata in Ucraina.

09:19
09:19
Attacco russo su Kiev, almeno 13 i feriti

È salito a 13 il bilancio dei feriti dell'attacco missilistico lanciato dalle forze russe la notte scorsa su Kiev, mentre altre due persone sono rimaste ferite nella regione della capitale ucraina.

Lo hanno reso noto l'Amministrazione militare della città e la Procura regionale, come riportano Ukrainska Pravda e Ukrinform.

«Sei persone sono rimaste ferite nel quartiere Shevchenkivskyi e quattro in quello Sviatoshynskyi», ha scritto su X il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko.

A partire dalle 5 ora locale si sono sentite decine di forti deflagrazioni e il fuoco della difesa aerea. «Frammenti di razzi sono caduti su un asilo nel distretto di Sviatoshynskyi», ha scritto Vitali Klitschko aggiungendo che un condominio e alcune auto in altre zone erano in fiamme.

Gli ultimi grandi attacchi russi su Kiev hanno avuto luogo alla fine di gennaio.

Secondo quanto ha reso noto l'Aeronautica militare ucraina, le forze russe hanno lanciato nella notte 31 missili diretti verso Kiev, incluso un ipersonico KH-47M2 Kinzha, che sono stati tutti abbattuti nella regione della capitale ucraina dalle difese aeree del Paese.

Oltre al Kinzhal, sono stati intercettati e distrutti un missile balistico Iskander-M (KN-23) e 29 missili da crociera Kh-101/Kh-555. L'attacco è stato lanciato da 11 bombardieri strategici Tu -95MS dalle aree di Volgodonsk ed Engels nella Federazione Russa.

08:53
08:53
«Il Sudafrica si impegna nella ricerca della pace tra Russia e Ucraina»

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa «si è congratulato» con il suo omologo russo Vladimir Putin per la vittoria elettorale e ha ribadito la sua disponibilità al lavoro congiunto in formati multilaterali, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass.

«Ramaphosa ha ricordato l'impegno del Sudafrica e della Russia per la cooperazione reciproca a livello multilaterale, compresa l'adesione comune dei due Paesi alle Nazioni Unite, al G20, ai Brics e ad altri organismi multilaterali», ha affermato un portavoce di Pretoria.

«Ramaphosa ha sottolineato la forte convinzione del Sudafrica nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e che il Sudafrica continuerà a impegnarsi sia con la Russia che con l'Ucraina nella ricerca di una pace duratura tra i due Paesi vicini», ha aggiunto la fonte.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso della guerra in Ucraina nel corso di una telefonata: lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. «C’è stato anche uno scambio di opinioni su una serie di questioni dell’agenda internazionale, in particolare nel contesto della situazione intorno all’Ucraina», afferma la presidenza russa.

Putin non è comunque l’unico ad avere parlato con Modi, uno scambio klo ha avuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A comunicarlo è lo stesso presidente ucraino con un post su X. «Ho parlato con il Primo Ministro Narendra Modi per esprimere gratitudine per il sostegno dell'India alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina, per gli aiuti umanitari e per la partecipazione attiva agli incontri della Formula Pace. Per noi sarà importante vedere l'India partecipare al vertice inaugurale della pace, attualmente in preparazione in Svizzera. Abbiamo discusso dello sviluppo delle nostre relazioni bilaterali, che dovrebbero includere nel prossimo futuro un incontro dei nostri team e una sessione della commissione intergovernativa sulla cooperazione a Nuova Delhi. L’Ucraina è interessata a rafforzare i suoi legami commerciali ed economici con l’India, in particolare nelle esportazioni agricole, nella cooperazione nel settore aeronautico e nel commercio di prodotti farmaceutici e industriali», ha scritto Zelensky.

Da parte statunitense, invece, il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, in visita a Kiev, rispondendo a un giornalista ha detto che da parte USA non è ancora possibile annunciare l’invio dei missili a lungo raggio Atacms all’Ucraina.

Jake Sullivan ha anche incontrato Volodymyr Zelensky il quale, al termine dell’incontro, ha scritto sui social network che la leadership degli Stati Uniti dovrebbe «rimanere salda nella protezione dell’ordine internazionale» oggi più che mai. Egli ha quindi aggiunto: «Sono grato agli Stati Uniti per aver sostenuto il nostro Paese e il nostro popolo. Dobbiamo essere resilienti a tutti i tipi di sfide e le nostre azioni devono essere di vasta portata. Dobbiamo sconfiggere Putin invece di permettere che vi siano dubbi sulla determinazione dell’Occidente a favorire questo pazzo. Putin deve perdere. È una questione di vita o di morte per il mondo democratico. Quando perderà, il mondo democratico acquisirà una prospettiva positiva per le generazioni a venire».

Sul fronte bellico, infine, diverse esplosioni si sono verificate stamattina nel centro di Kiev. L’attacco è stato operato con missili e droni e vengono segnalati incendi. «Frammenti di razzi sono caduti su un asilo nel distretto di Sviatoshynskyi», ha detto su Telegram il sindaco Vitali Klitschko aggiungendo che un condominio e alcune auto in altre zone erano in fiamme. Secondo Klitschko sarebbero dieci le persone rimaste ferite nell’attacco missilistico: due di queste sono ricoverate in ospedale.