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Washington dovrebbe presentare nelle prossime ore un piano rinnovato che includerà dettagli sull'attuazione di un accordo di cessate il fuoco e di scambio degli ostaggi: lo riporta il Wall Street Journal– TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:28
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Netanyahu insiste: «Dobbiamo controllare l'asse Filadelfia»
«Se vogliamo il rilascio degli ostaggi, dobbiamo controllare il Corridoio Filadelfia»: lo ha detto stasera il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Gerusalemme, la seconda nel giro di due giorni.
«Il 7 ottobre abbiamo assistito al più terribile massacro di ebrei dai tempi dell'Olocausto: hanno decapitato la nostra gente, violentato le nostre donne e poi le hanno uccise. Hanno bruciato vivi i bambini, hanno portato 250 persone nei tunnel», ha ricordato Netanyahu nella conferenza stampa in lingua inglese con i giornalisti stranieri in cui spiega la posizione sul corridoio Filadelfia e le trattative sugli ostaggi.
«Israele sta vivendo giorni di rabbia - ha proseguito -. Ieri ho visitato la famiglia di un ostaggio assassinato a Gaza, ho detto che mi scuso, abbiamo fatto tutto quello che potevamo ma non siamo riusciti a riportarlo a casa».
Il premier ha quindi presentato ai giornalisti una mappa della regione: «Questo è il Medio Oriente e questo è il resto del mondo arabo. Israele è uno dei paesi più piccoli del mondo», ha detto, «quindi quando Hamas parla di liberare la Palestina dal fiume al mare, parla della distruzione di Israele».
Lunedì il premier aveva tenuto un'altra conferenza ma in lingua ebraica.
17:53
17:53
Dermer: «L'IDF lascerebbe il corridoio Filadelfia nella seconda fase dell'accordo»
Parlando con Bloomberg, il ministro degli affari strategici israeliano Ron Dermer, il più stretto consigliere del primo ministro Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele non abbandonerà il corridoio Filadelfia nella prima fase dell'accordo con Hamas, ma ha lasciato aperta la possibilità di un ritiro completo in una seconda fase negoziata, dicendo di sperare in un accordo «nelle prossime due settimane».
«Israele rimarrà sull'Asse Filadelfia finché non troveremo una soluzione pratica sul terreno che possa convincere Israele, affinché ciò che è successo il 7 ottobre non si ripeta», ha detto. «Nella prima parte del negoziato si discutono le condizioni per un cessate il fuoco permanente. Una volta concluse queste negoziazioni, durante la tregua, si potrà passare alla seconda parte ed a un cessate il fuoco permanente: in quel momento si potrà discutere sugli accordi di sicurezza a lungo termine per il corridoio Filadelfia», ha spiegato Dermer.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il ministro ha affermato che i due paesi stanno collaborando in modo molto stretto nei colloqui sugli ostaggi: «stiamo cercando di essere il più possibile sulla stessa lunghezza d'onda degli americani. Lo siamo stati negli ultimi due mesi».
«Quando gli Stati Uniti e Israele non mostrano alcuna divergenza tra di loro e quando tutta la pressione è rivolta su Hamas, penso che le possibilità di arrivare a un accordo aumentino molto», ha concluso aggiungendo che «spero che potremo arrivarci nelle prossime due settimane».
17:35
17:35
Entrati 35 camion di aiuti dal valico di Kerem Shalom
Le autorità israeliane hanno autorizzato il passaggio di 35 camion di aiuti umanitari al valico di Kerem Shalom per entrare nella Striscia di Gaza stamattina ma hanno respinto dieci altri simili mezzi.
Lo ha riferito all'ANSA una fonte ufficiale della Mezzaluna Rossa egiziana del Sinai settentrionale precisando che che è stato consentito l'ingresso nella Striscia a sei autocisterne cariche di carburante. I dieci camion respinti portavano di aiuti vari costituiti fra l'altro da tende, cibo e «forniture mediche».
Una fonte della sicurezza egiziana al terminal di Rafah ha ricordato che la chiusura da parte di Israele del valico sul lato palestinese e l'impedimento dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza sono entrati nel loro quinto mese consecutivo: un blocco, ha riferito, che ha creato «file di migliaia» di mezzi nel governatorato del Sinai settentrionale oltre ad accumuli nei magazzini locali della Mezzaluna Rossa egiziana e nell'area del valico di Rafah sul lato egiziano.
17:12
17:12
Gallant: «In Cisgiordana l'IDF sta falciando l'erba, ma dovrà estirpare le radici»
Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che nella grande operazione antiterrorismo in Cisgiordania l'esercito sta «falciando l'erba», ma alla fine dovrà «estirpare le radici».
«L'aumento del terrorismo in Giudea e Samaria (Cisgiordania) è un problema su cui dobbiamo concentrarci in ogni momento. L'operazione è un attacco per prevenire il terrore con autobombe e sparatorie ovunque, sono cose a cui bisogna porre fine», ha affermato Gallant.
«Queste organizzazioni terroristiche che si fanno chiamare con tutti i tipi di nomi, a Nur Shams, Tulkarm, Far'a, Jenin, dovrebbero essere spazzate via. Ogni terrorista di questo tipo dovrebbe essere eliminato, o se si arrendono, devono essere arrestati», ha concluso.
15:21
15:21
Hamas pubblica il video di un altro dei 6 ostaggi uccisi
Hamas ha pubblicato il video di Ori Danino, uno dei sei ostaggi israeliani assassinati nella Striscia di Gaza durante la prigionia, il cui corpo è stato recuperato sabato dall'esercito in un tunnel sotto la città di Rafah.
«Le nostre condizioni di vita sono molto difficili, non c'è cibo, non c'è acqua, non c'è elettricità», dice Ori nel filmato, parlando anche di continui spari e bombardamenti.
Poi, rivolto al primo ministro Benyamin Netanyahu e al gabinetto di guerra dichiara: «Ci avete tradito il 7 ottobre, oggi state cercando di ucciderci uno dopo l'altro in tentativi di salvataggio falliti». Danino quindi chiede davanti alla telecamera: «Dove eravate quando mi hanno sparato?»
Il 7 ottobre Ori era al festival Nova, aveva cercato di salvare altri ragazzi in fuga ma era stato inseguito dai terroristi e portato nella Striscia.
Rivolgendosi al popolo di Israele, ha implorato: «Continuate a fare tutto il possibile finché non usciremo vivi da qui. Non trascurateci. Portateci fuori in vita, perché a questo ritmo nessuno sopravvivrà». Poi, parlando alla sua famiglia: «Non passa giorno senza che io pensi a voi».
13:17
13:17
«65 razzi di Hezbollah hanno colpito il nord di Israele»
Sessantacinque razzi lanciati da Hezbollah hanno colpito la Galilea, nel nord di Israele, nella mattinata, incendi sono divampati in tutta l'area, un'abitazione è andata in fiamme. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf).
L'aeronautica militare israeliana ha risposto con un'ondata di attacchi nel sud del Libano.
13:16
13:16
Individuato in Brasile un centro di riciclaggio per finanziare Hamas
La frontiera tra la città brasiliana di Chuí, nello stato di Río Grande do Sul, e Chuy, sul versante uruguaiano, è considerato il nuovo centro in America Latina per le attività di riciclaggio di denaro che servirebbero a finanziare anche Hamas. L'area ospita la più grande e antica comunità palestinese del Brasile e fonti investigative hanno rivelato al portale di notizie argentino Infobae che su questo confine operano diversi 'doleiros', utilizzati per inviare denaro in Palestina. I 'doleiros' sono cambiavalute che trasferiscono illegalmente soldi da un Paese all'altro senza alcuna dichiarazione alle autorità.
Nei giorni scorsi, un'operazione della polizia civile di San Paolo ha scoperto un'importante rete di riciclaggio di denaro del Primeiro comando da capital (Pcc, il principale gruppo criminale brasiliano) che operava con l'aiuto di un uomo d'affari palestinese originario proprio di Chuí.
13:15
13:15
Dagli USA una proposta dettagliata per un accordo su Gaza
Gli Stati Uniti dovrebbero presentare una bozza di proposta rinnovata e più dettagliata, che includerà dettagli sull'attuazione di un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di scambio degli ostaggi. Lo scrive il Wall Street Journal che cita funzionari statunitensi.
La nuova bozza di proposta dovrebbe descrivere nel dettaglio come avverrà lo scambio di ostaggi e specificare le condizioni in base alle quali le parti potranno tornare a combattere. La proposta specificherà anche per quanto tempo potrà durare la presenza israeliana nel corridoio Filadelfia, la lingua di terra tra Gaza e l'Egitto.
12:33
12:33
Campagna antipolio a Gaza: «Vaccinati 189 mila bambini»
Ha raggiunto più di 189'000 bambini sotto i 10 anni, superando l'obiettivo iniziale, la campagna di vaccinazione antipolio nella Striscia di Gaza, di cui è stata completata la prima fase con l'impiego di circa 513 squadre in tutta l'area. Lo fa sapere l'Unicef impegnata nel progetto al fianco dell'Unrwa e dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il cui obiettivo finale è raggiungere 640'000 bambini sotto i 10 anni.
« Il rischio della diffusione della polio a Gaza e oltre, in particolare nei paesi vicini, rimane alto» avverte Adele Khodr, direttrice regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, ricordando che dopo 25 anni in cui non ci sono stati casi, ora «dalle profondità delle acque reflue non trattate e delle macerie, la minaccia invisibile è tornata» e che «finora è stato confermato un caso di polio in un bambino di 11 mesi».
Le pause umanitarie concordate «sono state rispettate in questa prima fase, dando alle famiglie e agli operatori sanitari la fiducia necessaria per portare a termine il lavoro. Questo deve continuare. Senza una pausa per attuare le due fasi rimanenti della campagna, non riusciremo a proteggere i bambini di Gaza e metteremo a rischio altri bambini della regione. Dobbiamo raggiungere almeno il 90% di copertura vaccinale per impedire la diffusione del virus».
11:28
11:28
«I negoziatori israeliani sostengono il ritiro dal Corridoio Filadelfia»
I negoziatori israeliani hanno dichiarato ai mediatori di sostenere ancora un ritiro completo delle Forze della difesa israeliane (Idf) dal Corridoio Filadelfia, tra l'Egitto e Gaza, nella seconda fase dell'accordo, nonostante le parole di lunedì del primo ministro Benjamin Netanyahu secondo cui Gerusalemme deve mantenere una presenza militare nell'Asse a tempo indeterminato. Lo ha riferito la tv pubblica Kan.
Poche ore prima della conferenza stampa del premier, il capo del Mossad David Barnea è volato d'urgenza a Doha per informare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani della posizione di Gerusalemme.
L'ufficio di Netanyahu non ha smentito queste notizie, sostenendo invece che il gabinetto di sicurezza non ha ancora discusso la seconda fase dell'accordo. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che Israele ha accettato l'ultima proposta, che richiede all'Idf di ritirarsi dalle aree densamente popolate lungo il corridoio Filadelfia durante la prima fase di sei settimane dell'accordo. Le dichiarazioni dei portavoce dell'amministrazione Biden hanno lasciato aperta la possibilità che le truppe israeliane rimangano in altre parti del corridoio che non sono adiacenti alle aree densamente popolate del tratto di confine tra Egitto e Gaza.
06:29
06:29
Il punto alle 06.00
L'esercito israeliano ha colpito nella notte un lanciarazzi nell'area di Zibqin, nel sud del Libano, che era stato utilizzato per effettuare lanci verso Israele: lo ha reso noto l'IDF su Telegram, aggiungendo che l'aviazione ha colpito strutture militari di Hezbollah nelle aree di Khiam e Ayta ash Shab, sempre nel sud del Libano.
Inoltre, il fuoco di artiglieria ha eliminato le «minacce» nelle aree di Kfarchouba, Aalma El Chaeb e Kfarkila.
È stato intercettato anche un «drone ostile» che si è avvicinato a Israele da est: il velivolo non ha attraversato il territorio israeliano e non sono stati riportati feriti.
Le forze statunitensi hanno distrutto nelle ultime 24 ore un sistema missilistico degli Houthi sostenuti dall'Iran in un'area dello Yemen controllata dai ribelli: lo ha reso noto su X il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom). «È stato stabilito che questo sistema rappresentava una minaccia imminente per le forze statunitensi e della coalizione e per le navi mercantili nella regione - si legge nel messaggio -. Questa azione è stata intrapresa per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure e protette per le navi statunitensi, della coalizione e mercantili».
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato diversi alti dirigenti di Hamas per l'attacco terroristico del 7 ottobre. È quanto emerge da una denuncia penale desecretata ieri (martedì 3 settembre). L'atto di accusa - scrive la CNN - è il primo passo procedurale del Dipartimento di Giustizia per perseguire le persone responsabili dell'attacco in Israele.