Il caso

«Decine di casi di molestie» in casa Rolex, la denuncia di UNIA

Una cinquanta di dipendenti ha denunciato il comportamento di un responsabile di dipartimento all'interno dell'azienda ginevrina – L'Ispettorato del lavoro ha ordinato l'adozione di una serie di misure
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Red. Online
11.06.2024 17:00

Una tempesta ha travolto la sede ginevrina di Rolex. Il sindacato UNIA ha raccolto «una cinquantina» di testimonianza di gravi episodi di molestie e mobbing. «Per anni sono stati segnalati al sindacato casi di molestie ripetute all'interno del reparto Global Service di Rolex a Ginevra. Considerato il numero di casi individuali, possiamo constatare che si tratta di una situazione collettiva», ha dichiarato alla stampa il segretario del sindacato, Alejo Patiño.

UNIA parla di una decina di licenziamenti (avvenuti ingiustamente) e più di una dozzina di dimissioni. «Non conosciamo le cifre esatte perché stiamo ricevendo solo le testimonianze di chi vuole denunciare la situazione». Le molestie sarebbero già iniziate diversi anni fa da parte di un responsabile. Alcuni, singolarmente, avevano denunciato i casi alle risorse umane. Si parla di commenti sessisti, insulti, carichi di lavoro eccessivi, burnout.

«In un primo momento Rolex ha negato completamente l'accaduto», ha aggiunto Patiño. «Poi hanno accettato un'indagine interna, seguita da un audit esterno». Una quindicina di dipendenti ha quindi denunciato la situazione all'Ispettorato del lavoro cantonale di Ginevra (OCIRT), che ha emesso una richiesta di conformità. In una lettera dell'ottobre 2023, l'OCIRT affermava: «Sembra che alcuni aspetti relativi all'organizzazione del lavoro in loco, nonché le pratiche di gestione e le carenze nella prevenzione dei rischi psicosociali all'interno del Global Service stiano avendo un effetto dannoso sulla salute del personale di questo dipartimento».

L'Ispettorato del lavoro ha quindi chiesto «l'attuazione di misure adeguate ai problemi individuati». Misure che avrebbero dovuto essere attuate entro il 30 aprile di quest'anno, termine che è stato posticipato «di circa due mesi», secondo UNIA.

La persona indicata come responsabile – un dirigente, o caposervizio – avrebbe molestato i dipendenti per anni, creando un ambiente di lavoro tossico. UNIA ha aggiunto che Rolex, dal canto suo, lo avrebbe protetto. Anzi, un dipendente ha raccontato di essere stato licenziato «perché non era più utile» dopo avere subito per anni «molestie e umiliazioni di ogni tipo»: «L'azienda lo sapeva, ma lui veniva giustificato e protetto, tutti avevano paura di lui».

In seguito all'intervento dell'OCIRT, il dirigente in questione è stato licenziato lo scorso dicembre, ma UNIA sottolinea che ci sono volute «decine e decine di dipendenti che si sono messi in malattia» per arrivare a questo punto. «E anche dopo questo intervento, alcuni di loro sono stati licenziati per aver dato l'allarme», lamenta Alejo Patiño. Il sindacato presenterà quindi una richiesta di «licenziamento ingiusto» entro la fine del mese.

Contattata dall'AWP, Rolex ha reagito alle accuse di UNIA spiegando che «dopo aver notato malfunzionamenti in uno dei suoi reparti, il gruppo ha immediatamente preso le misure necessarie per porre fine alla situazione. Le misure adottate hanno portato alla rescissione dei contratti a vari livelli gerarchici, compresi quelli più alti, e alla completa riorganizzazione del dipartimento interessato». L'azienda ha promesso inoltre «piena collaborazione attiva» con l'Ispettorato del lavoro «per l'adozione di misure preventive»: «Faremo tutto il possibile per evitare di dover adottare tali misure in futuro».