Denunciò problemi di sicurezza negli aerei, trovato senza vita ex dipendente di Boeing

Boeing, che succede? Non bastano gli ormai troppi incidenti che hanno come protagonisti i suoi aerei, tra cui quello del 737 MAX 9 di Alaska Airlines con varie cause intentate dai passeggeri. In febbraio il numero uno del programma dei Boeing 737 MAX «ha lasciato» la società con effetto immediato, a dimostrazione degli sforzi del colosso dell'aviazione americana per «migliorare il processo di controllo della qualità e della sicurezza». Il velivolo ha fallito ben 33 controlli sugli 89 previsti dopo l'incidente di Alaska Airlines.Ma un'altra notizia, ora, si abbatte sull'azienda. «Boeing whistleblower found dead in US» titola la BBC. Un ex dipendente è stato trovato senza vita. Un whisteblower, termine spesso utilizzato per le «gole profonde».
John Barnett, 62 anni, ha lavorato per Boeing per 32 anni, fino al suo pensionamento nel 2017 per motivi di salute. Il 9 marzo è stato ritrovato senza vita. Ma nei giorni precedenti la sua morte, aveva testimoniato in una causa contro la società. L'azienda si è detta «rattristata» dalla notizia della scomparsa del suo ex dipendente. Che, secondo la polizia, sarebbe morto per una ferita «autoinflitta». Le indagini, intanto, proseguono.
Barnett, dal 2010, ha lavorato quale responsabile della qualità di Boeing nello stabilimento di North Charleston (Carolina del Sud), dove si costruisce il 787 Dreamliner, un aereo di linea all'avanguardia utilizzato principalmente su rotte a lungo raggio. Nel 2019, il 62.enne aveva dichiarato alla BBC che i lavoratori, sotto pressione, avevano «deliberatamente montato parti inferiori agli standard previsti sugli aerei della linea di produzione». Aveva anche affermato di avere scoperto «seri problemi con i sistemi di ossigeno: una maschera su quattro, in caso di emergenza, poteva non funzionare». Da quando aveva messo piede a North Charleston, aveva avuto l'impressione che dietro richiesta dell'azienda di velocizzare la realizzazione di nuovi velivoli, il processo venisse affrettato dai dipendenti, a scapito della sicurezza.
In seguito, il 62.enne aveva pure spiegato che gli operai non avevano seguito le procedure previste per tracciare i componenti all'interno della fabbrica, permettendo la scomparsa di quelli difettosi. In alcuni casi, i componenti non conformi alle norme erano stati addirittura rimossi dai bidoni degli scarti e montati sugli aerei in costruzione per evitare ritardi nella linea di produzione. Barnett aveva avvertito i dirigenti in merito a tutte queste problematiche ma, a suo dire, non era stato preso nessun provvedimento.
Boeing aveva respinto le accuse, tuttavia una revisione del 2017 da parte dell'ente regolatore statunitense, la Federal Aviation Administration (FAA), aveva confermato alcune delle preoccupazioni dell'uomo. Era stato stabilito che l'ubicazione di almeno 53 parti «non conformi» all'interno della fabbrica risultavano sconosciute ed erano considerate perse. Alla Boeing era quindi stato ordinato di adottare misure correttive. Per quanto riguarda la questione delle bombole di ossigeno, l'azienda ha dichiarato che nel 2017 aveva «identificato alcune bombole di ossigeno ricevute dal fornitore che non si dispiegavano correttamente», ma ha negato che alcune di esse fossero effettivamente state montate sugli aerei.
Dopo essere andato in pensione, John Barnett ha intrapreso una lunga azione legale contro l'azienda, accusata di aver denigrato il suo personaggio e di aver ostacolato la sua carriera a causa dei problemi da lui evidenziati. Anche queste accuse sono state respinte dalla Boeing.
Al momento della morte, Barnett si trovava a Charleston per colloqui legali legati alla causa contro la società, scrive infine la BBC. La scorsa settimana ha rilasciato una deposizione ufficiale in cui è stato interrogato dagli avvocati dell'azienda, prima di essere controinterrogato dal proprio legale. Lo scorso sabato avrebbe dovuto sottoporsi a un ulteriore interrogatorio. Quando non si è presentato, è stato lanciato l'allarme. Il 62.enne è stato trovato senza vita nel suo camion, nel parcheggio dell'hotel.