Dietro gli strali di Radio Maria
Padre Livio Fanzaga si è ripetuto. Nella rubrica radiofonica «Lettura cristiana della cronaca e della storia» dell’11 novembre, il direttore di Radio Maria ha ribadito l’ipotesi che aveva già adombrato durante la prima ondata di coronavirus. In sostanza, il religioso continua a sostenere che la Cina avrebbe testato un’arma «tecnobiologica» proibita e faccia parte di un piano globale contro l’Occidente. I media se ne sono accorti qualche giorno dopo e la polemica è esplosa solo nei giorni scorsi. Perché tanto rumore attorno all’ultima delle fake news? Proviamo a spiegarlo.
Le giuste parole
Padre Fanzaga ha detto: «Io non escludo, anzi ho insistito sul fatto che la Cina abbia testato un’arma tecnobiologica, che sarebbe proibita, ma la Cina non ha firmato la Convenzione di Ginevra». Ha poi precisato che «questa epidemia è un progetto non casuale, che non viene dai pipistrelli o dal mercato di Wuhan. Si è sviluppata come un progetto ben preciso per colpire l’Occidente, forse non solo dalla Cina. Partiva dal Brasile, causando 60 milioni di morti, con una simulazione della Fondazione Gates». L’obiettivo sarebbe quello di «eliminare tutti quelli che non stanno a questo gioco», creando «il mondo di Satana, dove tutti saremo degli zombie». Già nella scorsa primavera, il direttore dell’emittente aveva affermato che la pandemia ha avuto avvio in Cina, perché è un Paese dove si perseguitano i cristiani ed è arrivata in Europa perché lì il secolarismo sta cancellando le radici della fede.
Chi è
Padre Livio Fanzaga non è nuovo ad uscire fuori dalle righe che imbarazzano le gerarchie cattoliche. Nato nel 1940 a Sforzatica, frazione di Dalmine, entra in seminario dagli Scopoli a 12 anni, nel 1957 prosegue gli studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, diventa prete nel 1966 e lo stesso anno consegue il dottorato in teologia con una tesi dal titolo La Gerusalemme celeste nell’Apocalisse. Dopo qualche esperienza in parrocchia parte in missione in Senegal nel 1970. Il grande pubblico però lo conosce come voce-faro di Radio Maria.
Da Međugorje a Erba
A cambiare la sua esistenza è un pellegrinaggio a Međugorje nel 1985. Diventa uno dei più appassionati sostenitori delle apparizioni mariane. E comincia a collaborare con Radio Maria, all’epoca una piccola radio parrocchiale con sede ad Arcellasco d’Erba, divenendone direttore nel 1987. Da allora conduce trasmissioni radiofoniche, in particolare la «Lettura cristiana della cronaca e della storia» (con circa 1,7 milioni di ascoltatori giornalieri) e la Catechesi ogni mattina dal lunedì al sabato, la Catechesi giovanile il venerdì sera ed altri programmi radiofonici, il cui materiale è poi confluito in molte pubblicazioni.
Il pensiero
Al di là della costante promozione dei presunti messaggi che la Madonna continuerebbe a rilasciare ogni 2 e 25 del mese alle veggenti di Međugorje, Mirjana e Marija, padre Fanzaga può essere considerato un radio predicatore popolare che promuove idee tradizionaliste e a volte complottiste, come nel caso del coronavirus. Predica con insistenza il potere del diavolo, la possibile apocalisse, deride gli atei, si scaglia contro l’aborto e le unioni civili, flirta con l’evoluzionismo («una storiella a cui crede soltanto La Repubblica e il Corriere, e basta!». Ha sostenuto Trump contro Biden, che ritiene «la ciliegina sulla torta» di una cultura secolarizzata.
Le controversie
Le dichiarazioni di padre Fanzaga, in genere accolte con entusiasmo dal popolo dei tradizionalisti cattolici, suscitano anche reazioni negative non solo all’interno della Chiesa cattolica. Nel 2017 è stato sospeso per 6 mesi dall’ordine dei giornalisti per le affermazioni sulla senatrice Monica Cirinnà, autrice ed del disegno di legge sulle unioni civili: «Questa qui mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia insomma... Adesso brinda a prosecco, alla vittoria. Signora, arriveranno anche i funerali, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello». Ma è stato ripreso in più occasioni da autorevoli membri della gerarchia per esempio in occasione di alcuni terremoti in Italia, ritenuti una punizione divina per i nostri peccati.
Il rapporto col Papa
Ufficialmente padre Fanzaga sostiene Bergoglio. Nel 2013 ha licenziato Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, due collaboratori della radio che avevano scritto sul Foglio un articolo intitolato «Questo Papa non ci piace». Ma al contempo promuove idee molto diverse da quelle del pontefice. Senza dimenticare la stroncatura di Međugorje da parte di papa Francesco che senz’altro Fanzaga non condivide: «Sulle presunte apparizioni attuali, la relazione presenta i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo, preferisco la Madonna Madre, non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio. Questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore».