Disastro in Vallemaggia, identificata un'altra vittima
Le persone decedute identificate sono quattro. Lo ha spiegato in conferenza stampa da Locarno Antonio Ciocco, responsabile dello Stato Maggiore regionale di condotta: «Vi è ancora una persona da identificare, servirà la comparazione del DNA. Le persone disperse e quindi denunciate e formalizzate come disperse sono quattro».
Nello sconforto generale per la catastrofe che ha colpito l'Alta Vallemaggia, c'è anche una lieta notizia, comunicata da Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale: «Questa notte è giunta una segnalazione che a Bignasco c'era una donna in travaglio. Un'ambulanza ha portato la persona in ospedale. Alle 09.08 è nato Vittorio. Il bambino e i genitori stanno bene».
Da domenica, il numero verde ha trattato 150 telefonate da parte di persone che non riuscivano a mettersi in contatto con familiari e amici. «Un importante numero di agenti e ispettori di polizia giudiziaria hanno analizzato questi dati e oggi tutte le persone sono state controllate e contattate. La cifra è stata azzerata: significa che tutte le persone dichiarate irraggiungibili sono salve».
Sono stati impiegati 400 voli, 350 effettuati da apparecchi civili e una cinquantina da apparecchi militari e della polizia del canton Zurigo. Oggi, nella fase di ricerca, sono stati impiegati ancora tre elicotteri Eurocopter e un Superpuma. Nelle ricerche sono stati impiegati 130 agenti polizia coadiuvati da personale del Soccorso alpino svizzero, unità cinofile e della lacuale. «Purtroppo, il controllo nel fiume non ha permesso di trovare altri corpi, ma solo carcasse di animali», ha aggiunto Ciocco. «Stiamo analizzando punti in cui, secondo gli specialisti, potrebbero esserci dei dispersi. Continueremo anche nei prossimi giorni». Al lavoro anche una cinquantina di persone per il controllo del traffico e degli edifici, oltre a 45 militi della protezione civile e una quindicina di pompieri. «Sono oltre 240, in totale, le persone al lavoro».
Nessun allarme, ma c'è un piano di evacuazione
Preoccupa la situazione meteorologica per le prossime ore. A fronte di quanto verrà comunicato da MeteoSvizzera domani, saranno presi provvedimenti. La preparazione di un piano di evacuazione è in corso. «Non si tratta di creare allarme ma di anticipare i tempi», ha precisato Ciocco. Che, a tal proposito, ha lanciato un appello: «Gli escursionisti sono invitati a evitare la Val Bavona. Questa non deve essere meta di escursioni o gite fino a quando la situazione non sarà normalizzata».
Andrea Pedrazzini, geologo cantonale, ha dal canto suo aggiunto che «la passerella pedonale di Visletto è aperta al traffico veicolare. La polizia definisce chi, come e quando. A monte di Cevio ci sono diversi punti dove la Divisione delle costruzioni sta mettendo in sicurezza strade, argini e zone dove sono avvenute colate detritiche. A Visletto, in queste ore, si sta sviluppando il progetto per la realizzazione del ponte provvisorio. Bisogna prima realizzare le fondazioni, il cui compito è della Divisione delle costruzioni. Stiamo lavorando 24 ore su 24. Per il momento, non abbiamo ancora una tempistica precisa sull'apertura al traffico».
Ha quindi preso la parola Maurizio Dattrino, comandante della divisione territoriale 3 dell'Esercito: «Esprimo a nome mio e a nome di tutto l'Esercito vicinanza e solidarietà. Attualmente, come detto, sono impiegati sul posto un elicottero Superpuma e gli Eurocopter. Abbiamo un distaccamento del battaglione di intervento in caso di catastrofe che è pronto a entrare in azione in Ticino per la posa del ponte in sostituzione del ponte di Visletto. L'Esercito in questa fase è impiegato soprattutto con le forze aeree e siamo di picchetto. Siamo già intervenuti e siamo in stretto contatto con le autorità cantonali da domenica mattina». L'Esercito garantirà la posa del ponte provvisorio, che avrà una portata di 32 tonnellate, la larghezza della carreggiata sarà di 4,2 metri. E la lunghezza sarà di 60 metri.
Federico Chiesa, capoufficio della Sezione del Militare e Protezione della Popolazione, ha parlato di una cinquantina di militi suddivisi nella zona, di cui 25 al supporto del corpo pompieri di Cevio e dei Comuni toccati dall'evento. «Il restante dei militi fornisce acqua e sussistenza in supporto della popolazione». Chiesa ha pure precisato che «è stata creata un'apposita pagina internet con un formulario online sul quale gli aspiranti volontari possono annunciarsi, inserire i dati e scrivere in che ambito vogliono dare supporto».