Domenico Silano resterà in prigione

Il Tribunale federale ha confermato la pena a uno degli autori della "rapina del secolo" per un secondo tentativo di furto
Ats
05.08.2015 17:22

LOSANNA/ZURIGO - Il Tribunale federale ha confermato la pena inflitta lo scorso novembre a un cittadino italiano di 41 anni, già condannato a Zurigo per il colpo da 53 milioni di franchi del 1997 alla posta della "Fraumünster".

L'anno scorso Domenico Silano - questo il nome del prevenuto - era stato condannato dal Tribunale cantonale di Zurigo a 28 mesi di prigione, di cui 8 da scontare, per atti preparatori punibili in vista di una rapina.

In base all'atto d'accusa, Silano preparò assieme a un connazionale una rapina che avrebbe dovuto aver luogo nel 2010 ai danni di un corriere dell'UBS. I due speravano di racimolare un bottino di 150'000 franchi.

In previsione del colpo, dal quale desistettero per dissidi interni, i due si procurarono delle pistole, dello spray al pepe e dei passamontagna.

Nella loro decisione pubblicata oggi, i giudici di Losanna arrivano alla conclusione che il prevenuto non abbandonò il piano per la nuova rapina di propria iniziativa. Il vero motivo della rinuncia fu invece l'arresto, in una vicenda di droga, di altri sui connazionali che erano informati dei fatti e la fuga del suo complice in Italia.

In base alle intercettazioni telefoniche della polizia, che portò al loro arresto nell'autunno del 2011, i due studiarono anche una possibile via di fuga e contattarono un autista.

Il condannato, che è originario di Venosa (Potenza) e risiede in Svizzera dal 1990, rischia di venir espulso verso l'Italia una volta scontata la pena.

Dopo la "rapina del secolo" del primo settembre 1997 alla posta di Zurigo, Domenico Silano fu l'ultimo dei rapinatori ad essere arrestato a Miami (Florida), dove riuscì a vivere per più di un anno sotto falso nome. Per la "rapina milionaria" - sulla quale Silano ha anche pubblicato nel 2009 un libro ricco di rivelazioni - fu condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione, mentre altri sei imputati si videro infliggere pene fra 2 anni e 3 mesi e 6 anni e mezzo.