Inchiesta

«Don Rolando Leo deve rimanere in prigione»

La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha chiesto una proroga della carcerazione preventiva per il sacerdote accusato di atti sessuali con fanciulli
La sede della Curia vescovile di Lugano ©CdT/Chiara Zocchetti
Red. Locarno
04.10.2024 16:25

La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha chiesto la proroga della carcerazione preventiva di don Rolando Leo, i cui termini scadono lunedì 7 ottobre. La titolare dell’inchiesta sui presunti atti sessuali con fanciulli che sarebbero stati commessi dal sacerdote ha bisogno di più tempo per poter approfondire i fatti che vengono addebitati all’ormai ex cappellano e docente del Collegio Papio di Ascona. Spetta ora al Giudice dei provvedimenti coercitivi decidere se accogliere la richiesta della procuratrice pubblica Tuoni. I fatti su cui si sta indagando risalgono almeno a tre anni fa. Già nel 2021 sarebbero stati raccontati da un giovane all’allora vescovo di Lugano Valerio Lazzeri. Il ragazzo da allora non seppe però più nulla della vicenda e lo scorso febbraio decise di rivolgersi di nuovo alla Curia vescovile. All’amministratore apostolico Alain de Raemy raccontò ancora una volta del comportamento avuto dal sacerdote nei suoi confronti. Gli esiti di questa ulteriore segnalazione furono ben diversi rispetto a quelli di tre anni prima.

La segnalazione e la denuncia

Dopo aver sentito il racconto del giovane, l’amministratore apostolico si rivolse subito alla Commissione di esperti allo scopo di accompagnare il giovane a condividere i fatti da lui vissuti e aiutarlo a decidere se sporgere denuncia. Ciò che il ragazzo ha deciso di fare lo scorso aprile. Denuncia che il 7 agosto ha portato all’arresto del presbitero con l’accusa, oltre che di atti sessuali con fanciulli, anche di coazione sessuale, pornografia e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Ipotesi di reato che, come detto, la magistrata inquirente intende approfondire ulteriormente. E questo sia attraverso l’analisi del materiale sequestrato al presbitero, che occupava anche un ruolo di rilievo nella Pastorale giovanile, sia interrogando altre persone che potrebbe essere a conoscenza dei fatti.