Donne in polizia, la situazione ticinese

Personaggi di serie televisive come Kate Beckett, giovane detective della Squadra omicidi della polizia di New York («Castle»), e Teresa Lisbon, a capo della Squadra 7 del CBI, un'agenzia investigativa dello Stato californiano («The Mentalist»), hanno sdoganato nell'immaginario collettivo la figura della donna che fa carriera in polizia anche se – dati alla mano – commissariati e gendarmerie sono ancora terreno prevalentemente maschile, pure alle nostre latitudini.
Peccato, dice il portavoce della polizia cantonale Renato Pizolli: «La presenza femminile è necessaria nei corpi di polizia. Abbiamo bisogno di profili, sensibilità ed esperienze diverse per fare bene il nostro lavoro. Attualmente il 10% dei nostri agenti è composto da donne. In passato erano molte meno e, tranne alcune rare eccezioni, non ricoprivano ruoli di comando».
Fortunatamente le cose stanno cambiando, aggiunge il nostro interlocutore. Ne sono un esempio le storie di Claudia Pagani, responsabile della Sezione cinofila, e Valentina Moretti, inquirente della Giudiziaria e mediatrice, che trovate nel Primo Piano in edicola sabato nel Corriere del Ticino.