Svizzera

Dopo il caso Rheinmetall, i servizi segreti mantengono un profilo basso

Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) mantiene un profilo basso sulla situazione di un'ipotetica minaccia per i dipendenti delle imprese d'armamento in Svizzera
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
12.07.2024 18:13

Dopo le rivelazioni di possibili piani di attacco da parte del governo russo contro il capo del colosso tedesco delle armi Rheinmetall, il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) mantiene un profilo basso sulla situazione di un'ipotetica minaccia per i dipendenti delle imprese d'armamento in Svizzera. Interpellato dall'agenzia Keystone-ATS, il SIC non ha voluto commentare singoli casi o attività operative.

I «servizi segreti» elvetici non hanno neppure commentato le notizie diffuse dai media, ha aggiunto oggi una portavoce. In caso di indizi concreti, il SIC informa sempre le autorità competenti.

I servizi di intelligence russi, cinesi, iraniani e di altri Paesi sono noti per tutta una serie di altre attività oltre allo spionaggio. Queste vanno dalle molestie e intimidazioni nei confronti di membri dell'opposizione o dipendenti delle ambasciate a rapimenti, attentati e atti di sabotaggio.

Neppure l'Ufficio federale di polizia (fedpol) è a conoscenza di minacce o piani di attacco contro dipendenti di aziende svizzere del settore dell'armamento come Ruag, è stato precisato a Keystone-ATS. Inoltre, membri di aziende private non rientrano nel mandato di protezione di fedpol.

Dal canto suo, Ruag ha indicato che misure di sicurezza e precauzioni non sono collegate ai presunti piani di attacco. La natura specifica delle misure non è stata comunicata. Ruag prende molto sul serio la sicurezza dei propri dipendenti.

Secondo l'emittente statunitense CNN, all'inizio dell'anno i servizi segreti americani hanno scoperto un piano del governo russo per eliminare il CEO di Rheinmetall Armin Papperger. Stando alla CNN, il complotto faceva parte di una serie pianificata di omicidi di leader dell'industria delle armi europee. Nel frattempo, il Cremlino ha respinto le accuse.