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Lo ha dichiarato il ministro della difesa Yaov Gallant – Da domani dovrebbero scattare 4 giorni senza combattimenti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:41
21:41
«Solo due medici per curare 200 pazienti»
Secondo il capo della chirurgia plastica dell'ospedale al Shifa nel nord della Striscia di Gaza, sono rimasti solo due medici per curare i circa 200 pazienti rimasti nella struttura. Lo riportano i media internazionali tra cui il Guardian.
Il dottor Ahmed El Mokhallalati ha precisato a Nbc News che la situazione all'ospedale, il più grande complesso medico nella Striscia di Gaza, è «molto, molto difficile». «La maggior parte del personale se n'è andata ieri, ad eccezione di due medici, io, un mio collega e un'infermiera, tutti ricoverati in ospedale», ha affermato.
21:26
21:26
«Ucciso il comandante delle forze navali di Hamas»
Aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane Idf, diretti dall'intelligence insieme alle forze della sicurezza (Isa), hanno ucciso Amar Abu Jalalah, comandante delle forze navali di Hamas a Khan Yunis, e un altro agente delle forze navali di Hamas. Lo rende noto il portavoce militare di Israele.
Amar Abu Jalalah era un agente di alto livello delle forze navali di Hamas e coinvolto nella direzione di diversi attacchi terroristici via mare che sono stati sventati dalle forze di difesa. Nel corso della guerra sono stati individuati e distrutti depositi di armi, siti di tunnel vicino alla spiaggia, complessi di addestramento.
19:59
19:59
«Raid israeliano su una scuola dell'ONU, almeno 27 morti»
Almeno 27 persone sono morte in seguito a un bombardamento israeliano su una scuola delle Nazioni Unite a Jabalya, nel nord di Gaza, che ospita centinaia di sfollati. Lo riferisce un medico palestinese.
Il medico dell'ospedale al-Awda di Jabalya, parlando in condizioni di anonimato, ha precisato che nel bombardamento sulla scuola Abu Hussein ci sono anche 93 feriti, riporta l'agenzia palestinese Wafa.
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) afferma di aver ospitato, in 156 scuole e infrastrutture, quasi un milione di sfollati in fuga dai bombardamenti israeliani su Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.
19:34
19:34
«La tregua, poi altri due mesi di guerra»
Quella dei prossimi giorni, «sarà una breve tregua», poi la guerra riprenderà e si prevedono «altri due mesi di guerra». Lo ha detto il ministro della difesa Yaov Gallant parlando ai soldati.
«Sarà - ha spiegato - una breve pausa alla fine della quale i combattimenti riprenderanno con intensità e creeremo pressione per portare indietro altri ostaggi. Si prevedono altri due mesi di guerra».
17:04
17:04
«Verranno liberati 13 ostaggi per 39 prigionieri palestinesi»
Diaa Rashwan, capo dell'ufficio stampa del governo egiziano, ha confermato che la tregua concordata nella Striscia di Gaza inizierà alle 7 di domani mattina e che l'Egitto ha ricevuto gli elenchi dei detenuti e dei prigionieri palestinesi e israeliani, il cui rilascio è previsto nel pomeriggio.
Una fonte ufficiale ha poi precisato alla tv statale Al-Qahera che domani saranno liberati 13 ostaggi contro 39 prigionieri palestinesi. «L'Egitto invita entrambe le parti ad impegnarsi ad attuare l'accordo di tregua secondo quanto previsto e concordato».
15:29
15:29
Il Qatar annuncia che la tregua a Gaza inizierà domani
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che la tregua tra Hamas e Israele e il rilascio degli ostaggi inizieranno domani.
Il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, ha confermato con un comunicato che la tregua a Gaza mediata dal Qatar «inizierà venerdì mattina alle 7» locali, le 6 in Svizzera. «Durerà quattro giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari», afferma Hamas.
Durante questo periodo, precisa la nota di Hamas, «50 prigionieri sionisti (ostaggi, ndr) donne e bambini sotto i 19 anni saranno rilasciati» in cambio, per ciascuno di loro, del rilascio di «tre prigionieri palestinesi, donne e bambini»
14:28
14:28
«Il direttore dell'ospedale al-Shifa ha permesso ad Hamas di usare l'ospedale»
Il direttore dello ospedale al-Shifa di Gaza City «è stato arrestato a seguito delle prove che mostrano che la struttura sotto la sua direzione è servita come comando e centro di controllo di Hamas». Lo ha fatto sapere il portavoce dell'esercito israeliano aggiungendo che «il tunnel del terrore sotto l'ospedale ha anche usato l'elettricità e le risorse sottratte all'ospedale». Inoltre Hamas «ha immagazzinato numerose armi all'interno dell'ospedale e sul terreno dell'ospedale stesso».
Inoltre - ha continuato il portavoce militare - «dopo il massacro del 7 ottobre, terroristi di Hamas hanno cercato rifugio all'interno dell'ospedale, alcuni di loro portando con sé ostaggi provenienti da Israele. Una perizia patologica ha confermato anche che l'omicidio della soldatessa Noa Marciano è avvenuto all'interno dell'ospedale».
«Sotto la sua gestione - ha proseguito il portavoce militare riferendosi al direttore arrestato - si svolgeva una vasta attività terroristica di Hamas. I risultati del suo coinvolgimento in attività terroristiche determineranno se sarà soggetto a ulteriori interrogatori» delle forze di sicurezza.
14:06
14:06
Dieci ambulanze a Rafah per portare i feriti in ospedali egiziani
Dieci ambulanze sono entrate nella Striscia di Gaza per trasportare i feriti negli ospedali egiziani attraverso il valico di Rafah, aperto anche oggi per far uscire aiuti e far entrare malati, accompagnatori e persone rimaste bloccate nella Striscia. Lo riferisce la Mezzaluna rossa egiziana.
Dalla Striscia sono arrivati tre autobus che trasportavano oltre 200 persone con doppia cittadinanza. In senso opposto sono transitati 2 camion cisterna carichi di centinaia di migliaia di litri di carburante, portando il totale in uscita a 17 mezzi pesanti.
In attesa 200 camion umanitari in uscita e 335 cittadini stranieri in entrata, principalmente provenienti da Russia, Turchia e Germania, oltre a 210 egiziani.
Negli ospedali egiziani sono attesi 20 feriti e 22 accompagnatori.
13:37
13:37
«Hamas ha fatto ulteriori richieste a Israele per gli ostaggi»
Hamas avrebbe avanzato ulteriori richieste a Israele per concludere l'accordo sul rilascio degli ostaggi, anche se non è chiaro quali siano. Lo riferisce una fonte governativa dello Stato ebraico alla BBC.
L'accordo, che doveva iniziare stamattina alle 10.00 e prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, è stato rimandato. Forse inizierà domani.
13:20
13:20
Dopo l'arresto del direttore, sospesa l'evacuazione di al-Shifa
Il Ministero della sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato la sospensione del coordinamento con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in seguito all'arresto stamattina del personale medico dell'ospedale al-Shifa, compreso il direttore dell'ospedale, mentre si dirigevano verso la parte meridionale della Striscia.
Per il Ministero, citato dal quotidiano israeliano «Haaretz», ciò significa che l'evacuazione dei feriti e delle rimanenti squadre mediche è bloccata. Esso ha criticato il fatto che le squadre siano state arrestate nonostante la loro uscita fosse stata coordinata con Israele, aggiungendo di attendersi «un'azione rapida (dell'Onu) per affrontare la questione».
13:06
13:06
Egitto: «La tregua in vigore da domani, consultazioni in corso»
«La tregua, con tutte le sue condizioni, entrerà in vigore domani, venerdì»: lo afferma il capo dell'Ufficio stampa del governo egiziano, Diaa Rashwan, sul sito ufficiale.
«Le comunicazioni e le consultazioni egiziane continuano con tutte le parti riguardo alla tregua concordata nella Striscia di Gaza», ha aggiunto. Ciò su cui ci si sta attualmente consultando «sono le procedure esecutive dettagliate che entrambe le parti dell'accordo dovranno implementare e rispettare».
Anche secondo l'ambasciatore israeliano in Russia Alexander Bin Zvi, citato dalla Tass, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza comincerà domani, 24 novembre, e il trasferimento degli ostaggi avrà luogo attraverso valico di Rafah.
12:56
12:56
Sanchez a Herzog: «La risposta non comporti morti innocenti»
La risposta di Israele all'attacco del 7 ottobre di Hamas «non può comportare la morte di persone innocenti a Gaza, compresi migliaia di bambini»: lo ha detto, stando ai media iberici, il premier spagnolo Pedro Sanchez nel suo incontro a Gerusalemme con il presidente israeliano Isaac Herzog.
«Israele ha il diritto di difendersi, ma deve rispettare il diritto internazionale», ha aggiunto Sanchez nel colloquio con Herzog.
In seguito Sanchez, accompagnato dal primo ministro belga Alexander de Croo, ha incontrato, sempre a Gerusalemme, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, cui ha sottolineato che il terrorismo «non può essere sradicato esclusivamente con l'uso della forza» e la «catastrofe umanitaria a Gaza deve essere fermata urgentemente».
«Credo che dovranno essere le autorità palestinesi ad assumere la responsabilità su Gaza, mentre la comunità internazionale dovrà accompagnarle e garantire il necessario supporto per rendere ciò sostenibile», ha aggiunto Sanchez nel suo intervento. «Dobbiamo metterci al lavoro adesso per applicare la soluzione dei due Stati.»
12:45
12:45
Hezbollah: «85 combattenti uccisi dall'8 ottobre»
Hezbollah ha comunicato stamani l'uccisione, da parte di Israele, dell'85. combattente libanese nella guerra avviata dal Partito di Dio l'8 ottobre scorso in seguito all'offensiva di Hamas dalla Striscia di Gaza.
Inato si è intensificato nelle ultime ore lo scambio di colpi tra Hezbollah e Israele, riferiscono media libanesi concordanti, secondo cui agli insistiti attacchi del Partito di Dio l'esercito israeliano risponde colpendo località nel settore centrale e orientale della linea di demarcazione tra i due Paesi.
12:15
12:15
Cameron in Israele, visita subito il kibbutz Beeri
La prima visita del neo ministro degli esteri britannico David Cameron, appena arrivato in Israele, è stata nel kibbutz di Beeri, a ridosso della Striscia, uno dei più colpiti dall'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Cameron - che era accompagnato dal suo omologo israeliano Eli Cohen - più tardi vedrà esponenti del governo israeliano a Gerusalemme.
«Sono voluto venire qui per vedere l'orribile natura degli attacchi che avete subito lo scorso 7 ottobre, e devo dire che sono assolutamente orribili», ha detto Cameron. «Ho sentito e visto cose - ha aggiunto - che ovviamente non dimenticherò mai ed è molto importante capire.»
10:14
10:14
«L'Ospedale Indonesiano è stato evacuato»
Secondo quanto afferma al-Jazeera, l'Ospedale Indonesiano di Gaza City è stato completamente evacuato.
L'emittente cita Sarbini Abdul Murad, capo dell'organizzazione indonesiana Medical Emergency Rescue Committee (MER-C), per il quale «l'Ospedale Indonesiano è ora vuoto e i nostri volontari sono stati trasferiti in una scuola vicino all'ospedale europeo di Rafah. I medici e i feriti sono stati trasferiti all'ospedale europeo. I nostri volontari si stanno rifugiando in una scuola con migliaia di altre persone».
09:50
09:50
Germania: maxi-operazione contro Hamas e Samidoun in 4 Laender
Perquisizioni sono in corso nelle case di sostenitori di Hamas e dell'associazione pro-palestinese Samidoun in Germania. Lo rende noto il ministero dell'interno tedesco.
La polizia sta conducendo le perquisizioni a Berlino, in Nordreno-Vestfalia, Bassa Sassonia e Schleswig-Holstein.
«Continuiamo la nostra azione rigorosa contro gli islamisti radicali», perché «gli islamisti e gli antisemiti non possono e non devono sentirsi al sicuro in nessun luogo» e noi agiamo con tutta «la forza dello Stato di diritto», ha detto la ministra tedesca dell'interno Nancy Faeser commentando l'operazione.
Sono state perquisite già 15 abitazioni o locali di associazioni. Solo a Berlino sono impegnati più di 300 poliziotti, riporta la «Tagesschau».
Il 2 novembre Faeser aveva annunciato il divieto delle attività in Germania dell'organizzazione terroristica Hamas e della rete internazionale Samidoun (Palestinian Solidarity Network).
L'Ufficio federale per la protezione della Costituzione, intelligence interna tedesca, stima che Hamas possa contare su circa 450 persone in Germania, con attività che spaziano dal sostegno e dalla propaganda alle attività di finanziamento e di raccolta fondi.
09:43
09:43
Arrestato il direttore dell'ospedale al-Shifa
Khaled Abu Samra, medico dell'ospedale al-Shifa di Gaza City, ha detto che è stato arrestato il direttore dell'istituto, attualmente sotto il controllo dell'esercito israeliano, impegnato a cercare lì nascondigli di Hamas.
«Il dottor Mohammed Abu Salmiya è stato arrestato insieme a diversi altri dirigenti sanitari», ha detto Abou Samra.
L'esercito israeliano ha confermato di aver arrestato Abu Salmiya. Secondo la radio militare è stato fermato mentre cercava di raggiungere da Gaza City la zona meridionale della Striscia di Gaza, passando dal corridoio umanitario. L'emittente ha aggiunto che egli viene adesso interrogato. Israele sostiene che sotto all'ospedale Hamas aveva approntato «un importante centro nevralgico» per lo svolgimento delle sue attività militari.
Abu Salmiya aveva detto all'AFP di aver ricevuto un «ordine» di evacuazione il 18 novembre dopo aver rifiutato un precedente ordine, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver evacuato centinaia di pazienti e sfollati da al-Shifa su «richiesta» dello stesso dottore.
09:07
09:07
Israele: «Colpiti oltre 300 obiettivi terroristici di Hamas»
L'esercito israeliano ha colpito nelle ultime 24 ore «oltre 300 obiettivi terroristici» di Hamas nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui tra questi ci sono centri di comando militari, tunnel, depositi di costruzione d'armi e postazioni di lancio di missili anti-tank«.
Le truppe in particolare hanno operato nelle zone di Jabaliya e Beit Hanun, considerate due roccaforti di Hamas nel nord della Striscia. Sono stati trovati imbocchi di tunnel - ha spiegato il portavoce militare - «sotto una moschea e dentro aree civili».
08:47
08:47
Quattro ore per l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano
Al-Jazeera riferisce che Israele ha notificato a Munir al-Bursh, direttore generale del ministero della sanità della Striscia di Gaza, che ha quattro ore per far evacuare l'ospedale Indonesiano.
08:17
08:17
Ucciso il figlio di un importante membro di Hezbollah al parlamento libanese
Il figlio di Mohamed Raad, importante membro di Hezbollah al parlamento libanese, è stato ucciso ieri in un raid israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce all'AFP una fonte vicina alla famiglia.
Il figlio del deputato, capogruppo del partito filo-iraniano in parlamento, «è stato ucciso, insieme ad altri membri di Hezbollah» in un bombardamento su una casa nel villaggio di Beit Yahoun, ha precisato la fonte, che ha richiesto l'anonimato.
08:09
08:09
«Il ritardo alla tregua non deriva da una rottura»
«Il ritardo (nella tregua e nello scambio di prigionieri, ndr) non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di aggiustamento». Lo ha detto una fonte israeliana citata dai media. «Non c'è motivo - ha aggiunto - di preoccuparsi».
Anche il ministro Israel Katz - alto esponente del Likud, il partito del premier Benyamin Netanyahu - ha detto alla Radio Militare che «al momento l'ipotesi è che l'accordo sarà attuato». «Va ricordato - ha aggiunto - con chi stiamo lavorando: Sinwar (il capo di Hamas, ndr) è un uomo pazzo che ha dato ordine di uccidere, stuprare, abusare».
08:00
08:00
Quindici palestinesi uccisi da raid israeliani nella notte
Gli attacchi israeliani su Gaza sono continuati durante la notte. I media palestinesi - citati dal Guardian - riferiscono che aerei e artiglieria israeliani hanno colpito la città meridionale di Khan Younis in almeno due ondate e che 15 persone sono state uccise.
Sono stati segnalati attacchi anche in diverse altre parti di Gaza, tra cui il campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza City, e il campo di Nuseirat nel centro di Gaza.
Israele ha detto ai palestinesi di spostarsi a sud per sicurezza, ma ha continuato a colpire aree come Khan Younis.
Ieri circa 160 palestinesi - tra cui 50 appartenenti ad una stessa famiglia - sarebbero stati uccisi. Wafa, l'agenzia di stampa palestinese, ha detto che 81 persone sono state uccise dalla mezzanotte di mercoledì quando le loro case sono state prese di mira nel centro della Striscia. Si ritiene che altri 60 siano morti dopo i bombardamenti a Jabaliya e dintorni.
Riyad al-Maliki, il ministro degli esteri palestinese, ha detto durante una visita a Londra che 52 delle vittime di Jabaliya appartenevano alla stessa famiglia Qadoura. «Ho l'elenco dei nomi, 52. Sono stati completamente spazzati via, dai nonni ai nipoti», ha detto.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Dopo lo slittamento della tregua tra Israele e Hamas in quanto Hamas non ha ancora presentato l'elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l'accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati, il consigliere della sicurezza nazionale israeliana Tzachi Hanegbi ha fatto sapere che il rilascio degli ostaggi non avverrà prima di venerdì. In un comunicato diffuso dall'Ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, il consigliere della sicurezza nazionale ha quindi precisato che «i negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e continueranno tutto il tempo».
Riguardo allo slittamento dell’accordo, un funzionario americano ha detto alla CNN che il rinvio è stato deciso da Israele assieme a Qatar ed Egitto e che gli Stati Uniti hanno partecipato alle discussioni.
Nonostante per ora sia slittata la tregua tra Israele e Hamas, Hezbollah hanno detto ad Al Jazeera che, pur non avendo partecipato ai negoziati per la tregua, si unirà alle parti in conflitto per una cessazione delle ostilità belliche.
Da parte sua Yair Lapid, il principale oppositore politico di Benyamin Netanyahu, ha salutato favorevolmente l’accordo che Israele e Hamas stanno cercando di mettere in piedi per un cessate il fuoco e per la liberazione di alcuni ostaggi.
Quanto a Netanyahu, egli ha detto che l’accordo «è la scelta giusta» e ha poi precisato che la guerra continuerà fino a quando Israele raggiungerà tutti i propri obiettivi.
Intanto su X l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell scrive: «Con l'imminente rilascio dei primi 50 ostaggi a Gaza, l'Ue ringrazia il Qatar, l'Egitto e gli Usa per il ruolo chiave svolto nei negoziati per arrivare all'accordo. Elogiamo i continui e intensi sforzi diplomatici della leadership del Qatar. Continueremo a lavorare con loro e con tutti i nostri partner fino a quando tutti gli ostaggi non saranno liberi».
La pausa nei combattimenti tra Israele e Hamas è stata anche al centro di una conversazione telefonica tra Netanyahu e il presidente statunitense Joe Biden. Quest’ultimo ha sottolineato anche, come riferisce la Casa Bianca, «l'importanza di mantenere la calma al confine con il Libano e in Cisgiordania». Biden ha quindi sentito l’emiro del Qatar al quale ha espresso il proprio «apprezzamento nel raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi» nelle mani di Hamas. A riferire dello scambio è nuovamente la Casa Bianca.