Svizzera

Due arresti in Vallese per saccheggio di «notevole patrimonio archeologico»

«È stata scoperta e sequestrata una grande quantità di reperti, che rappresentano un volume eccezionale in termini di conservazione del patrimonio in Svizzera»
© Polizia cantonale Vallese
Ats
18.12.2024 11:41

Gli inquirenti vallesani hanno arrestato due persone nell'ambito di un'indagine su un saccheggio di materiale archeologico di proporzioni uniche per la Svizzera. Un 51.enne svizzero è stato fermato in flagranza di delitto mentre stava raccogliendo oggetti con l'ausilio di un metal detector senza autorizzazione lo scorso mese di maggio. L'inchiesta ha poi portato anche all'arresto di un secondo individuo che era impegnato nelle stesse pratiche. Si tratta di un cittadino svizzero di 49 anni.

«È stata scoperta e sequestrata una grande quantità di reperti archeologici, che rappresentano un volume eccezionale in termini di conservazione del patrimonio in Svizzera», indica un comunicato pubblicato oggi dalla polizia cantonale. Gli imputati sono accusati di aver gravemente violato la Legge federale sul trasferimento dei beni culturali (LTBC). Rischiano pesanti multe e persino pene detentive.

Gli inquirenti hanno sequestrato gioielli e utensili che vanno dall'età del bronzo (circa 2000 a. C.) ai giorni nostri, ma anche monete celtiche, romane, medievali, moderne e contemporanee e altri oggetti, tutti reperti che costituiscono una testimonianza «inestimabile» della storia del Vallese, recita la nota.

Questo sequestro, «unico nel suo genere in Svizzera», illustra fino a che punto queste attività mettono a rischio la conservazione del patrimonio archeologico. Le ricerche non autorizzate danneggiano irrimediabilmente il contesto in cui si trovano gli oggetti, privando i ricercatori, e quindi il pubblico, di preziose informazioni sulla storia e la cultura della loro regione.

Contattata da Keystone-ATS, la polizia, tenuto conto del fatto che le indagini sono tuttora in corso, non ha voluto fornire ulteriori informazioni.