Il caso

E così Edward Snowden è diventato cittadino russo

Il whistleblower americano ha ricevuto ufficialmente il passaporto dalle autorità di Mosca – Una novità che rimescola le carte sui termini di una possibile estradizione
© AP/Armando Franca
Irene Solari
06.12.2022 18:00

Edward Snowden, uno degli informatori più noti al mondo, è appena diventato ufficialmente un cittadino russo dopo la consegna del passaporto da parte delle autorità di Mosca. La notizia è stata data dall'avvocato dell'attivista all'agenzia di stampa russa Interfax. Snowden era un apolide ormai dal 2013, quando il Governo statunitense gli aveva ritirato il passaporto in seguito alle rivelazioni su documenti secretati. Per capire meglio a che punto siamo arrivati oggi dobbiamo riavvolgere il nastro sull’intricata vicenda che coinvolge l'attivista al centro, ormai da anni, di dinamiche internazionali.

Le rivelazioni «top secret»

Edward Snowden, ex tecnico della CIA e della National Security Agency (NSA), è finito sotto i riflettori internazionali nel 2013 dopo aver diffuso pubblicamente i dettagli di diversi programmi di intelligence classificati «top secret». Programmi che avevano uno scopo ben preciso: la sorveglianza di massa del governo americano e di quello britannico.
Snowden, affidandosi alla collaborazione di alcuni giornalisti, era riuscito a divulgare molti documenti classificati dove si parlava di sorveglianza su internet e intercettazioni, con lo scopo di raccogliere dati di comunicazione e tabulati telefonici. Misure che prendevano di mira anche i civili statunitensi.

Whistleblowing e revoca del passaporto

Snowden, insieme a Julian Assange, ha portato in auge il termine «whistleblower». Ovvero, un informatore che rivela pubblicamente informazioni ritenute illegali, immorali, illecite o fraudolente, inerenti alle attività di un’organizzazione pubblica o privata. In pratica, quello che l'ex agente dell'intelligence ha fatto nei confronti delle autorità americane. Alla base della scelta di rivelare queste informazioni ci sarebbero state delle preoccupazioni etiche. Preoccupazioni che però sono costate molto care all’attivista. Un mese dopo la diffusione dei dati, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato Snowden della violazione dell’Espionage Act e di furto di proprietà del Governo. In seguito a queste accuse è intervenuto il Dipartimento di Stato facendo scattare la revoca del passaporto americano a Snowden. Un mossa che lo ha reso di fatto un apolide.

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Bloccato in Russia

Snowden, viste le misure che venivano prese nei suoi confronti dal Governo statunitense, aveva deciso immediatamente di fuggire verso l’America Latina da Hong Kong. La sua rotta prevedeva però uno scalo nell’aeroporto di Mosca-Šeremet'evo. Uno scalo che, alla fine, si è trasformato in un lungo, anzi, lunghissimo soggiorno, durato fino a oggi. Le autorità aeroportuali russe, infatti, dopo averlo trovato in possesso di un passaporto – quello americano – ormai non più valido hanno deciso di trattenerlo. Snowden è rimasto per più di un mese confinato nel terminal dello scalo, finché Mosca non gli ha concesso il diritto di asilo. Un visto che poi, con il passare del tempo, si è allungato fino a diventare un permesso di residenza illimitato in Russia.

La richiesta

Snowden, ormai in Russia dal 2013, aveva già fatto richiesta per ottenere la cittadinanza russa due anni fa, nel novembre 2020. Il whistleblower – che nel frattempo si è sposato e ha avuto un figlio – aveva affidato a Twitter il suo desiderio, insieme a quello di poter mantenere anche la cittadinanza americana. «Dopo anni di separazione dai nostri genitori, mia moglie e io non desideriamo essere separati da nostro figlio», ha scritto l’ex agente dell’intelligence. «Ecco perché, in questo periodo di pandemia e di confini chiusi, stiamo facendo domanda per la doppia cittadinanza russa e americana». Le autorità di Mosca in quel periodo avevano infatti deciso di concedere, ai cittadini stranieri che la richiedevano, l’ottenimento della cittadinanza russa senza però dover rinunciare a quella di origine.

Arriva la cittadinanza

Due giorni fa, la notizia del rilascio del passaporto da parte di Mosca. Snowden aveva già ottenuto la cittadinanza russa da parte del presidente Vladimir Putin a fine settembre. In quel momento si era anche vociferato, come riporta Russia Today, che l’attivista potesse essere arruolato dall’esercito e spedito al fronte a combattere in Ucraina. Eventualità che è stata smentita da Anatoly Kucherena, avvocato dello stesso Snowden. In partica, anche se ora il whistleblower è tecnicamente un cittadino russo in età da leva – Snowden è classe 1983 –, non è comunque idoneo alla mobilitazione non avendo mai prestato servizio nelle forze militare del Paese.

Un freno all’estradizione?

La conferma dell’ottenimento del passaporto russo da parte di Snowden è arrivata sempre dall’avvocato Kucherena. Il whistleblower ha anche prestato, come previsto dalla legge, il giuramento per poter diventare cittadino russo a tutti gli effetti. Un passo, quello del passaporto, che avrà anche delle ripercussioni su una questione che tocca molto da vicino Snowden: l’estradizione. Negli Stati Uniti sono diverse le accuse che pendono sulla testa dell’attivista: si va dallo spionaggio al furto di proprietà dello Stato. Conti che il Governo americano vorrebbe poter regolare ottenendo l'estradizione e facendo quindi tornare Snowden su suolo americano. Tuttavia adesso, come spiega Kucherena a Russia Today, le carte sul tavolo potrebbero cambiare: Snowden è in possesso di un passaporto russo e non può venire legalmente estradato in nessuno stato estero che voglia accusarlo. La partita resta quindi ancora tutta da giocare.

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