Bellinzona

È l'ora del semisvincolo: al via la «rivoluzione», ma i costi?

Da giovedì mattina aprirà parzialmente l'attesa opera: sarà accessibile al momento solamente l'entrata autostradale verso sud – L'infrastruttura completa verrà infatti inaugurata in gennaio dopo un periodo di monitoraggio costante – I costi? Al momento sono in linea con quanto previsto, ma i conti si faranno alla fine
© USTRA
Alan Del Don
24.09.2024 13:12

È tutto pronto. Il gran giorno è arrivato. Il semisvincolo di Bellinzona - come abbiamo riferito a più riprese nelle ultime settimane - aprirà parzialmente giovedì alle 5. Sarà accessibile al momento unicamente l’entrata autostradale verso sud. L’inaugurazione completa (quindi pure l’uscita da sud) avverrà solo il prossimo gennaio. Un’opera, quella da almeno 65 milioni di franchi (sui costi torneremo più avanti), attesa da quasi mezzo secolo che sgraverà il traffico soprattutto nei quartieri a sud (Monte Carasso, Giubiasco e Sementina) e verso nord sulla cantonale, ma non lungo l’A2, dove aumenterà del 60%, come abbiamo anticipato sull’edizione del 13 settembre scorso. In crescita anche le immissioni foniche.

Occhio alla rotatoria

A simboleggiare l’infrastrutture - fortemente voluta dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), dal Cantone, dalla Città e dalla Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese - è senza dubbio la grande rotatoria sopraelevata a doppie corsie separate (del diametro di 60 metri) che non passa certo inosservata. «L’apertura di questa importante opera viaria riorienterà i flussi di traffico nella regione, modificando le abitudini dell’utenza. Questo renderà necessario un periodo iniziale di adattamento, durante il quale vi sarà un costante monitoraggio», sottolinea l’USTRA. Ciò vuol dire che prima del taglio del nastro ufficiale previsto nell’anno nuovo oramai alle porte si farà un bilancio dei primi tre mesi (e un po’) di messa in esercizio del semisvincolo. I lavori, ricordiamo, erano iniziati nel marzo 2022: le tempistiche sono state rispettate. Le principali preoccupazioni riguardano, appunto, l’utilizzo della rotonda. Tanto che è pure stato girato un video per sensibilizzare gli automobilisti e pubblicato un volantino informativo. Questione di abitudine, chiaro.

La nuova porta d’accesso

Si sta insomma per scrivere, come sottolineato dall’USTRA nel flyer citato in precedenza, «un nuovo capitolo per la mobilità della regione». È la nuova porta d’accesso alla capitale per chi arriva da sud: «Durante l’arco della giornata, soprattutto in uscita, i tempi di percorrenza tra Camorino e il centro di Bellinzona verranno sostanzialmente ridotti, a vantaggio quindi dell’utenza del trasporto individuale, ma anche di quella pubblica e ciclopedonale, che potrà percorrere strade meno congestionate, oltre che usufruire di nuove infrastrutture». Si tratta infatti di un progetto che va a beneficio altresì del trasporto pubblico (migliorando tempi ed efficienza nonché la fluidità grazie ai semafori in punti chiave, come il nodo di Monte Carasso e l’intersezione tra le vie Tatti e Luini) e della mobilità lenta (si pensi alla passerella ex Torretta a nord che si collega alla nuova ciclopista che porta a Monte Carasso o quella che unisce le Semine alla sponda destra del fiume).

Fra rincari ed imprevisti

Eccoci, infine, ai costi. Il preventivo faceva stato di un investimento di 65 milioni di franchi, suddiviso fra Confederazione (25%), Cantone (56,25%) e i Comuni che fanno parte della Commissione regionale dei trasporti (18,75%). È confermato? «Il consuntivo non è ancora stato allestito - sarà consolidato ad opera terminata -, ma sinora si è in linea con quanto preventivato, considerando ovviamente il rincaro da quando il credito fu stanziato e gli imprevisti di costo dovuti, ad esempio, all’iniziale carenza di materia prima a seguito della guerra in Ucraina», risponde Tosca Marci, del Servizio informazione e comunicazione dell’USTRA.