Lutti

È morta Piccola Piuma, che rifiutò l’Oscar di Marlon Brando

Proprio quest'estate, a distanza di 49 anni, l'Academy si è scusata con Sacheen Littlefeather (Marie Louise Cruz) per i fischi e gli scherni che subì durante la serata delle premiazioni, il 27 marzo 1973
© Academy of Motion Picture Arts and Sciences
Jenny Covelli
03.10.2022 15:20

Era diventata famosa in tutto il mondo per essere salita sul palco degli Oscar, nel 1973, e avere rifiutato per conto di Marlon Brando la statuetta per Il Padrino. Sacheen Littlefeather, Piccola Piuma, attivista e attrice nativa americana, è morta. Aveva 75 anni. È stata proprio l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences a diffondere la notizia del decesso, con una sua foto accompagnata da una citazione: «Quando me ne sarò andata, ricorda sempre che ogni volta che difendi la tua verità, manterrai la mia voce e le voci delle nostre nazioni e dei nostri popoli».

27 marzo 1973... 18 giugno 2022

Solo un mese e mezzo fa, l’organizzazione che assegna i più importanti premi cinematografici statunitensi aveva reso noto di essersi scusata con Sacheen Littlefeather, a distanza di 49 anni, per il trattamento che le era stato riservato dal pubblico e dalle persone presenti alla cerimonia del 1973. Il presidente, David Rubin, in una lettera datata 18 giugno 2022, scriveva: «Per troppo tempo il coraggio che hai mostrato è stato ignorato. Per questo, porgiamo le nostre più profonde scuse e la nostra sincera ammirazione». L'Academy annunciava inoltre un evento previsto il 17 settembre, a Los Angeles, per «parlare, celebrare, guarire». Sacheen Littlefeather aveva quindi risposto alle scuse descrivendole come «un sogno che diventa realtà». Un intervento arricchito da una nota d'ironia: «Noi indiani siamo persone molto pazienti». Il senso dell'umorismo «è il nostro metodo per sopravvivere».

Un gesto di protesta ampiamente fischiato

Era il 27 marzo. L’anno delle dieci nomination a Il Padrino di Francis Ford Coppola. Marlon Brando - dopo un periodo piuttosto difficile nel mondo del cinema - era il super favorito per la vittoria del premio quale miglior attore per l'interpretazione di don Vito Corleone. Ma decise di boicottare la premiazione per mandare un messaggio. E di mandare al suo posto Sacheen Littlefeather (Piccola Piuma), una donna di 26 anni di discendenza Apache il cui vero nome era Marie Louise Cruz. Al momento della proclamazione da parte degli attori Liv Ullmann e Roger Moore, l'attrice e attivista per i diritti dei Nativi Americani salì sul palco. Capelli neri raccolti in due lunghe code laterali e abito tradizionale, rifiutò la statuetta. Tra le mani la lunga presa di posizione di Marlon Brando, in cui spiegava le ragioni del rifiuto.

A Sacheen Littlefeather fu concesso un minuto in cui spiegò che quello dell'attore era un gesto di protesta contro il trattamento dei nativi americani nei film e in televisione e per quello che stava succedendo in quei giorni a Wounded Knee, South Dakota. Sito, nel 1890, di un massacro di indiani d'America, un mese prima era stato occupato proprio per il suo valore simbolico dagli attivisti dell'American Indian Movement. Ma le forze di polizia americane erano intervenute e ne erano seguiti degli scontri, anche armati. L’attivista poté leggere le parole del premio Oscar per intero solo nel backstage e il New York Times le pubblicò interamente il giorno successivo. Ma i 60 secondi sul palco dell'Academy furono accompagnati da fischi e insulti.

Su quello che accadde lontano dalle telecamere vi sono varie testimonianze, anche se nessuna è stata confermata. In particolare, pare che l’attore John Wayne, noto per le sue idee conservatrici, fosse furibondo. Si dice che si resero necessari sei minuti e l’intervento della sicurezza per trattenerlo a forza, evitando una scenata pubblica e che salisse sul palco e tirasse giù con la forza Sacheen Littlefeather. Al momento della premiazione della miglior attrice, la presentatrice Raquel Welch disse: «Spero che la vincitrice non abbia una causa da sostenere» tra le risate del pubblico. Più avanti Clint Eastwood, presentando il premio per il miglior film, disse che lo faceva «in nome di tutti i cowboy a cui era stato sparato nei film western di John Ford». E anche qui giù applausi e risate.

Una carriera finita

Prima di quella sera, Piccola Piuma aveva unito lo studio e ruoli da attrice e modella alla militanza per i diritti dei nativi americani. In seguito, si occuperà pure di campagne sull’HIV (nel 1990 suo fratello morì di AIDS). Dopo gli Oscar del 1973 continuò a lavorare come modella e proseguì anche nel suo attivismo, producendo alcuni documentari. Interpretò ruoli in spettacoli teatrali e lavorò in strutture sanitarie private. In seguito, Marie Louise Cruz spiegò che dopo quel discorso venne messa su una sorta di lista nera di Hollywood e non riuscì più a ottenere che qualche particina in piccoli film. Nel 2021 venne girato un documentario sulla sua vita e sul suo attivismo, Sacheen breaking the silence.