La discussione

È polemica sulle aree fumatori dell'aeroporto di Zurigo

Pomo della discordia l'ubicazione e l'architettura delle zone destinate a chi fuma nonché il fumo passivo a cui sono esposti gli altri viaggiatori
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Red. Online
22.10.2024 13:30

È polemica sulle aree fumatori degli aeroporti svizzeri e, più in generale, delle stazioni dei trasporti pubblici. Pomo della discordia l'ubicazione e l'architettura delle zone destinate a chi fuma. Spesso, infatti,  le aree fumatori iniziano proprio accanto agli ingressi e alle uscite dei terminal. Il problema? Semplice: le linee tracciate al suolo per demarcarle non sono purtroppo in grado di prevenire che il fumo si diffonda anche negli spazi adiacenti infastidendo gli altri utenti degli aeroporti svizzeri. Se a ciò aggiungiamo poi il fatto che, anche nelle zone in cui è vietato fumare, può accadere di trovare persone intente a godersi la propria sigaretta, la frittata è fatta.

Alcune settimane fa l'aeroporto di Zurigo ha aperto due aree fumatori nelle sale arrivi. La portavoce dello scalo Andrea Bärwalde, interpellata da Watson, spiega di voler tenere in considerazione le esigenze dei passeggeri che sono disturbati dai fumatori e sottolinea come, «idealmente, non si dovrebbe fumare direttamente all'ingresso o all'uscita degli edifici». Attualmente, l'aeroporto conta sedici spazi fumatori. Generalmente si tratta di zone ventilate delimitate da pareti e porte vetrate. Ad eccezione delle ultime due, le aree fumatori sono sponsorizzate da aziende del tabacco. Andrea Bärwalde non specifica se la collaborazione miri solo a coprire i costi o se l'aeroporto tragga profitto dai contratti pubblicitari.

Secondo uno studio del ministero della Salute americano pubblicato nel 2017 e riportato da Watson, nel 46% dei più grandi aeroporti del mondo è vietato fumare. Il rapporto indica inoltre che il fumo si può propagare dalle zone fumatori, indipendentemente dal fatto che esse siano all'interno o all'esterno, verso quelle non fumatori e nuocere così alla salute degli altri passeggeri così come del personale dell'aeroporto. La portavoce dell'aeroporto di Zurigo, tuttavia, sottolinea che «le nostre aree fumatori sono perfettamente equipaggiate in termini di aerazione e, per di più, sono chiuse».

Di parere diverso è la Lega polmonare secondo cui la situazione allo scalo tigurino non è soddisfacente. Claudia Künzli, responsabile del settore prevenzione, spiega che «le aree fumatori dovrebbero essere posizionate più lontano dalle entrate in modo tale che gli altri passeggeri non vengano danneggiati dal fumo passivo». Künzli è poi scettica riguardo alla grande visibilità che viene data a queste zone in quanto, a suo dire, esse suggerirebbero che fumare è la norma quando invece «il 76% della popolazione svizzera non fuma».

Nel mirino non solo gli aeroporti

Al centro delle critiche non ci sono comunque solo gli aeroporti. Claudia Künzli ricorda infatti che la Lega polmonare, negli ultimi anni, ha intrattenuto contatti ripetuti anche con le FFS poiché ci sono viaggiatori che si lamentano regolarmente dell'esposizione al fumo passivo nelle stazioni. «Le lamentele non sono cessate nemmeno dopo che le FFS hanno introdotto zone non fumatori ben delimitate sui binari», osserva Künzli che parla di una «mezza misura». Questo perché, da una parte, i fumatori non rispettano le aree a loro dedicate e, dall'altra, perché il fumo sconfina da queste al resto del binario.

La Lega polmonare vorrebbe poi che venissero allestite aree non fumatori anche alle fermate degli autobus e dei tram nonché nelle terrazze dei ristoranti.

Un altro luogo problematico secondo la responsabile del settore prevenzione della Lega polmonare sono gli stadi. «Nell’interesse dei tifosi a rischio, che ci contattano frequentemente, chiediamo regolarmente ai gestori degli stadi di rendere le loro strutture completamente prive di fumo. Sfortunatamente, finora, senza successo».

Künzli lamenta poi che «La legge federale sulla protezione dal fumo passivo è stata introdotta nel 2010 e da allora non è mai stata adattata alle nuove tendenze sociali». Da parte sua, l'Unione dei trasporti pubblici ha deciso nel 2018 di introdurre in tutta la Svizzera «stazioni senza fumo con aree fumatori sui marciapiedi». La misura si è però rivelata in larga parte infruttuosa in quanto i segnali di divieto non vengono presi sul serio da diversi viaggiatori che quindi contravvengono alle regole. La portavoce delle FFS Fabienne Wittwer non è però d'accordo con questa lettura e sottolinea che «la stragrande maggioranza dei fumatori rispetta le regole». Coloro che poi trasgrediscono vengono avvicinati e informati sulle aree fumatori designate sui marciapiedi o in prossimità dei punti di accesso, chiarisce Wittwer.

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