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È scontro, all’interno del Governo israeliano, sul futuro di Gaza

Il ministro della Difesa Yoav Gallant chiede Netanyahu di non stabilire un controllo israeliano su Gaza sollevando così polemiche in seno al Governo – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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È scontro, all’interno del Governo israeliano, sul futuro di Gaza
Red. Online
16.05.2024 06:00
23:29
23:29
La Camera USA approva un provvedimento per l'invio di armi a Israele

La camera americana, controllata dai repubblicani, approva un provvedimento che capovolge la sospensione decisa da Joe Biden sull'invio di alcune armi a Israele e previene il presidente dalla possibilità di prendere un'altra decisione simile. La misura è stata approvata con 224 voti a favore e 187 contrari, ma non ha nessun futuro in senato dove i democratici puntano a non prenderla neanche in considerazione. Biden nei giorni scorsi ha sospeso la consegne di bombe ad alta carica che potrebbero essere usate a Rafah. Una decisione criticata dai repubblicani che hanno voluto con il provvedimento ammonire il presidente.

21:02
21:02
A Gaza i corpi di due ostaggi thailandesi uccisi il 7 ottobre

Il portavoce delle forze armate israeliane Daniel Hagari ha annunciato che l'esercito e il ministero degli Esteri hanno informato le famiglie degli ostaggi thailandesi - Sonthaya Oakkharasr e Sudthisak Rinthalak -, che i due sono stati uccisi durante l'attacco del 7 ottobre e che i loro corpi sono trattenuti da Hamas a Gaza. Lo scrive The Times of Israel, precisando che i due thailandesi avevano lavorato nel settore agricolo nella comunità vicino al Kibbutz Beeri.

«Il 7 ottobre, i terroristi di Hamas hanno brutalmente assassinato 39 cittadini thailandesi e ne hanno rapito altri 31 a Gaza. Come loro, sono stati rapiti altri cittadini stranieri, provenienti anche dalla Tanzania, dal Nepal, dal Messico, dagli Stati Uniti e dalla Francia», ha precisato Hagari.

16:22
16:22
I Paesi Bassi vogliono spostare l'ambasciata in Israele a Gerusalemme

«I Paesi Bassi sostengono il diritto all'esistenza e alla sicurezza dello Stato di Israele» e, «tenendo conto della soluzione del conflitto israelo-palestinese e degli interessi diplomatici, si sta studiando quando l'ambasciata potrà essere trasferita» da Tel Aviv «a Gerusalemme, al momento opportuno». Lo scrivono i quattro partiti di coalizione del nuovo governo olandese nel loro programma politico.

15:44
15:44
Guterres: «La guerra a Gaza è la più mortale del mio mandato»

«In termini di velocità e di portata, la guerra a Gaza è il conflitto più mortale del mio mandato da segretario generale delle Nazioni Unite, per civili, operatori umanitari, giornalisti e personale Onu».

E' quanto dichiara Antonio Guterres, in un post su X , in cui aggiunge che «il bilancio delle vittime civili continua ad aumentare». «Qualsiasi attacco a Rafah è inaccettabile - dice ancora - provocherebbe un'altra ondata di miseria quando avremmo bisogno di un'ondata di aiuti salvavita».

L'ultimo rapporto del Ministero della Sanità, amministrato da Hamas, stima che siano 35.272 i morti palestinesi dall'inizio del conflitto, riportano i media israeliani. In una nota, il Ministero della sanità ha fissato a 79.205 il numero dei feriti in poco più di sette mesi.

14:58
14:58
Hamas: «35.272 palestinesi uccisi dall'inizio del conflitto»

L'ultimo rapporto del Ministero della Sanità, amministrato da Hamas, stima che siano 35.272 i morti palestinesi dall'inizio del conflitto. Lo riportano i media israeliani. In una nota, il Ministero della sanità ha fissato a 79.205 il numero dei feriti in poco più di sette mesi.

14:42
14:42
Gli studenti cileni a Boric: «Rompa le relazioni con Israele»

Gli studenti universitari cileni chiedono al presidente Gabriel Boric di rompere le relazioni con Israele.

Centinaia di giovani di vari atenei del Paese hanno manifestato all'Università del Cile, nella capitale, in occasione della commemorazione della Nakba (l'esodo forzato di 700mila arabi palestinesi nel 1948) chiedendo la rottura delle relazioni con «lo Stato genocida di Israele».

In una conferenza stampa, il portavoce del gruppo Vencer e del Comitato di solidarietà con la Palestina degli studenti dell'Università del Cile, Aldo Villalobos, ha chiesto «che le università cilene interrompano le relazioni con quelle di Israele e che il governo di Boric rompa le relazioni politiche, economiche e militari».

14:38
14:38
Abu Mazen accusa Hamas: «Ha dato pretesti a Israele»

Il presidente palestinese Abu Mazen ha accusato Hamas di aver dato dei «pretesti» ad Israele per attaccare Gaza durante il vertice della Lega Araba che si è aperto oggi a Manama, in Bahrein.

14:30
14:30
Mezzaluna rossa: «Valichi con Gaza chiusi per il decimo giorno»

Israele continua a chiudere i valichi di Rafah, Kerem Shalom e Al Awja e impedisce l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza per il decimo giorno consecutivo: lo denuncia il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ribadendo che «questa è la situazione da quando l'esercito israeliano ha occupato la città e il valico di Rafah sul lato palestinese». Bloccato, come nei giorni scorsi, anche l'arrivo in Egitto di feriti, stranieri e con doppia cittadinanza.

Una fonte della sicurezza egiziana ad Al-Arish fa sapere che, intanto, all'aeroporto del Sinai continuano ad arrivare aerei con aiuti umanitari provenienti da Paesi arabi e non. Il porto di Al-Arish e i magazzini della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai traboccano di cibo, medicine, tende e coperte, ed ogni genere di prima necessità.

«Le autorità egiziane hanno continuato ad aprire i cancelli del terminal di Rafah sul lato egiziano, gli addetti sono al loro posto e tutto è pronto in qualunque momento per la ripresa dei passaggi», precisa la fonte, «non appena Israele lo consentirà». E aggiunge che 3500 camion di aiuti umanitari sono pronti in questo momento per la consegna.

14:28
14:28
Nuova protesta pro-Palestina all'EPFL

Una nuova manifestazione in sostegno della Striscia di Gaza ha preso il via oggi presso il Politecnico Federale di Losanna (EPFL). Stando al «Coordinamento studentesco per la Palestina» (CEP) dell'ateneo, il sit-in si svolge all'ingresso dell'istituto di architettura, «in modo pacifico e senza bloccare le aule».

Secondo un portavoce dell'ateneo nel primo pomeriggio si sono mobilitate una cinquantina di persone in segno di protesta. La direzione dell'EPFL ha dichiarato che «non tollererà questa occupazione e si aspetta che le persone se ne vadano di propria spontanea volontà», ha affermato lo stesso portavoce interpellato da Keystone-ATS. Sulla pagina internet dell'ateneo le due parti si sono scambiate gli ultimi aggiornamenti. Sul sito web la direzione della scuola si è detta «delusa dal modo di procedere» del collettivo.

«Mentre la settimana scorsa l'EPFL ha chiamato la polizia per un'occupazione nello stesso luogo per allontanare gli studenti, questa manifestazione si svolge all'insegna del dialogo. Si chiede in particolare alla scuola di mostrare buona fede nei confronti degli studenti e di non ripetere gli errori commessi la scorsa settimana», si legge in un comunicato stampa diffuso dal comitato studentesco CEP.

Analogamente alle azioni messe in atto in questi giorni in altre scuole superiori ed università elvetiche, aggiunge la nota, questa mobilitazione è spontanea e le rivendicazioni rimangono le medesime, in particolare il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane.

Lo scorso 7 maggio decine di studenti filo-palestinesi hanno occupato in modo pacifico la sala di un edificio dell'EPFL. L'azione era terminata nel tardo pomeriggio. L'indomani il comitato studentesco e i il rettorato dell'ateneo hanno intrattenuto colloqui per discutere delle rivendicazioni dei manifestanti.

Al termine dell'incontro, la direzione dell'EPFL ha mantenuto la propria posizione per quanto riguarda il boicottaggio delle istituzioni accademiche dello stato ebraico. Da parte sua, la delegazione degli studenti filo-palestinesi ha ritenuto di aver ottenuto «alcune concessioni» e dichiarato che «il movimento non si sarebbe fermato». L'EPFL ha promesso che avrebbe condotto un'analisi approfondita in merito ai propri accordi nel campo della ricerca con le istituzioni israeliane.

14:18
14:18
«Arrestato il sospetto autore dell'attacco a Yitzhar»

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver arrestato il sospetto autore dell'attacco a coltellate che ha ferito un soldato israeliano nell'insediamento ebraico di Yitzhar, vicino Nablus in Cisgiordania.

L'arresto è avvenuto dopo una caccia all'uomo durata circa 3 ore. Le condizioni del soldato - ha riferito l'ospedale dove è stato ricoverato sono in netto miglioramento.

13:39
13:39
Il Patriarca latino di Gerusalemme in visita a Gaza City

Il Patriarca latino di Gerusalemme è in visita a Gaza City. Lo fa sapere la Chiesa.

Nella visita, ha fatto sapere la sua Chiesa, ha consegnato un «messaggio di speranza, solidarietà e sostegno» alla popolazione del territorio palestinese devastato dalla guerra.

«Sua Beatitudine, Pierbattista Cardinale Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, è entrato a Gaza e ha raggiunto la parrocchia della Sacra Famiglia per una visita pastorale», ha dichiarato il Patriarcato Latino di Gerusalemme in un comunicato, aggiungendo che ha presieduto una messa.

11:56
11:56
«Il vertice arabo chiederà l'intervento dell'ONU a Gaza»

Una bozza della dichiarazione finale del 33. vertice arabo, in corso nel Bahrein, ottenuta dall'egiziano Ahram online, contiene un appello da parte degli Stati arabi a «dispiegare forze di protezione internazionale e di mantenimento della pace sotto il controllo delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati fino al raggiungimento della soluzione dei due Stati».

Nella bozza, si chiede l'impegno del Consiglio di Sicurezza delle ONU ad «intraprendere azioni chiare per attuare la soluzione dei due Stati e di stabilire una tempistica» per il processo politico e i negoziati.

Si prevede inoltre che i leader arabi chiedano «misure urgenti per un cessate il fuoco immediato e permanente, porre fine all'aggressione nella Striscia di Gaza, fornire protezione ai civili e rilasciare prigionieri e detenuti».

Il testo della bozza finale della dichiarazione chiede il «ritiro delle forze di occupazione israeliane da tutte le aree della Striscia di Gaza», la revoca dell'assedio imposto su di essa e la riapertura di tutti i valichi per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari.

I leader arabi, secondo il documento, ritengono Israele responsabile anche della distruzione delle città e delle infrastrutture civili nella Striscia ribadendo il loro «rifiuto categorico di qualsiasi tentativo di sfollare con la forza i palestinesi dalle loro terre nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est».

In un altro capitolo i leader arabi affermano «il totale e deciso rifiuto di qualsiasi sostegno a gruppi armati o milizie che operano al di fuori dell'autonomia degli Stati e che perseguono o eseguono programmi esterni in conflitto con gli interessi superiori degli Stati arabi».

Gli Stati arabi concordano «sul principio della difesa della propria autonomia e integrità territoriale e sulla necessità di proteggere le proprie istituzioni nazionali da qualsiasi tentativo esterno di aggressione, imposizione, influenza, indebolimento dell'autonomia o compromissione dei loro interessi».

Infine, nella bozza delle conclusioni del vertice Manama, respingono inequivocabilmente «motivi e giustificazioni» del terrorismo e sottolineano la necessità di «tagliare le sue fonti di finanziamento», sostenendo al contempo gli sforzi internazionali per combattere le organizzazioni terroristiche.

11:51
11:51
«Nuovi lanci dal sud del Libano su Israele»

Una nuova pioggia di razzi dal sud del Libano è stata sparata contro postazioni militari israeliane in Alta Galilea, secondo quanto riferiscono media libanesi.

Si tratta del secondo round di bombardamenti dal Libano su Israele «in risposta» ai raid israeliani delle ultime ore sul sud del Libano e nella valle orientale della Bekaa.

11:27
11:27
Egitto: «Israele sta mettendo a rischio il trattato di pace»

«La posizione dell'Egitto sul trattato di pace con Israele è legata allo sviluppo degli eventi e agli interessi nazionali»: lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry in una intervista a Sky news, accusando Israele di «distorcere i fatti» riguardo alle responsabilità dei mancati aiuti a Gaza e l'apertura dei valichi.

«L'Egitto ha costantemente chiesto la fine dell'operazione militare israeliana a Gaza e il permesso di far affluire gli aiuti umanitari senza ostacoli nella Striscia - ha detto il ministro -. È inaccettabile esporre al pericolo i camion degli aiuti e coloro che ci lavorano», ha detto, richiamando Israele e l'intera comunità internazionale a «fermare le operazioni militari al valico di Rafah lungo il confine con l'Egitto».

«Le affermazioni israeliane riguardo al coordinamento con l'Egitto nelle operazioni militari a Rafah sono infondate - ha aggiunto - . Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha istituito un meccanismo per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e Israele deve rispettarlo». Inoltre, «dopo aver conquistato la parte palestinese di Rafah, Israele ha ora il pieno controllo sul confine con l'Egitto per la prima volta da quando ha ritirato i suoi soldati e coloni dalla Striscia nel 2005».

11:22
11:22
Soldato l'israeliano ferito a coltellate

Un soldato l'israeliano è stato ferito in attacco a coltellate questa mattina nei pressi dell'insediamento ebraico di Yitzhar vicino Nablus in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che il militare era nella sua auto quando è stato accoltellato dall'aggressore poi fuggito. Le Forze di difesa israeliane (Idf) - ha detto il portavoce - «sono in caccia del terrorista ed ha istituito posti di blocco sulle strade».

10:57
10:57
La Corte dell'Aia riunita sulla richiesta di stop dell'offensiva a Rafah

La Corte Suprema delle Nazioni Unite all'Aja ha cominciato due giorni di udienze sulla richiesta del Sudafrica di assicurarsi che Israele interrompa le sue operazioni militari nella città di Rafah, nel sud di Gaza, dove più della metà della popolazione di Gaza ha cercato rifugio. Lo riporta Haaretz.

Il Sudafrica ha chiesto alla Corte di ordinare a Israele di ritirarsi da Rafah; di adottare misure per garantire l'accesso senza ostacoli alla Striscia di Gaza per i funzionari delle Nazioni Unite, le organizzazioni umanitarie e i giornalisti; e di riferire entro una settimana su come stia soddisfacendo queste richieste.

10:56
10:56
Hezbollah: «Oggi più di 60 razzi contro Israele»

Gli Hezbollah libanesi hanno lanciato oggi «più di 60» razzi contro posizioni militari israeliane come rappresaglia per gli attacchi aerei di ieri nella valle della Bekaa: lo ha reso noto il gruppo in un comunicato.

I combattenti di Hezbollah «hanno lanciato un attacco missilistico con più di 60 razzi Katyusha» su diverse posizioni militari israeliane, comprese le alture del Golan, annesse da Israele, si legge nella nota, in cui si precisa che l'attacco è avvenuto «in risposta agli attacchi del nemico israeliano ieri sera sulla regione della Bekaa», nel Libano orientale.

10:44
10:44
Sospesa l'occupazione dell'Università di Neuchâtel

Il collettivo di simpatizzanti pro-Palestina ha accettato ieri sera verso le 22.00 di sospendere l'occupazione dell'auditorium Jeunes-Rives dell'Università di Neuchâtel (UniNE) durante la notte per avviare un dialogo con il rettorato. Gli studenti si riuniranno stamattina in assemblea generale per decidere su come andare avanti.

Stamani si vedono ancora degli striscioni, ma la porta dell'auditorium è chiusa. «Abbiamo compiuto un passo accettando di sospendere (l'occupazione) nella notte ma il rettorato si è mostrato completamente chiuso e rifiuta ogni dialogo pacifico. Siamo delusi», hanno spiegato membri del collettivo a un giornalista dell'agenzia Keystone-ATS.

La protesta dei manifestanti pro-Palestina aveva raggiunto ieri l'UniNE, quando verso mezzogiorno un gruppo di studenti, ex studenti e dipendenti si è installato nell'auditorium Jeunes-Rives.

Deputati neocastellani dell'UDC, del PLR e dei Verdi liberali hanno denunciato ieri sera in una dichiarazione comune «l'occupazione illegale» e chiesto al rettorato e al Consiglio di Stato di reagire immediatamente. «In seno ad altre università romande coloro che si rifiutano di aderire alla causa hanno riferito di un clima deleterio che impedisce loro di studiare decentemente. Ciò non deve essere tollerato nelle aule dell'Università di Neuchâtel», hanno affermato.

10:43
10:43
Completato il molo per gli aiuti al largo di Gaza

L'esercito statunitense ha terminato l'installazione di un molo galleggiante al largo della Striscia di Gaza: lo afferma il Comando Centrale degli Stati Uniti, con funzionari pronti a iniziare a portare gli aiuti umanitari nell'enclave via mare. Lo riportano i media israeliani.

Le truppe statunitensi hanno ancorato il molo alle 7:40 ora locale, afferma il Centcom in una nota, sottolineando che nessuna delle sue forze è entrata nella Striscia di Gaza.

«I camion che trasportano assistenza umanitaria dovrebbero iniziare a sbarcare nei prossimi giorni», si legge nella nota. «Le Nazioni Unite riceveranno gli aiuti e ne coordineranno la distribuzione a Gaza», afferma il Comando senza specificare quale agenzia Onu.

10:01
10:01
«Gli USA premono su Israele per la restituzione delle tasse all'Anp»

Gli USA hanno fatto pressione sul governo israeliano affinché questo trasferisca all'Autorità nazionale palestinese (Anp) l'importo delle tasse raccolte per Ramallah e trattenute. Lo ha riferito la tv pubblica Kan dopo la decisione del ministero delle finanze di bloccare il trasferimento anche a causa della guerra a Gaza.

Si parla - secondo la stessa fonte - di una somma tra i 42 e i 49 milioni di euro. L'Anp ha fatto sapere che vista la situazione potrà garantire solo il 50% del salario di marzo scorso per gli impiegati pubblici.

09:00
09:00
Cisgiordania: tre morti in un raid israeliano a Tulkarem

Tre persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite ieri sera durante un raid delle truppe israeliane nella città di Tulkarem, nel nordovest della Cisgiordania: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, che precedentemente aveva comunicato la morte di due persone

Diversi arresti sono stati eseguiti nella stessa zona e nelle città di Betlemme, Bireh, Jenin, Nablus e Tubas. Raid delle forze di Israele sono stati segnalati pure a Hebron, Beit Ummar e Gerico.

08:56
08:56
«L'Idf ha schierato altre truppe a Rafah»

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno schierato nella notte scorsa una Brigata di commando a Rafah che si è aggiunta alla 162. Divisione operativa nella parte est della città dall'inizio del mese.

Lo hanno riferito i media, secondo cui la mossa è in concomitanza con una nuova riunione oggi del Gabinetto di guerra e di quello di Sicurezza che potrebbero approvare un allargamento dell'offensiva militare nella città più a sud della Striscia.

Intanto l'Idf ha fatto sapere che cinque soldati israeliani sono morti colpiti da 'fuoco amico' a Jabalya nel nord della Striscia, aggiungendo che nello stesso incidente altri 7 militari sono rimasti feriti.

Secondo una prima indagine, un carro armato che operava a fianco dei paracadutisti nel campo di Jabaliya ha sparato due proiettili contro un edificio dove erano radunati i soldati.

07:23
07:23
Ateneo California vara il boicottaggio Israele: è il primo negli USA

La Sonoma State University (Ssu) in California, una scuola di arti liberali parte della California State University Network, è la prima istituzione accademica americana ad annunciare il boicottaggio accademico di Israele, come parte di un accordo raggiunto con gli studenti per sgomberare la tendopoli di protesta filo-palestinese nel campus. Lo riporta la radio locale Ksro, ripresa ha Haaretz e da altri media.

Il presidente della Ssu, Mike Lee, ha accettato diverse richieste dei manifestanti pro-palestinesi: ha pubblicato una lettera in cui chiede un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e condanna tutti gli atti di genocidio e pulizia etnica, insieme al razzismo e all'antisemitismo; ha assicurato anche che la Ssu riesaminerà tutti i suoi investimenti e che l'università non parteciperà ad alcun programma di studio all'estero con Israele.

L'ateneo comincerà anche a insegnare studi palestinesi a partire da questo autunno. L'università si è impegnata a creare una strategia di investimento che «includa alternative etiche» agli investimenti in Israele e creerà un Consiglio consultivo degli studenti per la giustizia in Palestina per sovrintendere a tutti gli accordi raggiunti.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

È scontro, all’interno del Governo israeliano, sul futuro di Gaza. Il ministro della Difesa Yoav Gallant è infatti stato categorico riguardo all’ipotesi di un controllo militare e civile della Striscia di Gaza al termine della guerra. «Lo ripeto chiaramente: non accetterò l'istituzione di un'amministrazione militare israeliana a Gaza, Israele non deve avere il controllo civile sulla Striscia di Gaza», ha detto Gallant in una conferenza stampa, secondo quanto riportano i media israeliani. «Chiedo al Primo Ministro Benjamin Netanyahu di dichiarare che Israele non stabilirà il controllo civile né una leadership militare nella Striscia di Gaza». Le parole di Gallant non hanno fatto ovviamente l’unanimità e diversi colleghi di estrema destra hanno contestato quanto detto dal ministro della Difesa. Contrario alle dichiarazioni di Gallant anche il primo ministro Benjamin Nentanyahu che su Telegram ha scritto: «La prima condizione per preparare il terreno a un'altra entità è distruggere Hamas e farlo senza cercare scuse. Dopo il terribile massacro del 7 ottobre, ho ordinato la distruzione di Hamas. Finché Hamas rimarrà intatta, nessun altro partito potrà intervenire per gestire gli affari civili a Gaza, certamente non l'Autorità Palestinese. L'80% dei palestinesi in Giudea e Samaria sostiene il terribile massacro del 7 ottobre». A sostegno di Nentanyahu è quindi intervenuto il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir che ha chiesto il licenziamento di Gallant. «Il ministro della Difesa che ha fallito il 7 ottobre e che continua a fallire oggi deve essere sostituito per raggiungere gli obiettivi della guerra». Dal canto suo il ministro della Giustizia, Yariv Levin, membro del Likud come Netanyahu, ha dichiarato: «Il popolo israeliano non accetterà di consegnare Gaza al controllo dell'Autorità terroristica palestinese». Infine, il ministro delle Finanze, Betzalel Smotrich, ha detto che Gallant «ha annunciato oggi il suo sostegno alla creazione di uno stato terrorista palestinese. Un governo alternativo a Hamas sarà preparato immediatamente».

«Nessuno impedirà a noi, Israele, di esercitare il nostro diritto fondamentale di difenderci. Non l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e nessun'altra organizzazione». Così si è espresso intanto il primo ministro israeliano Benjamin Nentanyahu dopo che il Governo ha respinto in maniera unanime la decisione dell'Assemblea generale dell'Onu della scorsa settimana in merito al rafforzamento dello status della Palestina all'interno dell'organizzazione. «Non permetteremo di creare uno stato terrorista dal quale possano attaccarci con maggiore forza», ha aggiunto.

«Vogliamo essere sicuri che ci sia un piano per la tutela dei civili a Rafah. Il nostro sostegno è incrollabile e crediamo che Israele abbia il diritto di perseguire Hamas. Ma allo stesso tempo abbiamo detto a Israele i nostri timori. Riteniamo che quelle che stiamo vedendo ora a Rafah sono operazioni mirate». A dirlo è la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

Intanto il portavoce delle Nazioni Unite, rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo la notizia dei 600 mila palestinesi spostati da Rafah, ha detto: «Non c'è nessun posto sicuro dove andare a Gaza».

Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è per parte sua tornato a parlare del processo che dovrebbe portare alla pace e ha sottolineato come Hamas respingerà qualsiasi soluzione per il post-guerra a Gaza che la veda esclusa. Haniyeh ha anche incolpato Israele per lo stallo attuale nei negoziati che dovrebbero portare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi.