E se gli aerei «rubati» dalla Russia non volassero più?
Sono passati quasi tre anni dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, ma i problemi che attanagliano l’aviazione russa – stritolata dalle sanzioni e impossibilitata, al di là di qualche dribbling, ad accedere ai pezzi di ricambio dei costruttori occidentali – non accennano a diminuire. Anzi, se possibile aumentano. Il canale Telegram specializzato Aviatorshina, ora, riferisce di un nuovo capitolo: l’eventualità che le compagnie della Federazione Russa perdano i certificati di operatore aereo.
Possibile? Evidentemente sì. All’inizio della guerra, nel 2022, il Cremlino aveva «nazionalizzato» circa 400 aeroplani appartenenti a società di leasing occidentali. Consentendo, così, ai vettori di continuare a usarli per le rispettive rotte ed evitando parallelamente un maxi-ritiro da parte delle citate società. Una vicenda che, sin da subito, aveva acceso il dibattito in Occidente, con i cosiddetti lessor decisi a farsi rimborsare dagli assicuratori per il mancato rientro dei velivoli. In realtà, Vladimir Putin in un certo senso aveva favorito la continuazione di questi leasing. Stabilendo tramite decreto che le rate sarebbero state versate in rubli e favorendo l’apertura di conti speciali presso banche russe per il trasferimento delle somme.
Tutto regolare, dunque? Non proprio. Le società di leasing non avevano accettato questa modalità di pagamento mentre i vettori, semplicemente, avevano sospeso i versamenti sostenendo che non avrebbero comunque portato a un effettivo rimborso del debito contratto. Di per sé, tuttavia, in quasi tre anni di tira e molla i contratti di leasing non sono mai stati interrotti. O, almeno, non formalmente. Di più, per tutto questo tempo le compagnie hanno preferito destinare le risorse finanziarie a disposizione al mantenimento della flotta o all’acquisto di aerei (russi).
La notizia, spiega sempre Aviatorshina, è che le compagnie aeree si sono improvvisamente rese conto del rischio. Puntuale e sistemico. Leonid Mokhov, direttore generale di NordStar Airlines, si è rivolto all’Associazione degli operatori aerei russi a nome di tutti i vettori. Avvertendo che, a causa degli alti debiti esteri per via dei citati mancati pagamenti, potrebbe saltare più di una licenza. E questo perché le normative russe, al riguardo, sono piuttosto intransigenti. Di qui la richiesta: l’Associazione faccia pressione sui Ministeri delle Finanze e dei Trasporti affinché queste normative vengano alleggerite, considerando la situazione. Mokhov, nel dettaglio, ha spiegato che le obbligazioni di leasing andrebbero escluse del tutto dalla valutazione finanziaria delle compagnie. Non solo, il dirigente ha pure chiesto che le compagnie vengano esentate dalla futura tassa sulle entrate non operative derivanti da debiti estinti.