Società

«È stato l'anno dei matrimoni»

Boom di coppie convolate a nozze nel 2022, e il 2023 si annuncia altrettanto fortunato – I rincari evidentemente non frenano la voglia di sposarsi – Soddisfatte le organizzatrici di eventi
© CdT/Chiara Zocchetti
08.07.2023 06:00

È stato un 2022 straordinario per il settore dei matrimoni. La conferma arriva dai dati dell’Ufficio di statistica, che indicano ben 40.938 unioni celebrate in Svizzera, ossia 4.528 in più rispetto al 2021 e 5.778 al 2020. Una cifra simile non si vedeva dal 2017, anno in cui si scese sotto le 41.000 unità.

Incremento anche in Ticino

Allo stesso modo, anche il Ticino ha registrato un importante aumento di coppie convolate a nozze: sono state 1.344, contro le 1.074 del 2021 e le 958 del 2020. E se lo scorso anno è stato da incorniciare, anche il 2023 si prospetta eccezionale sotto questo punto di vista.

«L’aumento di matrimoni c’è stato, eccome! Ho seguito 8 coppie in più rispetto al mio limite personale», commenta in effetti l’organizzatrice di matrimoni Mery Belvedere. «Ma è comprensibile, data la fine delle misure sanitarie». Anche la collega Stefania Mauro è dello stesso avviso, e commenta così la crescita: «Quando sono state revocate le restrizioni legate al COVID, ho ricevuto un boom di richieste. Erano principalmente di coppie che avrebbero voluto sposarsi nel 2020 e nel 2021, ma che hanno dovuto rinviare la data per ovvie ragioni». Tuttavia, il vero incremento di «sì, lo voglio» è atteso per il 2023. «Ora che la situazione si è stabilizzata e non c’è più la paura di un nuovo lockdown, ho riscontrato numerose richieste per quest’anno», continua Stefania Mauro. Anche Mery Belvedere conferma quanto detto dalla collega: «Il 2023 sarà ugualmente un periodo pieno di cerimonie. I fioristi, i fotografi e le imprese di catering con cui lavoro hanno riferito che le location più gettonate dove sposarsi sono occupatissime».

Di nuovo piani a lungo termine

Oltre a ciò, le due professioniste del settore hanno osservato che, con la fine della pandemia, è scemata la tendenza a voler fissare la data della cerimonia all’ultimo momento. Fino a due anni fa, infatti, alcune coppie la stabilivano addirittura con soli tre mesi di anticipo. «La paura di una nuova ondata di contagi e di misure di contenimento ha influenzato enormemente l’inizio dei preparativi: soprattutto in estate, le coppie volevano sposarsi il più in fretta possibile», spiega Belvedere. Un fenomeno che si è oramai ridotto, secondo Mauro, «a causa della maggior stabilità della situazione sanitaria». La wedding planner racconta inoltre di aver ricevuto, già lo scorso autunno, numerose richieste per quest’anno e anche per il 2024. Insomma, gli innamorati si muovono nuovamente con largo anticipo per organizzare il loro giorno speciale.

Un’altra tendenza emersa dopo la pandemia, questa volta alquanto inedita, sono i matrimoni organizzati all’estero, i cosiddetti «wedding weekend». L’idea è di partire il venerdì, sposarsi il sabato e fare colazione tutti insieme la domenica prima di rientrare in Ticino. Toscana, Umbria e Piemonte sono le mete più ambite, secondo Mery Belvedere. «Ai ticinesi piace sempre di più questo stile», ci spiega.

I rincari non spaventano

Coppie convolate a nozze - e intenzionate a farlo - in aumento e viaggi all’estero: un chiaro segnale di ritorno alla normalità dopo due anni atipici a causa della pandemia. Ma una domanda sorge spontanea: come hanno inciso i rincari sull’organizzazione dei matrimoni? «Tutti sono consapevoli che ci sono stati degli aumenti di prezzo ma, per quanto mi riguarda, ciò non sembra aver avuto un impatto sulla voglia di sposarsi, né sui festeggiamenti per il grande giorno», afferma Stefania Mauro. «Ad esempio, il numero degli invitati è rimasto all’incirca lo stesso. Va anche detto, però, che in genere i matrimoni ticinesi contano tra gli 80 e i 120 invitati al massimo. Non molti, se comparati ai matrimoni italiani».

Anche Mery Belvedere, dal canto suo, afferma di non aver organizzato cerimonie più intime del solito, restando quindi sull’ottantina di ospiti. «C’è stato un leggero calo, ma dipende sempre da coppia a coppia. È chiaro che quelle appartenenti al ceto medio hanno tendenza a ridimensionare il numero di ospiti se vogliono un matrimonio più sfarzoso», aggiunge.

Meteo sempre più instabile

Oltre ai rincari, nemmeno le canicole sempre più frequenti sembrano aver scoraggiato i numerosi promessi sposi che vogliono celebrare le loro nozze in estate. Tuttavia, entrambe le wedding planner segnalano che la classica stagione dei matrimoni è più lunga rispetto al passato, dato che ora spazia da inizio maggio fino a metà ottobre. «L’autunno più mite è diventato un periodo gettonato, ma ci sono comunque coppie che si sposano ancora a luglio e ad agosto», osserva Stefania Mauro. Tuttavia, non è il caldo torrido la minaccia principale, bensì gli acquazzoni e i forti temporali, che sono sempre più imprevedibili. La soluzione è solo una: «È necessario avere un piano B in caso di pioggia che sia all’altezza delle aspettative degli sposi», conclude Mery Belvedere.