Salute

È tempo di crema solare: come scegliere quella giusta e quando utilizzarla?

Anche se può sembrare una banalità, il gesto di protezione dai raggi del sole è molto importante per la nostra salute – Come orientarci nella scelta del prodotto? Lo abbiamo chiesto a Federico Tamò, portavoce dell'Ordine dei farmacisti ticinesi
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Irene Solari
17.06.2023 13:00

Archiviate – almeno sembra – le giornate uggiose, ci prepariamo all’arrivo dell’estate, quella vera. E con le prime giornate di sole, torna anche l'abitudine del gesto protettivo più classico: quello della crema solare. Gesto che può sembrare banale ma che, in realtà, è fondamentale per la nostra salute. Non solo i raggi solari che «aggrediscono» la nostra pelle possono causare fastidiose scottature o l'invecchiamento prematuro della pelle, ma anche conseguenze ben più gravi. Fra cui il cancro. Come orientarci, quindi, per proteggerci al meglio? Ne abbiamo parlato con Federico Tamò, portavoce dell'Ordine dei farmacisti ticinesi.

Evitare «il peggio»

«Innanzitutto, la prima misura di protezione dai raggi solari che dobbiamo scegliere deve essere quella meccanica», spiega Tamò. «Ovvero ombrelloni o ombra. Soprattutto nelle ore in cui bisogna evitare l'esposizione ai raggi del sole in estate: la classica fascia 11.00—15.00, quando bisognerebbe proprio evitare di stare a contatto diretto con il sole. Questa dovrebbe essere sempre la prima scelta». In questa finestra temporale, aggiunge, «non c'è nessuna crema solare che abbia un'efficacia paragonabile a quella della protezione fornita dall'ombra».

Occhio alla carnagione

Ma cosa fare se non è possibile evitare l'esposizione durante queste ore? «Quando si è costretti a essere esposti al sole in queste ore, sicuramente bisogna agire con dei filtri solari dotati di protezioni corrispondenti a quello che è il nostro indice di pelle», risponde Tamò. «Dunque, una carnagione chiara dovrà essere molto più protetta di una un po' più scura». Per questa ragione, prosegue, quando si sceglie un prodotto è importante prestare attenzione all'indice di protezione solare indicato. E, nel dubbio, sempre meglio affidarsi a quello più alto: «Come indice di protezione il 50 è quello più raccomandato, soprattutto per i primi soli». Un livello elevato di protezione è consigliabile a tutti, quindi, e non solo le prime volte che ci si espone al sole, precisa il portavoce dell'Ordine dei farmacisti, ma anche quelle successive.

Come indice di protezione il 50 è il più raccomandato, soprattutto per i primi soli. Ma anche dopo

«Una pelle abbronzata non è protetta»

«Anche perché una pelle abbronzata non è automaticamente protetta da sole: è solo un po' meno sensibile. Resiste un po' di più, ma non è al riparo dai problemi a lungo termine che possono causare i raggi del sole», chiarisce il nostro interlocutore. I responsabili, lo sappiamo, sono i raggi UVA e UVB. Principalmente all'origine di dolorose e fastidiose scottature o insolazioni, ma anche di macchie, rughe, e invecchiamento precoce della pelle. Senza contare le conseguenze più gravi che possono anche portare all'insorgere di melanomi e, in generale, di effetti negativi a lungo termine. Che si parli di crema classica, spray leggero o olio, quindi, è molto importante osservare anche un'altra buona abitudine, aggiunge Tamò: «L'applicazione della protezione non deve essere fatta solo alla mattina prima di iniziare l'esposizione, ma va ripetuta frequentemente durante tutta la giornata di sole».

Formule particolari

Bisogna prestare altre, particolari attenzioni quando si sceglie una crema solare, ad esempio a delle componenti particolari? «Certamente, è fondamentale conoscere il proprio tipo di pelle e a cosa si è sensibili o meno», spiega Tamò. «Ad esempio, occorre fare attenzione se si hanno delle allergie o delle sensibilità dermatologiche». In questo caso, raccomanda il nostro interlocutore, bisogna scegliere una protezione che sia conforme e rispettosa: «Esistono dei filtri solari che hanno una formula ipoallergenica, adatti per queste situazioni». «Un'altra cosa a cui fare attenzione – aggiunge Tamò –, è anche che il prodotto abbia delle protezioni che siano effettivamente corrispondenti a quelle che sono indicate sulla confezione».

E la scadenza?

Capita spesso di ritrovarci con la bottiglietta o il tubetto di crema dell'estate precedente, ancora mezzo pieno. Che cosa fare in questo caso? L'effetto di protezione solare continua o ha una scadenza? Meglio comprare un prodotto nuovo o possiamo utilizzare ancora quello dell'anno scorso? «La risposta esatta ce la può dare solo chi ha prodotto la crema in questione», conclude Tamò, «il mio consiglio è comunque quello di attenersi a ciò che sono le istruzioni dei produttori. Sempre più spesso la durata di conservazione per questi prodotti non è una data fissa, ma ha un'estensione di tot mesi a partire dall'apertura della confezione». Importante anche conservare la crema solare con i dovuti accorgimenti. «Naturalmente, una volta che si apre una crema, questa entra in contatto con l'aria e l'ossigeno può ossidare certi componenti riducendone la protezione». «Per prudenza – raccomanda infine Tamò –, è utile guardare sempre lo stato della crema, consistenza, aspetto e profumo, dopo qualche mese di pausa».

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