Ecco che cosa avete letto nel 2024, in Ticino e in Svizzera
Ci siamo, dicevamo. Il 2024 è agli sgoccioli. Ancora pochi minuti, poi anche nel nostro fuso orario entreremo nel 2025. Poco fa, vi abbiamo proposto la top10 degli articoli più letti di CdT.ch. Bene, benissimo. E grazie per averci dato fiducia in questi ultimi dodici mesi. Ma una domanda, di riflesso, si impone: quali sono stati gli articoli local più letti quest'anno? O meglio, i lettori quali temi ticinesi e svizzeri hanno apprezzato di più? Quali notizie, anche drammatiche, hanno catturato l'attenzione? Dati alla mano, eccovi la top10 svizzero-ticinese del 2024. Buona lettura. E, una volta di più, buon 2025.
Troppa pipì in acqua
«Penso che chiunque faccia pipì in piscina», disse candidamente nel 2012 il nuotatore più decorato della storia, Michael Phelps, squarciando il velo che nascondeva un’abitudine nascosta ma, ahinoi, tanto diffusa. «È una cosa normale – aveva aggiunto lo statunitense –. L’allenamento può durare anche due ore. Quando si ha lo stimolo, difficilmente si esce dall’acqua per andare in bagno. La si fa in piscina. Tanto il cloro disinfetta tutto». E in parte è anche vero. Ma Phelps dimenticava di dire che se nell’acqua si immette più materiale organico, bisognerà immettere anche più cloro. Una combinazione che genera dei sottoprodotti chimici che, sopra una certa concentrazione, possono diventare pericolosi per la salute. Ne sappiamo qualcosa anche alle nostre latitudini.
Alain Delon e Romy Schneider, un grande amore vista lago
Oggi non la trova più. «Sa, a un certo punto bisogna fare ordine in casa e sarà sicuramente finita nella pattumiera», taglia corto Katia de Lucchi Bernasconi. Tuttavia quella foto con dedica a lei e alla sua sorella gemella Flavia aveva suscitato l’invidia di tutte le compagne di scuola quando erano piccole. È vero che abitavano in un paesino lontano anni luce dal mondo della celluloide, ma certi volti non passavano inosservati, neppure nella Vico Morcote di fine anni ‘50. A Katia e Flavia avec sympathie, Alain Delon e Romy Schneider, c’era scritto sul ritratto ancora fresco di penna che le due sorelle mostrarono orgogliose alle compagne. Un meraviglioso primo piano dell’attore francese abbracciato all’immensa Romy Schneider, consegnato di persona dalle due star alle gemelle. Un tesoro per due ragazzine di dieci anni di Vico Morcote. Il racconto di quello scatto.
Addio a «Laragusa»: Lara Gut-Behrami e Ragusa si separano
È tutto vero. Dopo dodici, lunghi anni di collaborazione, scrivevamo lo scorso ottobre, Lara Gut-Behrami e Ragusa – marchio di cioccolato del gruppo Camille Bloch – si sono detti addio. "Domenica, in occasione del gigante d'apertura della Coppa del Mondo a Sölden, in Austria, la vincitrice dell'ultimo globo di cristallo correrà quindi senza il suo sponsor principale sul casco". Addio, di riflesso, anche allo storico soprannome Laragusa. La sciatrice di Comano, d'altro canto, si era presentata alla tradizionale conferenza stampa di inizio stagione del suo sponsor tecnico, Head, senza indossare la fascia-copricapo brandizzata Ragusa. Un chiaro segnale.
«Vuoi lavorare in Ticino per 3 mila franchi al mese? Paga 180 euro e sei assunto»
Spunta una nuova truffa rivolta agli italiani che cercano lavoro in Ticino. Dopo le offerte fasulle in cui veniva utilizzato il nome dell’EOC, questa volta tocca all’USI e alla SUPSI. La segnalazione arriva da una persona che è riuscita a evitare l'inganno, con tanto di ringraziamento: «Se non avessi trovato in rete l’articolo del CdT sulle false offerte di lavoro, sarei caduto nel tranello». Anche perché, per chi non conosce la realtà svizzera, non è certo immediatissimo avere a che fare con determinati concetti, come la cassa malati, usata dai malintenzionati proprio per estorcere denaro alle vittime. Inoltre, la qualità del raggiro sembra essere lievemente migliorata rispetto al passato quando, ad esempio, venivano indicati gli stipendi svizzeri unicamente in euro. L'articolo completo.
In Svizzera non c'è più religione: perché?
In Svizzera «non c'è più religione». O, per meglio dire, ce n'è sempre di meno. Lo dimostrano i dati divulgati dall'Ufficio federale di statistica, secondo i quali nel 2022 la popolazione senza appartenenza religiosa è diventata il gruppo più numeroso della Svizzera. Con una percentuale del 34%, il numero di areligiosi ha superato, per la prima volta, anche quello dei cattolici (32%). In diminuzione costante sono anche le persone evangelico-riformate: da una percentuale vicina al 50% in passato, dai dati raccolti oggi risultano essere solo il 20,5% della popolazione. Le spiegazioni del teologo Markus Krienke.
Il disastro in Vallemaggia
La notte fra il 29 e il 30 giugno del 2024, terribile e violenta, difficilmente verrà dimenticata. In Vallemaggia, dove la furia della natura ha colpito forte, fortissimo, portandosi appresso (purtroppo) anche vite umane. È rimasta dentro ognuno di noi. Il CdT, la mattina del 30, aveva ovviamente risposto presente. Con un primo articolo particolarmente apprezzato.
Emerge un secondo caso: sospesa una maestra d’asilo
Un altro caso scuote l’ambiente dell’insegnamento del Mendrisiotto. Prima la maestra delle scuole elementari di Novazzano recentemente sospesa e al centro di un’inchiesta amministrativa. Poi, sempre nel Distretto, un altro caso aperto. Secondo a quanto abbiamo potuto appurare, infatti, nel corrente anno scolastico è stata rimossa temporaneamente dal suo incarico – dunque tecnicamente sospesa – un’insegnante della Scuola dell’infanzia dell’Istituto scolastico di Riva San Vitale. Più nel dettaglio, parliamo di una maestra che lavorava nella sezione distaccata di Brusino Arsizio. Un caso evidentemente delicato, anche e in considerazione del fatto che si tratta di una professione svolta a contatto con i bambini. Stando a nostre informazioni sotto la lente sarebbero finiti i metodi di insegnamento della docente, ritenuti non adeguati. Sotto la lente non soltanto dell’autorità di nomina – il Municipio di Riva San Vitale – che ha aperto un’inchiesta amministrativa; perché una segnalazione è stata inoltrata al Ministero pubblico. Un incarto risulta essere aperto e del caso se ne sta occupando la procuratrice pubblica Valentina Tuoni.
L’ultimo turista sugli sci? «Arriverà nell’inverno 2040»
«La stagione degli sport invernali, così come la conosciamo e continuiamo a immaginarla, non ha futuro. Bisogna prenderne atto. E agire di conseguenza». Claudio Visentin, storico del turismo, insegna da anni al Master in International Tourism dell’Università della Svizzera Italiana (USI) di Lugano. Le notizie sulle temperature “primaverili” registrate lo scorso febbraio a St. Moritz e in Engadina, o sulle chiusure di decine di impianti sciistici sull’arco alpino non lo colgono di sorpresa. Semmai, al contrario, confermano quanto, a suo dire, gli esperti del settore – non soltanto i climatologi, ma anche appunto chi si occupa di turismo a livello scientifico – sostengono, spesso inascoltati, da tempo: nel giro di pochi anni, forse una ventina, sui pendii alpini non sarà più possibile sciare. L'approfondimento completo.
L'asfaltatrice che non ti aspetti: «Nessuno credeva che potessi farcela»
Arriviamo a Camorino alle tre del pomeriggio. Il bollettino meteo aveva previsto ancora bel tempo e il sole cocente sopra le nostre teste sta tenendo fede a quella promessa. La colonnina di mercurio segna +28. D'altronde, è estate. Sul cantiere lungo via «In di campagn» ci sono quattro persone al lavoro. L’arancione brillante delle loro tute contrasta il nero carbone dell’asfalto fumante. Un operaio scava, l’altro guida l’escavatore, gli altri due preparano la base del manto stradale dandoci le spalle. «Dove è Irem Top?» chiediamo noi. Una voce da ragazzina fuoriesce dal capannello di lavoratori: «Sono qui». Due occhi magnetici, in equilibrio delicato tra il grigio dei cieli più cupi e il verde delle foreste tropicali, si posano su di noi. Scopriamo così che Irem Top, anni 19, nata e cresciuta tra Biasca e Bellinzona, non solo è l’unica apprendista asfaltatrice donna del Ticino, ma è pure una ragazza molto bella. Due fattori che non le hanno reso la vita facile visto il mestiere che ha scelto. «Tuttavia questo è ciò che voglio fare», taglia corto lei, passando la pala a un collega. La sua storia.
Le Monde attacca Roger Federer: «Voracità finanziaria fuori dal comune»
A Roger Federer, immaginiamo, staranno ancora fischiando le orecchie. Lo scorso febbraio, l'ex tennista è stato attaccato frontalmente nientepopodimeno che dal quotidiano francese Le Monde. Il tema? Il fiuto per gli affari del basilese, accusato senza mezzi termini di «voracità finanziaria fuori dal comune». L'articolo, nello specifico, ha analizzato la questione On, il marchio di calzature di cui Federer è azionista e testimonial. Avevamo riassunto la vicenda qui e qui: in sostanza, i costi di produzione in Vietnam sarebbero irrisori se paragonati ai prezzi di vendita finali delle scarpe in Svizzera e in Europa. Le Monde, fra le altre cose, ha scritto che questa vicenda danneggia ulteriormente l'immagine del campione, un'immagine che, dopo l'addio del tennis, si sarebbe rovinata e non poco. Il j'accuse completo.
Fuori, di poco, dalla classifica ma degni (eccome) di una menzione la questione dei diritti della Serie A in Svizzera, il maltempo in Mesolcina e la morte di Jörg l'organettista più famoso di Lugano (e del Ticino).