Tensioni

«Ecco che cosa fare in caso di guerra»: nei Paesi nordici nuovi opuscoli ai cittadini

Svezia, Finlandia e Norvegia hanno recentemente aggiornato e distribuito ai propri cittadini le linee guida da seguire in caso di crisi – Sebbene mai nominato, il conflitto fra Russia e Ucraina ha evidentemente spinto gli Stati del Nord a una stretta: «Un mondo incerto richiede preparazione, la minaccia è aumentata»
© Keystone (Claudio Bresciani/TT News Agency via AP)
Giacomo Butti
18.11.2024 09:00

La distribuzione è cominciata. A partire da oggi, milioni di svedesi riceveranno per posta un opuscolo singolare. Di quelli che mai si vorrebbe veder recapitati. «In caso di crisi o guerra», questo il titolo della brochure che il governo di Stoccolma ha deciso di inviare ai propri cittadini. Un testo già esistente, ma aggiornato quest'anno per far fronte a quello che la Svezia definisce come un peggioramento della sicurezza dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Un aggiornamento consistente: il numero di pagine dell'opuscolo è quasi raddoppiato, passando dalle 19 stampate nell'edizione del 2018 alle 32 di quest'anno.

Pronti a tutto

«Un mondo incerto richiede preparazione. La minaccia militare per la Svezia è aumentata e dobbiamo essere preparati al peggio - un attacco armato», si legge nelle prime righe del testo. La Russia, come l'Ucraina, non è mai nominata. Ma il riferimento alla guerra attualmente in corso è evidente. «Quando qualcuno vuole arrogarsi il diritto di governarci con la forza, minaccia il nostro diritto a una vita libera e indipendente. Esistono anche altri modi, diversi dalla forza militare, per influenzare e danneggiare il nostro Paese, come attacchi informatici, campagne di influenza, terrorismo e sabotaggio. Queste cose possono accadere in qualsiasi momento, e molto sta accadendo qui e ora. Non possiamo dare per scontata la nostra libertà. E dobbiamo avere la volontà e il coraggio di difendere la nostra società aperta, anche a costo di sacrifici», recita la prima pagina. Quindi l'appello a una resistenza totale nel caso il peggio dovesse arrivare: «Se la Svezia viene attaccata, non ci arrenderemo mai. Qualsiasi affermazione che la resistenza deve cessare è falsa».

Il messaggio è chiaro: bisogna essere pronti a tutto. «Se succede qualcosa di grave, l'aiuto va prima a chi ne ha più bisogno. La maggior parte di noi deve cavarsela da sola per almeno una settimana». Quindi l'invito: «Aderite a organizzazioni volontarie di difesa, seguite corsi di rianimazione cardiopolmonare e, se potete, diventate donatori di sangue».

Un'immagine tratta dall'opuscolo svedese. © Swedish Civil Contingencies Agency
Un'immagine tratta dall'opuscolo svedese. © Swedish Civil Contingencies Agency

Spazio, poi, alle raccomandazioni: come reagire in caso di raid aerei e che cosa conservare, sempre, in dispensa: cereali, riso, purea in polvere. Ma anche carne e pesce essiccati o in scatola, ceci, burro d'arachidi e poi la tradizionale blåbärssoppa, zuppa di mirtillo nero.

Per gli svedesi, l'idea di un libretto di emergenza civile non è una novità. Come evidenziato in un recente articolo pubblicato dalla BBC, la prima edizione di «In caso di crisi o guerra» è stata prodotta durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stata aggiornata a più riprese, anche durante la Guerra Fredda. Ma il messaggio riguardante la guerra, un tempo relegato al centro dell'opuscolo e preceduto da altri tipi di catastrofe, ora è in prima posizione. 

Anche in Finlandia e Norvegia

Fra i Paesi nordici quello dell'opuscolo svedese, tuttavia, è tutt'altro che un caso isolato. La Norvegia, ad esempio, ha appena distribuito ai propri cittadini una brochure da 20 pagine che esorta i norvegesi a essere pronti a resistere da soli almeno una settimana in caso di minacce. Sebbene in posizione meno preponderante, anche qui la possibilità di una guerra viene elencata più volte. «Viviamo in un mondo sempre più turbolento, anche a causa dei cambiamenti climatici, delle guerre e delle minacce digitali. Sebbene in Norvegia la maggior parte delle cose funzioni normalmente, dobbiamo essere consapevoli che condizioni meteorologiche estreme, pandemie, incidenti, sabotaggi e, nel peggiore dei casi, atti di guerra possono avere un impatto su di noi». Anche qui, è stato dato particolare risalto alla partecipazione a organizzazioni di volontariato. «Le organizzazioni di volontariato e le comunità religiose svolgono molti compiti importanti durante le emergenze. Abbiate una visione d'insieme delle organizzazioni e associazioni di volontariato nel vostro quartiere. Impegnatevi nella preparazione volontaria».

Anche la vicina Finlandia ha appena pubblicato online i propri consigli sulla «preparazione agli incidenti e alle crisi». Compresa, va da sé, la sezione dedicata a «conflitti militari». «La Finlandia è sempre stata preparata anche alla peggiore minaccia possibile, la guerra», si legge sul sito. «La difesa militare si basa sulla coscrizione e sul sostegno dell'intera società alla difesa nazionale. Tutti i cittadini finlandesi hanno l'obbligo di difesa nazionale e ognuno svolge un ruolo importante nella difesa del Paese». Ai finlandesi è quindi spiegato come fare a sopravvivere senza corrente per giorni con temperature invernali fino a -20°C, e fornita una checklist che comprende compresse di iodio, cibo facile da cucinare e così via.

La Finlandia condivide con la Russia un confine lungo 1.330 chilometri. Non stupisce, dunque, che l'invasione dell'Ucraina a febbraio 2022 abbia spinto Helsinki a un'attenta analisi delle proprie forze e, in seguito, all'avvio del processo di accesso alla NATO, terminato nell'aprile 2023. Ma la preoccupazione per il conflitto fra Mosca e Kiev, in Finlandia, ha toccato da vicino anche i cittadini, che nell'ultimo anno e mezzo, ne avevamo parlato qui, hanno partecipato in massa a corsi di formazione volontari per l'utilizzo di armi da fuoco, mentre è aumentato il numero di finlandesi che chiedono il porto d'armi.

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