Calcio

Ecco che fine hanno fatto gli stadi del Mondiale in Qatar

Gli impianti sono oggi cattedrali nel deserto sorvegliate ventiquattro ore su ventiquattro, ma sostanzialmente inutilizzate – Senza seguito, per ora, anche i progetti volti a dare una seconda vita a queste strutture
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Red. Online
19.12.2024 13:45

Cattedrali nel deserto: è l'appellativo che potremmo dare oggi agli stadi qatarioti che hanno ospitato, solo due anni fa, i Mondiali di calcio. Da allora, infatti, le strutture sono sostanzialmente inutilizzate e si ergono tristi e malinconiche nell'Emirato. Un destino, quello di questi impianti sportivi, facile da prevedere e che infatti molti avevano preconizzato già al momento dell'assegnazione della Coppa del Mondo 2022 visto che in Qatar il calcio non è uno sport e una fonte di intrattenimento particolarmente popolare.

Simbolo di questo abbandono e di questo disinteresse è lo Stadio Iconico di Lusail, che nel 2022 ha ospitato la finale della rassegna mondiale e che oggi invece è chiuso. Intorno alla struttura ci sono recinzioni alte due metri e due agenti di sicurezza sorvegliano l'entrata, spiega la giornalista di CH Media Soraya Sägesser che ha effettuato un reportage sul posto poi pubblicato su Watson. È permesso fare foto alla struttura, ma solo da lontano per non fare innervosire le guardie. Dopo il Mondiale, dicevano gli organizzatori, l'area dello stadio sarebbe stata trasformata in un luogo di socializzazione con centri sanitari, bar, scuole e impianti sportivi. Le promesse sono però rimaste parole al vento. Se si escludono alcuni incontri della Coppa d'Asia disputati nel 2023, lo Stadio Iconico di Lusail è rimasto sostanzialmente inutilizzato una volta finiti i Mondiali.

Situazione analoga per lo Stadio 974, realizzato utilizzando 974 container navali riciclati. Un impianto particolare, questo, se si considera che è il primo stadio della Coppa del Mondo a essere completamente smontabile e quindi trasportabile. E l'idea originaria era proprio di trasportare la struttura in Africa una volta conclusi i Mondiali. Inutile dire che, anche questo progetto, è rimasto sulla carta e oggi il 974 si trova ancora ben impiantato al suolo a Doha. Anche l'idea successiva di trasportarlo in Uruguay per la Coppa del Mondo del 2030 è naufragata. Ad oggi, quindi, lo stadio è sostanzialmente inutilizzato come conferma l'agente di sicurezza a guardia dell'impianto.

Senza seguito è stato anche il progetto di trasformare lo Stadio Al-Bayt in una struttura comprendente un hotel a cinque stelle, un centro commerciale, un'aera ristorazione, un centro fitness e una sala polivalente.

Tra le varie ipotesi ventilate alla fine dei Mondiali c'era anche quella secondo cui alcuni stadi sarebbero stati smontati e i seggiolini donati a Paesi in via di sviluppo. Inutile dire che, anche in questo caso, in concreto non è stato fatto nulla.

Dopo il Mondiale, sei degli otto stadi qatarioti sono almeno stati utilizzati sporadicamente per ospitare manifestazioni di vario genere tra cui gare di atletica della Diamond League e sfilate di moda. Gli stadi sono altresì stati teatro di alcuni incontri della Qatar Stars League, il massimo campionato dell'Emirato. In questi giorni, poi, lo Stadio Iconico di Lusail e lo Stadio 974 hanno ospitato incontri della Coppa Intercontinentale della FIFA.

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