Guerra

Ecco come Vladimir Putin mina alla legittimità storica dell'Ucraina

Un modo efficace per distruggere un popolo, si dice, è distruggerne la cultura e l'identità: lo sa bene il presidente russo che da anni si muove anche in questo senso
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Red. Online
25.07.2024 18:00

Un modo efficace per distruggere un popolo, si dice, è distruggerne la cultura e l'identità. Lo sa bene la Russia che da quando ha iniziato la guerra in Ucraina non ha lesinato ad attaccare anche edifici simbolici e luoghi di cultura.

Non bisogna infatti andare troppo indietro nel tempo per trovare l'ultima azione militare condotta dall'esercito di Mosca contro il patrimonio culturale ucraino. Era infatti lunedì scorso, 22 luglio, quando le forze russe d'occupazione hanno distrutto l'ultima chiesa ortodossa di Crimea. A denunciare l'accaduto con un post su X è stata la Commissione Helsinki, un'agenzia indipendente del Governo statunitense, che scrive: «Ad oggi, le forze russe d'occupazione hanno distrutto ogni chiesa ucraina di Crimea. Vladimir Putin non sarà soddisfatto fintanto che non avrà spazzato via la cultura, la libertà e l'indipendenza ucraina».

«Le autorità d'occupazione in Crimea intensificano i loro attacchi contro l'identità ucraina» ha dal canto suo commentato il ministero ucraino degli Affari esteri.

Come osserva Watson che dedica un articolo alla questione, secondo numerosi osservatori, tra gli obiettivi dell'invasione russa non ci sarebbero solo il rovesciamento dello Stato ucraino e la conquista di nuovi territori, ma anche l'eradicazione dell'identità culturale e nazionale ucraina. Non a caso il direttore del museo Maidan di Kiev ha parlato di una «guerra del patrimonio» condotta contro la memoria storica del suo Paese.

A confermare quanto sostiene il direttore del museo ci sono del resto i numeri. Dall'inizio del conflitto, la Russia non ha smesso di prendere di mira siti artistici e monumenti storici ucraini secondo quanto indica il think tank statunitense Atlantic Council. Kiev è d'altronde categorica: «si tratta di una campagna che intende deliberatamente eliminare i simboli della nostra identità nazionale».

Un caso, ricorda sempre Watson, aveva fatto particolarmente scalpore. Era il luglio 2023 quando la cattedrale di Odessa è stata colpita da un missile russo nel corso di bombardamenti sul centro storico della città che, lo ricordiamo, è patrimonio dell'UNESCO. A seguito dell'attacco, nell'edificio si era sviluppato un incendio all'interno della struttura che l'aveva danneggiata in modo importante. Le autorità ucraine e l'UNESCO avevano successivamente accusato Mosca di aver deliberatamente perso di mira la cattedrale e non avevano esitato a parlare di «crimine di guerra». Da parte sua l'ONU aveva definito il conflitto «una minaccia per la cultura ucraina».

Quella di Odessa non è comunque l'unica cattedrale colpita dalle forze russe. Come denuncia sempre Atlantic Council, ad essere bombardata è stata anche la cattedrale di Santa Caterina a Kherson. Otto persone erano rimaste ferite nell'occasione.

Lo scorso 11 luglio, poi, l'UNESCO ha detto che 431 monumenti storici ucraini sono stati danneggiati dall'inizio dell'invasione russa. La lista comprende 138 siti religiosi, 214 edifici di interesse storico o artistico, 31 musei, 32 monumenti e 15 biblioteche. La regione più colpita è attualmente quella di Donetsk, che conta attualmente 118 danneggiamenti. Una settantina di casi sono stati invece registrati nella regione di Kharkiv, 50 a Odessa e una quarantina a Kiev.

Secondo altre fonti, comunque, il bilancio sarebbe più pesante. L'ONG ucraina Institute for Religious Freedom (IRF), per esempio, sostiene che sarebbero almeno 630 i luoghi di culto distrutti o danneggiati dalla guerra in Ucraina. Secondo la Smithsonian Institution sarebbero addirittura più di 2.000. Al di là dei numeri, comunque, la rivista scientifica Antiquity sottolinea come la distruzione del patrimonio culturale ucraino sia la più ampia dalla seconda Guerra mondiale.

L'Atlantic Council sottolinea infine come questi attacchi vadano di pari passo con le parole di Vladimir Putin. In numerosi suoi interventi, infatti, il presidente russo ha negato, e continua a farlo, la legittimità storica dell'Ucraina e sostiene che gli ucraini in realtà siano russi.

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