Ecco la Cornèr Arena del futuro
Può sembrare strano, ma la pista di ghiaccio della Cornèr Arena – inaugurata nel 1995 - entro pochi anni sarà la più vecchia (o meglio, vetusta) della Svizzera. E di un decennio abbondante. Fra arene appena terminate, in costruzione e ristrutturate a suon di milioni di franchi (l’ultima, la Vaudoise Arena inaugurata pochi giorni fa a Losanna è costata più di 200 milioni), la Cornèr Arena presenta l’offerta più datata. Seguono le piste di Rapperswil e Davos, che hanno vissuto gli ultimi grandi rinnovamenti nel 2005. Non che negli anni la «casa» dell’HCL non abbia goduto di migliorie (come il nuovo impianto di ventilazione e la lounge), ma si è trattato di cose tutto sommato minori. Questo però sembra destinato a cambiare. Tra qualche giorno la Città siederà al tavolo delle trattative con l’HCL per discutere il progetto di ampliamento contenuto nello studio di fattibilità commissionato a Buletti e Fumagalli un anno fa. Proprio sulla scorta di questo progetto, il cui costo è stimato intorno ai 3 milioni di franchi, era stato deciso di spostare sul lato nord il nuovo impianto di ventilazione per permettere, dalla parte opposta, l’ampliamento della struttura.
Spogliatoi e uffici
Come ci spiega il capodicastero Cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco, si tratta di una serie di migliorie comprendenti nuovi spazi amministrativi per il club e per i servizi della Città (uffici sia per la Divisione sport sia per la polizia), una nuova sala stampa, sale riunioni, nuovi spogliatoi, spazi per la ristorazione, spazi per le squadre in generale e nuovi posteggi. Tutte cose di cui da parecchio tempo si sente la mancanza. Perché muoversi solo ora? Risponde Badaracco: «La Città è pronta ma l’avvio del progetto non dipende solo da noi. Aspettavamo una presa di posizione da parte dell’HCL, che ha voluto prendersi il tempo per fare le proprie valutazioni. Dal profilo finanziario dev’essere sostenibile: non possiamo assumerci l’investimento tout court. Licenzieremo un messaggio all’attenzione del Consiglio comunale quando avremo la garanzia dell’impegno dell’Hockey Club Lugano, che dovrà garantire un certo affitto sul lungo periodo. Stiamo lavorando per trovare un accordo». Il club, da noi contattato, preferisce non sbottonarsi. «Il progetto è di importanza strategica; - fa sapere - tuttavia, allo stato attuale delle cose, riteniamo che i tempi non siano ancora maturi per esprimerci pubblicamente».
Salti mortali per allenarsi
Non è certo un segreto che la Cornèr Arena è già da tempo al massimo della sua capienza e le diverse società, in primis l’HCL, non hanno mai nascosto che ciò che manca è soprattutto il ghiaccio. E non per niente «c’è un disperato bisogno di ghiaccio» è il titolo di un articolo sul tema pubblicato su queste colonne nel 2017. Una terza pista permetterebbe, ad esempio, agli oltre 400 ragazzi del settore giovanile bianconero di allenarsi meglio e di più. «La Città - dice Badaracco - è consapevole che prima o poi andrà realizzata una terza pista. Anche altre discipline reclamano ghiaccio». Sì, ad averne bisogno non è solo l’hockey. «In settimana le atlete dell’artistica possono allenarsi solo sul mezzogiorno, dovendo staccare da scuola e correre alla Cornèr Arena rischiando di saltare il pranzo per allenarsi», spiega Morena Fattorini, segretaria del Club pattinaggio Lugano. «Bisogna fare i salti mortali per avere ghiaccio - continua - ogni anno proviamo a chiedere più spazio, ma non è fattibile e lo capiamo. Però ogni settimana dobbiamo trovare spazio per i nostri 400 soci e non è facile. Purtroppo non ci sono grandi soluzioni, la cosa ideale sarebbe avere una pista in più». Nella stessa situazione anche chi pratica curling. «Alle condizioni attuali non possiamo fare formazione con le scuole per promuovere lo sport tra i giovani, - spiega il presidente del Curling club, Davide Nettuno - non avendo abbastanza ghiaccio. Il sogno è avere un posto tutto nostro, che magari in estate si possa convertire per altre attività. In ogni caso abbiamo un grande appoggio dal Dicastero sport - continua - e, nonostante siamo uno sport esotico nella percezione del grande pubblico, riusciamo ad avere una stagionalità estesa e due ore settimanali di ghiaccio».
Se ora come ora realizzare una pista in più non è nei programmi, una soluzione pensata dalla Città prevede un utilizzo migliore della cosiddetta Reseghina attraverso un’isolazione fonica e che eviti l’innalzamento della temperatura. «Ad oggi - ci dice Badaracco - la pista non è completamente isolata e questo limita la possibilità di allenamenti serali a causa del disturbo nei confronti del vicinato residenziale». Il costo di questa operazione non è contemplato in quelli del progetto di massima ma anche qui Badaracco spiega «che va trovato un accordo finanziario con l’HCL».