Ecocentro bocciato due volte, ma il Municipio ci riprova

Origlio, con l’ecocentro comunale, insiste. Dopo una variante bocciata con un referendum nel 2020 e un’altra che non aveva nemmeno passato lo scoglio del Consiglio comunale (fine 2021, era mancata la maggioranza assoluta necessaria), negli scorsi giorni il Municipio ha sottoposto al Consiglio comunale un terzo progetto che tiene conto delle risultanze di un processo più partecipativo dei precedenti, nella speranza di ottenere finalmente il risultato desiderato. Il tutto sempre sullo stesso terreno: quello affacciato su via Taverne, poco oltre il campo di calcio andando verso Ponte Capriasca.
Anche spazi per il Comune
Viste le difficoltà riscontrate in passato, legate soprattutto ai costi, questa volta il Municipio ha deciso di coinvolgere in misura maggiore le forze politiche. Questa impostazione ha permesso, l’estate scorsa, di elaborare un progetto preliminare con lo studio di più varianti e – a inizio anno – di sceglierne una. La più sostenuta, riassume l’Esecutivo, è quella che prevede di destinare circa 750 dei quasi mille metri quadrati del terreno all’ecocentro e di destinare lo spazio restante a specifiche esigenze del Comune, quali uno spazio per il silo del sale, per parcheggiare veicoli comunali e per lavarli.
Se nella prima versione la realizzazione dell’ecocentro – che stando al Municipio va in un modo o nell’altro realizzato, dato che la situazione attuale non sarebbe conforme alle norme – sarebbe costata oltre un milione e mezzo di franchi e nella seconda 1,1, mentre quella attuale prevede un esborso di poco più di 900.000 franchi. A cui però ne vanno aggiunti 615.000 per una zona a servizio del Comune, per un totale di 1,5 milioni.
Saliranno le tasse causali
L’Esecutivo ripete a più riprese che il progetto è sostenibile. È in ogni caso previsto un adeguamento della tassa base e della tassa sul sacco. Considerando i dati degli anni precedenti e lo stimato onere annuale di gestione dell’ecocentro – circa 84.000 franchi – è previsto un aumento teorico della tassa base di ogni singola categoria del 43%. Negli scorsi mesi, però, è stata data più libertà ai Comuni di fissare questi balzelli e Origlio, più realisticamente, stima di poter spalmare il costo su entrambe le tasse. Quella base aumenterebbe quindi del 25%, «permettendo così di avvicinarci sensibilmente all’obiettivo di rimanere nel limite di 200 franchi annui per la singola economia domestica», mentre quella sul sacco vedrebbe un aumento medio di quattro franchi a rotolo. Quanto agli orari, a questo giro il Municipio propone un’apertura di 45 ore settimanali, 16 delle quali alla presenza di un addetto.