A Las Vegas, la tecnologia del futuro ormai si declina al presente
I numeri del Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas, con oltre 4 mila espositori registrati e 150 mila visitatori, confermano anche nel 2025 questa esposizione come la principale rassegna mondiale nelle nuove tecnologie. Ma c’è dell’altro: CES 2025 sta anticipando le evoluzioni, ormai pratiche e non più teoriche, di quella che è destinata a imporsi come la protagonista del nostro futuro: l’intelligenza artificiale (IA).
Abbiamo chiesto un commento a Saverio Russo, uno dei professionisti ticinesi presenti a Las Vegas. A livello internazionale, nel 2019 Russo ha ricevuto il Top 50 Tech Visionaries Award e, nel 2020, lo HubSpot Champion Award, equivalenti agli Oscar per la progettazione e, rispettivamente, l’utilizzo delle applicazioni digitali di nuova generazione. In Ticino, Russo è uno dei mentor, i coordinatori di competenze, del premio Boldbrain Startup Challenge, organizzato da Fondazione Agire, l’agenzia cantonale per l’innovazione.
Parte della nostra attività
Come si può riassumere il Consumer Electronic Show 2025? «Rispetto agli scorsi anni - esordisce Russo - le applicazioni legate all’intelligenza artificiale hanno ormai definitivamente superato la fase progettuale con cui erano presentate nelle scorse edizioni». «Anzi - prosegue Russo - ormai l’IA si prepara a intervenire da protagonista nelle nostre attività». «Questa evoluzione è stata confermata in tutta la sua evidenza durante la cerimonia di apertura del CES 2025. Alla presenza di Elon Musk, appositamente volato a Las Vegas per l’occasione, Jensen Huang, il fondatore di NVIDIA, leader mondiale nei semiconduttori, gli elementi base dei programmi di elaborazione grafica e delle attività di IA, ha presentato Cosmos. Si tratta di un programma che consente di addestrare le memorie operative dei robot affinché possano prendere decisioni con una logica assimilabile al ragionamento umano». «In particolare, i robot presentati al CES 2025 non sono più semplici esecutori di compiti ripetitivi, ma sono dotati di una IA “agentica”, capace di apprendere, aggiornarsi, adattarsi e gestire interi flussi di lavoro in tempo reale. Sia collaborando direttamente con i lavoratori, sia con una capacità autonoma di identificare e risolvere problemi senza ricorrere all’intervento umano. Per i non addetti ai lavori, in parole semplici: l’IA è pronta ad assisterci in modo propositivo, abbandonando il ruolo subalterno con cui finora l’abbiamo utilizzata, come accade quando apriamo il sito di ChatGPT, che, per risponderci, deve attendere le nostre istruzioni, le più precise possibili».
Amministrazioni interessate
Si tratta di novità che porteranno innovazioni anche nei comportamenti sociali. Che reazione sta mostrando la pubblica amministrazione? «I padiglioni del CES 2025 hanno ricevuto la visita di numerosi rappresentanti di autorità pubbliche, molto più di quanto accaduto negli scorsi anni. In particolare, alla mia postazione si è presentata Maura Healey, la governatrice del Massachusetts», risponde Russo. «Nel 2024 Healy ha creato un gruppo di lavoro, una task force, per l’adozione di specifiche raccomandazioni a favore della diffusione dell’IA in tutti gli uffici della pubblica amministrazione del suo Stato e per varare un piano che favorisca l’arrivo e la crescita di startup, le aziende innovative».
«Grazie anche a Frank Muller, il Console onorario della Svizzera a Detroit, il mio desk ha ricevuto anche la visita del vicegovernatore del Michigan, Garlin Gilchrist II. Si tratta di un personaggio politico molto autorevole e che ha avuto un passato dirigenziale presso Microsoft. Oggi, invece, Gilchrist, che ha mostrato il suo interesse a sviluppare relazioni in ambito digitale con la Confederazione, si occupa del dipartimento tecnologie innovative di Detroit, la Motor City statunitense, anche nota per essere la sede della Motown, azienda discografica leader a livello mondiale».
La Svizzera ha una buona fama
Nell’universo globale delle attività digitali, come si posiziona la Svizzera e, in particolare, il Ticino? «Visitando gli espositori del CES 2025 ho trovato conferma di un forte interesse per la Svizzera e anche per il Ticino», risponde l’imprenditore ticinese. Ma andiamo con ordine. «A livello nazionale, due sono i motivi che portano il nostro Paese ai vertici delle preferenze degli operatori digitali. Innanzitutto, la Svizzera viene considerata un affidabile centro di competenze tecniche». «Inoltre, il nostro Paese è visto come un porto sicuro, svincolato dalle incertezze geopolitiche che, specie in questi ultimi anni, stanno condizionando le relazioni internazionali. Questo credito di fiducia, legato all’affidabilità e alle competenze tecniche delle nostre industrie, si riflette anche nei programmi offset che trovano in prima fila proprio le aziende statunitensi. Si tratta di investimenti compensativi destinati alle nostre industrie e previsti dalle commesse pubbliche che la Svizzera effettua nei settori delle tecnologie avanzate USA». Di questi investimenti compensativi beneficiano non solo le aziende elvetiche d’oltre San Gottardo, ma anche quelle ticinesi.
«A questo proposito, ricordo che il Ticino è privilegiato non solo per la precisione della sua industria manifatturiera, ma anche per l’affinità linguistica e le consolidate relazioni commerciali che le nostre industrie hanno con la vicina Italia. Tendenze simili si riscontrano anche nelle regioni francofona e germanofona del nostro Paese, nelle loro relazioni con le rispettive nazioni di prossimità: Francia e Germania. Infine, i professionisti internazionali sono attratti dalla burocrazia ancora semplice vigente in Svizzera e dalla capacità delle nostre industrie di fare squadra. Questo ci consente, a ogni livello, di rispondere in modo coordinato ed efficace alle richieste provenienti dalla clientela mondiale».