Imprese e territorio

Attirare i capitali per alimentare il sistema dell'innovazione

La seconda edizione della giornata delle startup si è concentrata sulla necessità di reperire i finanziamenti privati
Un momento della Seconda giornata cantonale delle startup ©Gabriele Putzu
Generoso Chiaradonna
09.02.2023 21:30

Se si vuole definire quello delle startup un distretto, quello ticinese è sì piccolo in rapporto a quanto avviene in altre parti della Svizzera o del mondo, ma sufficientemente dinamico da attirare comunque l’attenzione di imprenditori (gli startupper) e anche degli investitori. È lo dimostra il successo di pubblico della seconda Giornata cantonale delle startup organizzata dalla Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), in collaborazione con la Fondazione Agire. Oltre 400 persone in presenza, un centinaio collegate nel metaverso o in streaming, una dozzina di relatori e una ventina di startup (con relativi pitch), si sono ritrovate al Palazzo dei Congressi di Lugano.

«Lo scopo di giornate ed eventi come quelli di oggi servono per rafforzare gli scambi tra neo imprenditori e possibili investitori», ha affermato il consigliere di Stato e direttore del DFE Christian Vitta. «L’innovazione - ha continuato - si alimenta anche con un humus legale adeguato». Il Ticino ha attivato già dal 2017 delle misure per attirare e sviluppare aziende giovani, tecnologiche e ad alto potenziale di crescita. E soprattutto con un orizzonte internazionale: il mercato di sbocco non deve essere locale, per intenderci. Si va dall’accesso agli incubatori e acceleratori di imprese a veri e propri programmi di sostegno (coaching) e di finanziamento.

Anche la leva fiscale è uno strumento utile per cercare di sostenere queste imprese innovative che magari sono ricche di idee e progetti, ma povere di capitale. «È il finanziamento privato, attraverso il capitale di rischio, a dover essere rafforzato», ha continuato Vitta.

Dal lato pubblico, gli strumenti messi in campo dal Cantone sono due: la Fondazione Agire che agisce in qualità di agenzia per l’innovazione del Canton Ticino e TiVentures, una società finanziaria di venture capital. Luca Bolzani, presidente della Fondazione Agire ha ricordato che sono un centinaio le startup ospitate presso il Tecnopolo di Manno. Dal 2014 sono stati raccolti piû di 40 milioni di finanziamenti privati.

Sul territorio, nella corsa a attirare imprese innovative, operano anche i Comuni. La Città di Lugano, per esempio, ha puntato molto sulla tecnologia blockchain. Pietro Poretti, della Divisione dello sviluppo economico della Città di Lugano, ha portato l’esempio del Plan B che tanto ha fatto discutere nei mesi scorsi per il suo legame con il mondo delle criptovalute. Poretti ha anche ricordato il Lugano Living Lab.

Detto che le startup sono per definizione alla ricerca di capitale di rischio per provare a decollare, a che punto è il venture capital ticinese? Lorenzo Leoni, managing direttore di TiVentures. «In dieci anni di attività, sono state partecipate 24 società. Di queste, cinque sono state vendute e altre quattro liquidate», ha spiegato Leoni. Tra le rimanenti, la più nota è la Gain Therapeutics (GANX ) quotata al Nasdaq di New York. A fronte di 8 milioni di franchi pubblici, sono stati attirati in totale più di 121 milioni di capitali privati. Poco rispetto ai miliardi di Zurigo e Romandia, «ma ci siamo e con questi centri dobbiamo collaborare, non competere», conclude Leoni.