Piazza finanziaria

Axion SWISS Bank moltiplica per cinque il dividendo

’utile lordo della partecipata di BancaStato si è attestato a 45 milioni di franchi, mentre alla casa madre è stato pagato un «assegno» storico da 25 milioni
Generoso Chiaradonna
14.03.2024 22:00

Dal 2010, anno di acquisizione delle attività ticinesi di Unicredit da parte di BancaStato, l’utile di Gruppo ha potuto beneficiare ogni anno del dividendo di Axion SWISS Bank che nel frattempo (nel 2016) ha integrato anche le attività di Private Banking ticinesi di Société Générale. Un versamento che si è attestato mediamente a circa cinque milioni di franchi l’anno. Per il 2023 si sono superate - in positivo - tutte le aspettative: ben 25 milioni di franchi di apporto ai conti del Gruppo BancaStato. «Si tratta di risultati eccellenti, quasi triplicati dal punto di vista reddituale a beneficio del Gruppo», ha spiegato il presidente della direzione generale avvocato Marco Tini che ha spiegato che la politica monetaria più restrittiva (l’aumento dei tassi da parte delle principali banche centrali) ha certamente favorito questa evoluzione. «L’internazionalità della nostra clientela e le scelte di investimento hanno fatto il resto», aggiunge ancora Tini. Un dato su tutti: i ricavi da operazioni su interessi sono passati da 18 milioni di franchi a 52 milioni (+188%). Mentre i ricavi totali sono saliti a 80 milioni. «Questo ha inciso sul rapporto Cost/Income (costi/ricavi) che si è fermato al 39%, tra i più bassi del settore, se non il più basso in assoluto in Svizzera», ha spiegato ancora Tini ricordando comunque che i costi sono sì aumentati ma molto meno delle attese.

Tornando al bilancio di Axion SWISS Bank che è - lo ricordiamo - parte integrante di quello del Gruppo BancaStato il risultato di esercizio è stato pari a 45 milioni di mentre il netto è stato di 28 milioni di franchi, di cui 25 milioni appunto versati alla casa madre.

Per quanto riguarda le prospettive, il presidente della direzione generale di Axion premette prudentemente che difficilmente si ripeteranno queste performance. «I primi mesi di quest’anno sono simili a quelli dello scorso anno. La raccolta di capitali prosegue in maniera rallegrante. Questo ci rincuora sul nostro modello di affari e del nostro assetto strategico», aggiunge Tini.

La clientela di Axion SWISS Bank è prevalentemente straniera con uno sguardo all’Est dell’Europa. Il conflitto russo-ucraino iniziato nel 2014 e sfociato nell’invasione da parte di Mosca nel febbraio del 2022 ha indotto la comunità internazionale a emanare sanzioni nei confronti di società e persone fisiche vicine al regime di Putin. Sanzioni adottate anche dalla Svizzera. Il rischio che queste sanzioni vengano aggirate è sempre presente, soprattutto per chi operano nel settore finanziario. L’avvocato Tini ricorda che a tutte le persone giuridiche e fisiche segnalate in liste dell’Unione Europea, Stati Uniti e Ucraina sono precluse tutte le operazioni bancarie. Gli averi finanziari e immobiliari sono di fatto bloccati. Non è così per gli altri cittadini russi e bielorussi non sanzionati. In questo caso possono alimentare il loro conto con non più di 100 mila franchi al mese. Oltre questa cifra, gli uffici delle banche addetti alla compliance dovrebbero suonare un allarme. Ma c’è di più. I cittadini russi e bielorussi residenti nell’Unione Europea o con una cittadinanza europea non hanno limiti di sorta. E questo crea potenziali abusi. L’avvocato Marco Tini ricorda per esempio che ci sono paesi europei (Malta, Bulgaria, Cipro, ndr) che hanno rilasciato in passato e anche ora passaporti e documenti d’identità comunitari con molta facilità.

Il presidente della direzione generale di Axion SWISS Bank, l'avvocato Marco Tini.
Il presidente della direzione generale di Axion SWISS Bank, l'avvocato Marco Tini.