Politica monetaria

Banca nazionale: «Non si cambia un modello di successo e che funziona»

Barbara Janom Steiner, presidente del Consiglio della BNS, ricorda che la stabilità dei prezzi è l’unico obiettivo dell’istituto di emissione - Altri compiti come il finanziamento dell’AVS o la tutela del clima ne minano l’indipendenza
La presidente del Consiglio della BNS era a Lugano martedì sera, ospite della Banque Cramer & Cie. © CdT/Gabriele Putzu
Red. Economia
11.09.2024 18:01

È tempo di bilanci in seno alla Banca nazionale svizzera (BNS). Alla fine di settembre il presidente della direzione Thomas Jordan lascerà il timone della BNS a Martin Schlegel (cfr. intervista del CdT a Jordan dello scorso 27 luglio). Il prossimo 26 settembre sarà però ancora l’attuale presidente a comunicare la decisione di politica monetaria in una settimana durante la quale anche la Banca centrale europea comunicherà al mercato la prossima mossa. La settimana successiva toccherà alla Federal Reserve. Un taglio del costo del denaro - il primo dalla stretta iniziata nel 2022 da parte di Jerome Powell - è atteso dagli operatori di mercato. Rimaniamo però in Svizzera.

La BNS ha anche un Consiglio - l’organo di vigilanza aziendale, in pratica - presieduto dall’ex consigliera di Stato grigionese Barbara Janom Steiner che martedì di questa settimana è stata ospite d’onore a un evento della Banque Cramer & Cie a Lugano.

Il mandato istituzionale dell’istituto di emissione è quello di garantire la stabilità dei prezzi. Uno obiettivo ancorata nella Costituzione federale e nella Legge sulla BNS e che è convenzionalmente fissato quando il tasso d’inflazione si situa in una forchetta tra lo zero e il 2 percento. Tale obiettivo, l’unico in pratica per la BNS, è ritenuto cruciale per il benessere economico del Paese. «Questo è il criterio di base al quale deve essere giudicata la banca nazionale», ha affermato Janom Steiner davanti a parte della comunità finanziaria luganese giunta per l’occasione. Per adempiere al suo mandato, ha ricordato ancora la già consigliera di Stato grigionese, il legislatore svizzero ha conferito alla BNS, tramite articolo costituzionale, l’indipendenza pressoché assoluta da ingerenze politiche per quanto riguarda la politica monetaria. Ed è quindi su questi due pilastri - mandato istituzionale e autonomia operativa - che si basa il modello della Banca nazionale.

Janom Steiner ha poi parlato delle accresciute pretese - «o dovrei definirle attacchi?», ha detto - per modificare la governance dell’istituto. Vi è chi invoca «un urgente ampliamento della direzione generale, considerata troppo ristretta». «I motivi accampati - ha proseguito - sono le insufficienti competenze o conoscenze in determinati settori di cui la BNS sarebbe sprovvista. Per la presidente dell’organo di sorveglianza queste pressioni nascondono ragioni politiche o ideologiche e mirano a indebolire l'indipendenza della banca a scapito del suo mandato. L’aggiunta di obiettivi come la tutela del clima o la copertura della previdenza di vecchiaia (AVS), ha ricordato, benché temi importanti e comunque nell’interesse generale, rischierebbe di disperdere le energie della banca e sarebbero in chiara contraddizione con l’adempimento del suo mandato costituzionale. «Vi è anche un continuo perorare cause che sono in contrasto con la Legge sulla Banca nazionale o che vanno a discapito della solidità dell’istituto di emissione. Durante la crisi di Credit Suisse – è l’esempio portato dalla 61.enne avvocata originaria di Scuol - si sono levate voci che pretendevano il salvataggio a tutti i costi dell’istituto in difficoltà da parte della BNS, o addirittura la sua acquisizione. Ma anche in questo caso la legge parla chiaro: la Banca nazionale può concedere liquidità solo a fronte di garanzie sufficienti».

Dividendi, non a tutti i costi

E la presidente ha espresso alcune considerazioni sulla delicata questione della distribuzione degli utili della BNS a Confederazione e Cantoni che, ricordiamo, non è stata effettuata negli ultimi due anni. «Pretendere la distribuzione dell’utile a Confederazione e Cantoni anche negli anni in cui si presenta un bilancio in perdita significa disconoscere il fatto che né il conseguimento di profitti né la distribuzione dell’utile sono compiti della BNS», ha affermato Janom Steiner. «Il suo mandato principale - ha proseguito - è unicamente quello di assicurare la stabilità dei prezzi e a tale obiettivo è subordinato anche il suo bilancio. Chi invoca una distribuzione dell’utile a qualsiasi prezzo mette consapevolmente in conto l’indebolimento della reputazione e del principio di indipendenza della Banca nazionale».