Piazza Finanziaria

EFG International cresce oltre le attese

Secondo il CEO Giorgio Pradelli, il primo semestre è da record – «La spinta organica per EFG non si è esaurita, quest'anno assunti 42 consulenti»
©Gabriele Putzu
Generoso Chiaradonna
25.07.2024 06:00

Utile netto in aumento del 10% a 162,8 milioni di franchi nella prima metà dell’anno e raccolta netta salita di 5,2 miliardi, pari a un tasso annualizzato del +7,3%. A fine giugno i patrimoni in gestione sono aumentati del 12% a 159,3 miliardi, rispetto ai 142,2 miliardi di fine 2023. Un dato che «riflette la forte raccolta netta, la performance positiva del mercato e i movimenti favorevoli delle valute estere», si legge in una nota di EFG International. Anche l’occupazione è aumentata passando dalle 2.882 unità a tempo pieno del giugno di un anno fa, alle 3.118 di quest’anno. Anche i consulenti alla clientela sono cresciuti nello stesso periodo da 638 a 707.

«Siamo un anno avanti»

Negli ultimi anni la progressione di capitali gestiti e risultati operativi è stata costante per EFG. Abbiamo chiesto a Giorgio Pradelli, CEO del gruppo bancario, come vede il prosieguo dell’esercizio. «Nel primo semestre del 2024 abbiamo conseguito un utile record e registrato una significativa accelerazione in termini di crescita dei patrimoni in gestione e di afflussi di nuovi patrimoni netti», afferma Pradelli. «Per la seconda metà dell’anno, faremo ulteriormente leva sulla valorizzazione delle nostre capacità e competenze per tradurre i notevoli afflussi netti di nuovi patrimoni in un ulteriore incremento dei ricavi e degli utili. Siamo giunti a metà del nostro ciclo strategico 2023-2025 e siamo un anno avanti rispetto al nostro piano. Siamo quindi in una posizione di forza per proseguire nell’implementazione della nostra strategia e creare valore per i nostri clienti e per gli altri stakeholder».

Il CEO Giorgio Pradelli                                                     ©Keystone/Geri Krischker
Il CEO Giorgio Pradelli                                                     ©Keystone/Geri Krischker

Pradelli si dice anche convinto che la spinta della crescita organica ha ancora spazio nel medio periodo per EFG. «La crescita organica fa parte dei nostri obiettivi e intendiamo perseguirla principalmente attraverso l’assunzione di circa 50-70 consulenti (CRO, Client relationship officers) l’anno». «I risultati record ottenuti nel primo semestre 2024 sono arrivati anche grazie ai CRO assunti lo scorso anno, che hanno contribuito in modo significativo agli afflussi di nuovi patrimoni netti», spiega il CEO di EFG International. «Quest’anno non prevediamo di proseguire agli stessi ritmi del 2023 (quando abbiamo assunto circa 140 CRO). Tuttavia, nella prima metà di quest’anno sono entrati a far parte di EFG 42 nuovi CRO e siamo in fase avanzata per l’assunzione di altri 19 CRO. La normalizzazione delle assunzioni è in linea con le nostre aspettative e con l’orientamento alla qualità dei nuovi assunti, e non alla quantità.

La riorganizzazione della piazza finanziaria (acquisizione forzata di Credit Suisse da parte di UBS) ha rimescolato le carte. In una situazione del genere gli operatori di taglia media potrebbero essere incentivati a cercare alleanze o acquisizioni per adeguarsi a un mercato radicalmente cambiato? «Indipendentemente dalla combinazione che abbiamo visto l’anno scorso, il consolidamento del settore bancario è un fenomeno già in atto da decenni», risponde Pradelli. «In generale, i costi di gestione di una banca sono in aumento, soprattutto se si opera a livello internazionale. Le dimensioni sono quindi importanti e, sebbene non possa fare previsioni, ritengo che il consolidamento continuerà, sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, la logica industriale da sola non è sufficiente perché una transazione generi valore, questa deve essere adeguata anche dal punto di vista culturale e strutturale».

E il Ticino che ruolo ha nella strategia di EFG? «Il Ticino riveste un ruolo molto importante per EFG. Qui abbiamo la sede con il maggior numero di collaboratori a livello globale e importanti funzioni di direzione e centri di competenza che servono l’intero gruppo, come per esempio la Sala Mercati, le Risorse Umane, il Risk Management, nonché la Direzione Generale del Private Banking della regione Svizzera e Italia, guidata da Franco Polloni». «In Ticino - continua - abbiamo un’attività domestica interessante e stiamo assistendo a una maggiore diversificazione in termini di mercati internazionali, che si riflette positivamente anche sulla redditività». «Inoltre, l’attività con i gestori patrimoniali indipendenti ha sostenuto in modo significativo l’attività nella regione. Continuiamo quindi a considerare il Ticino molto importante per EFG, come dimostra anche il fatto che siamo l’unica banca internazionale con una presenza così forte e radicata nella regione».