Aziende ticinesi

«Gruppo Helsinn: due società holding per una nuova strategia»

Una riorganizzazione aziendale e cambi generazionali. Il 2022 si apre pieno di novità per il gruppo biofarmaceutico Helsinn, che in Ticino impiega circa 400 persone - Ne parliamo con Riccardo Braglia, presidente del gruppo Helsinn
Erica Lanzi
14.01.2022 06:00

Dottor Braglia partiamo dalla strategia: come mai il gruppo si divide in due società holding?

«La Helsinn si concentrerà sulle attività farmaceutiche e in particolare sulle terapie mirate in oncologia. La seconda società, la HAS Healthcare Advanced Synthesis, riprende le attività chimiche della Helsinn Advanced Synthesis di Biasca. Opera in modo completamente indipendente sotto la nuova holding 3B Future Holding SA, che a sua volta raccoglie anche le attività immobiliari e finanziarie del gruppo. Ci sono due motivazioni per questa riorganizzazione: da una parte vogliamo che due attività che hanno ora modelli di business propri e molto specifici possano svilupparsi ulteriormente grazie a investimenti mirati. Ad esempio, lo stabilimento di Biasca, nato per produrre principi attivi per Helsinn, ora è diventata una delle società di produzione conto terzi più reputate nel panorama chimico-farmaceutico. E poi per i piani di crescita della Helsinn stiamo cercando degli investitori esterni. Naturalmente le due società continueranno a fare capo alla famiglia Braglia e potranno sfruttare delle sinergie».

Quindi quali sono i piani di crescita per la Helsinn?

«Vogliamo sviluppare ulteriormente la strategia FITT (Fully Integrated Target Therapy). Già da qualche anno ci stiamo concentrando sulla medicina personalizzata, che permette di curare tumori rari (ad esempio alle vie biliari, reni, fegato, polmoni) con farmaci a piccole molecole. Abbiamo già in pista lo sviluppo di due farmaci: infigratinib per i carcinomi alle vie biliari e alla vescica e HM06 per il tumore polmonare. A livello di ricerca di base stiamo studiando nuove molecole che possano inibire direttamente le cellule tumorali lavorando su un recettore specifico di recente scoperta, detto GPX4. Questo grazie alla collaborazione strategica con la società californiana BridgeBio Pharma Inc., che svolge ricerca preclinica sulle malattie genetiche rare e offre a Helsinn gli sviluppi precoci in oncologia».

Puntiamo molto sull’oncologia, nei prossimi 4-5 anni vogliamo reinvestire in ricerca il 35% del fatturato

Tuttavia il mercato dell’oncologia è stato parecchio frenato dalla Covid-19.

«C’è stata un’empasse di 4-6 mesi ma ora la situazione è tornata quasi normale ad eccezione delle difficoltà per il personale ospedaliero. Puntiamo molto su questo settore: con la strategia FITT nei prossimi 4-5 anni vogliamo reinvestire in ricerca il 35% del fatturato, ovvero tra i 70-80 milioni l’anno. È una sfida enorme! Stiamo facendo una trasformazione importantissima che ci servirà per fare un salto quantico in termini di ricerca, prodotti, investitori. Stiamo anche cercando vari profili scientifici di alto livello, sia negli USA sia a Lugano».

Veniamo a Biasca.

«A Biasca ci sono le attività di produzione chimica ad uso farmaceutico, con Waldo Mossi che è stato nominato CEO. Sviluppiamo principi attivi chimici, che all’80% vendiamo ad aziende terze. Anche qui i piani di crescita sono importanti: stiamo già costruendo nuovi laboratori, inoltre c’è un piano di quartiere discusso con il Cantone per espanderci sui terreni della ex-fabbrica dei binari di Alptransit. Nei prossimi anni dovrebbero iniziare i cantieri, così da aggiungere nuove tecnologie aumentando in modo sostanziale la capacità produttiva entro il 2025/6».

Producendo per conto terzi non avete risentito dei problemi di approvvigionamento?

«C’è stato sicuramente un aumento dei prezzi delle materie prime di base, che sono tutte fatte nei Paesi extra europei. In più si è aggiunto il rincaro dei trasporti. Nel medio-lungo termine però il problema dovrebbe rientrare. Al momento abbiamo scelto di ampliare le riserve di magazzino ad almeno 6 mesi, che costa ma ci protegge dai problemi di fornitura».

I cambi al timone annunciati preparano ad un’entrata in Borsa?

«Diciamo che la nuova strategia ha portato in modo naturale anche a un cambio generazionale. Mio padre Gabriele, che compirà 90 anni nel 2022, ha deciso di essere presidente onorario. Io gli succedo come presidente esecutivo, mentre mio figlio Gabriele Edoardo entra nel CdA. Nel CdA è entrato anche Siddharth Kaul, un dirigente con una solida esperienza già nei quadri di Novartis e P&G. Al contempo, Giorgio Calderari viene nominato CEO della Helsinn, ed è la prima volta che abbiamo un CEO esterno alla famiglia. Ora ci concentriamo nel consolidamento della capacità finanziaria con investitori terzi. Per il futuro vedremo».