Gruppo Migros, e il Ticino? «Riduzioni di personale non possono essere escluse»
È tempo di ristrutturazioni in seno al Gruppo Migros che porteranno a ridefinire il portafoglio di brand e a una riduzione dei posti di lavoro a livello nazionale. Con la prevista cessione di Hotelplan, SportX, melectronics e Mibelle, in seno al gruppo Migros sono a rischio circa 1.500 posti di lavoro. È quanto emerso durante una conferenza stampo dove sono state presentate novità strategiche da parte del management. Mario Irminger, presidente della direzione generale della Federazione delle Cooperative Migros (FCM), ha dichiarato di non poter dire «ancora esattamente quali settori saranno interessati» da eventuali tagli. Ciò dipende soprattutto da chi saranno i futuri acquirenti. Irminger giudica «particolarmente a rischio» i posti di lavoro nell’ambito dei «servizi centrali e della logistica», dato che un potenziale nuovo proprietario porterebbe con sé verosimilmente anche le proprie competenze. La direzione di Migros ha inoltre sottolineato che i tagli verrebbero effettuati in modo «socialmente sopportabile» sfruttando le «fluttuazioni naturali» del personale. Attualmente, all’interno del gruppo si contano circa 1.400 impieghi vacanti.
In Ticino riduzioni non escluse
«Per quanto riguarda il Ticino possiamo affermare che riduzioni di personale al momento non possono essere escluse, ma è del tutto prematuro parlarne. Non si tratta di oggi o di domani», ci spiega Luca Corti, portavoce di Migros Ticino che è una delle dieci cooperative regionali aderenti alla FCM e che ha una dinamica legata alla vicinanza con l’Italia. «È chiaro che da noi il trend dell’online, ma soprattutto la vicinanza alla frontiera con conseguenti importanti acquisti all’estero, hanno messo ancor più in difficoltà i mercati specializzati fisici rispetto ad altre regioni svizzere (e non solo quelli di Migros)», precisa Corti. Chiaramente franchigie e abbassamento delle soglie tax free hanno un peso specifico e determinate dinamiche sono preoccupanti. «Quello che posso dire è che Migros Ticino, pur essendo toccata a livello di personale in misura minore rispetto alla Svizzera interna e alla Romandia, è un’azienda responsabile e che per quanto possibile cercherà di proporre una soluzione valida ai pochi colleghi potenzialmente toccati dalle misure», aggiunge Corti.
«La nostra Cooperativa, inoltre, focalizzandosi sul proprio core business (commercio al dettaglio), è sempre attenta ai bisogni della popolazione del Ticino e Moesano e qualora si presentino delle opportunità per soddisfarli si muoverà di conseguenza, sia con i formati attuali sia idealmente proponendo sul territorio in futuro nuovi formati del Gruppo Migros non ancora presenti alle nostre latitudini», aggiunge Corti che anticipa come nel corso di quest’anno verrà aperto un nuovo supermercato a Bellinzona Nord, «la filiale del Serfontana ripartirà a pieno regime dopo la ristrutturazione e nel 2025 aprirà i battenti anche un nuovo punto di vendita a Bioggio: abbiamo dunque sempre la necessità di reimpiegare o reclutare personale competente e formato».
Soluzioni per gli esuberi
Per quanto riguarda il riassorbimento di eventuali esuberi il portavoce di Migros Ticino tranquillizza: «Inoltre, bisogna considerare che vi sono delle contrattazioni a livello avanzato con diversi attori specialisti di settore interessati sia all’acquisto di melectonics sia a quello di SportX; quindi, siamo fiduciosi di poter trovare delle valide soluzioni nell’interesse di tutti».
Il presidente della direzione generale Mario Irminger ha inoltre annunciato che saranno apportate ulteriori modifiche per quanto concerne la gestione dei negozi specializzati. In futuro il gigante arancione punta a un modello più diretto, ad esempio sotto l’egida di un’unica cooperativa. A titolo di paragone è stata citata la filiale tedesca Tegut, società in mano alla cooperativa Migros di Zurigo. Lo scorso novembre l’assemblea dei delegati aveva approvato un ridimensionamento dell’amministrazione della FMC da 23 a 13 membri. Proposta però bocciata in prima lettura in primavera dall’assemblea straordinaria dei delegati, e riproposta appunto nell’assemblea ordinaria di novembre perché non era stata votata da una maggioranza dei due terzi dei presenti.
Cooperative autonome
«Per quanto riguarda la cooperativa unica ci dev’essere stato un malinteso. In sostanza è proprio il contrario: la nuova entità Migros Supermercati SA è stata fondata all’inizio di quest’anno per rafforzare il core business (commercio al dettaglio) ed è a servizio delle dieci Cooperative regionali, che manterranno una piena autonomia gestionale», risponde Corti alla possibilità di una messa in discussione del modello cooperativo attuale. «Migros Ticino seguiterà a occuparsi delle filiali e delle superfici di vendita in Ticino e Moesano e continuerà a soddisfare con attenzione i bisogni della popolazione, migliorando quanto più possibile nei prossimi anni l’esperienza d’acquisto in negozio, il rapporto qualità prezzo e il servizio al cliente», conclude.
A eccezione della revisione che colpisce i negozi specializzati sopraccitati, non sono previste altre cessioni importanti. Questo vale anche per le aziende che fanno capo a Migros Industrie, ha dichiarato Matthias Wunderlin, responsabile del comparto del gruppo che include tra l’altro Micarna, Delica ed Elsa Group.