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I commerci internazionali salgono nonostante il peso della geopolitica

L’OMC ritocca leggermente all’insù le previsioni sul volume di scambi di merci e sulla crescita economica per l’intero 2024 – Le tensioni e i conflitti rimangono freni consistenti ma i cali dell’inflazione e i tagli ai tassi sono fattori che stanno supportando la ripresa
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Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
13.10.2024 23:30

Gli scambi mondiali di merci dovrebbero attestarsi nel 2024 nel complesso ad un livello ragionevole, lievemente superiore a quello indicato nelle stime precedenti, risalenti all’aprile di quest’anno. È quanto emerge dall’aggiornamento del Global Trade Outlook, pubblicato nei giorni scorsi dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC, in inglese la sigla è WTO). La crescita economica globale d’altronde dovrebbe essersi nella sostanza stabilizzata e, secondo l’OMC, probabilmente sarà quest’anno ad un livello pure leggermente superiore rispetto alle previsioni dei mesi passati.

Valutazioni e dati

Il rapporto delinea un quadro internazionale in cui il rallentamento economico si è fermato ed in cui quindi l’economia mondiale, dopo aver evitato la recessione, pur viaggiando ad una velocità moderata resta comunque in area crescita. Lo stop al rallentamento si accompagna d’altro canto al calo dell’inflazione e dei tassi di interesse, fatto questo che, ricorda l’OMC, favorisce sia i consumi sia gli investimenti. Come in molte analisi dello scenario internazionale, anche in questa dell’OMC i rischi maggiori vengono indicati nelle tensioni geopolitiche e nei conflitti bellici. Un estendersi del conflitto in Medio Oriente, in particolare, avrebbe riflessi ancor più negativi per i prezzi dell’energia e per i trasporti via mare, segnala l’OMC. Se non ci sarà una spirale di tensioni e conflitti, la crescita delle economie e dei commerci comunque potrà continuare.

Il Global Trade Outlook prende in considerazione soprattutto l’andamento del volume degli scambi di merci. Si tratta di un parametro molto importante, ma occorre precisare due cose: il valore (in dollari USA) degli scambi può avere un andamento diverso, perché ci sono i fattori prezzi e cambi; gli scambi di servizi, che pure hanno il loro peso, stanno registrando buone dinamiche e stanno contribuendo al miglioramento dei commerci mondiali. Guardando appunto ai volumi degli scambi globali di merci, questi nella prima metà del 2024 sono aumentati del 2,3% rispetto ad un anno prima. Questo incremento conforta le previsioni dell’OMC, che per l’intero 2024 prevede ora un aumento del 2,7%, lievemente superiore al 2,6% indicato in precedenza. Per il 2025 l’OMC prevede invece un incremento del 3%, più alto di quello del 2024 ma inferiore al 3,3% ipotizzato nei mesi passati.

I volumi degli scambi di merci erano scesi del 5,3% nel 2020, anno dell’esplosione della pandemia, per poi risalire di ben il 9% nel 2021. Un aumento del 2,2% è stato quindi registrato nel 2022. Una contrazione dell’1,1% c’è stata invece nel 2023, anno in cui si sono concentrati gli effetti del rallentamento economico, dei rialzi dell’inflazione e dei tassi, dei dazi e di altre mosse protezionistiche legate a contrasti sia economici sia politico-militari.

La geografia

Guardando alla geografia degli scambi, per l’OMC alla crescita delle esportazioni e delle importazioni in volumi di merci quest’anno dovrebbero contribuire in vario modo tutte le aree economiche, ad eccezione dell’Europa, che dovrebbe uscire dal segno negativo (già registrato nel 2023) solo l’anno prossimo. È chiaro che l’attuale andamento negativo dell’economia della Germania, la maggiore del Vecchio continente, sta influenzando in modo non secondario il quadro complessivo dei commerci europei. Tuttavia ciò non significa, conferma l’OMC, che l’Europa nel suo insieme sia priva di una pur rallentata crescita economica.

Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio, che ha sede a Ginevra, il Prodotto interno lordo mondiale (a tassi di cambio di mercato) quest’anno dovrebbe aumentare del 2,7%, percentuale anche in questo caso leggermente superiore al 2,6% indicato in precedenza. PIL e scambi di merci dovrebbero quindi crescere allo stesso modo nel 2024. Un 2,7% che è un po’ migliore del previsto e che segnala la citata stabilizzazione, perché è la stessa crescita economica registrata nel 2023 e che dovrebbe esserci anche nel 2025. Ricordiamo che, sempre sulla base delle cifre OMC, nel 2020 pandemico il PIL mondiale era sceso del 2,9%, per poi risalire del 6,3% nel 2021 e infine attestarsi ad un più 3,1% nel 2022.

Le aree maggiori

All’aumento del Prodotto interno lordo globale di quest’anno dovrebbero contribuire tutte le maggiori aree economiche, seppure con percentuali di crescita molto diverse tra loro. Ad esempio, l’Asia dovrebbe crescere del 4%, il Nord America dovrebbe veder salire del 2,4% il PIL, l’Europa dovrebbe attestarsi sull’1,1%. L’anno prossimo secondo l’OMC l’Asia dovrebbe replicare una crescita del 4%, mentre il Nord America dovrebbe parzialmente rallentare registrando un 1,6% e l’Europa dovrebbe moderatamente accelerare incassando pure un 1,6 per cento.