Economia

I mercati pesano il Trump Trade, occhi sugli indici Pmi

La prossima settimana sono in programma gli interventi di diversi banchieri Fed e Bce, tra cui anche la presidente Christine Lagarde, che interverrà sia lunedì, mercoledì e venerdì
© KEYSTONE (EPA/SHAWN THEW)
Ats
16.11.2024 12:02

I mercati continuano il loro processo di adattamento al 'Trump Trade', cioè quel mix di attese di deregolamentazione, tagli alle tasse, difesa delle imprese americane da parte dell'amministrazione che salirà in sella a gennaio.

A complicare il processo si è aggiunto lo stop arrivato a chi si aspettava a breve un altro taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, dopo che il presidente Jerome Powell ha messo in chiaro di non avere nessuna fretta di sforbiciare ulteriormente.

Se però la volatilità ha una radice tutta americana, in Europa è esacerbata da incertezze politiche, da quelle su una ex 'locomotiva' tedesca sempre più fiacca. Dopo la pubblicazione delle previsioni di autunno della Commissione europea, con Italia e Germania fanalino di coda, e i timori che un'eventuale svolta protezionistica statunitense avrebbe sulle economie su entrambe le sponde dell'Atlantico, gli occhi saranno quindi puntati sugli indici manifatturieri delle principali economie (venerdì 22).

Sotto la lente anche l'inflazione della Gran Bretagna (mercoledì 20) e giapponese (venerdì 22) per i riflessi che avranno sulle decisioni delle due banche centrali il prossimo 19 dicembre. In area euro invece è in arrivo anche il dato trimestrale Bce sui salari (martedì 19), importante in vista della decisione nel meeting di dicembre.

Sempre parlando di banche centrali, la prossima settimana sono in programma gli interventi di diversi banchieri Fed e Bce, tra cui anche la presidente Christine Lagarde, che interverrà sia lunedì, mercoledì e venerdì.

Vittima illustre della Trumpeconomics nella settimana che volge al termine è stato sicuramente stato l'euro. Dopo aver toccato nuovi minimi contro il dollaro, arrivando a 1,05 sul biglietto verde, il cambio sembra aver trovato un punto di equilibrio, ma il dollaro resta un sorvegliato speciale, soprattutto per gli effetti sulle bilance commerciali europee. Resta invece positivo il mood dei mercati rispetto alle criptovalute, Bitcoin in testa, data la scarsissima propensione della amministrazione Trump ad imbarcarsi in una crociata per la regolamentazione del settore.

Infine, tra gli i dati capaci di fare ulteriore chiarezza sullo stato di salute dell'economia vi sono quelli macro Usa: le richieste iniziali di disoccupazione, l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia e le vendite di case esistenti (tutti attesi giovedì 21). Mentre tra le aziende che presentano i conti, l'evento sicuramente più atteso è la trimestrale di Nvidia, mercoledì 21, dopo la chiusura di Wall Street. I mercati si attendono risultati record sul fronte dei ricavi (32,5 miliardi di dollari, +82%).