I tassi ipotecari sono ai minimi dell'anno
I tassi ipotecari sono attualmente ai minimi dell'anno o molto vicini ad esso. Per il futuro però i margini di ulteriori cali sembrano ridotti, affermano gli specialisti del servizio di confronti internet Moneyland, che seguono con un loro indice il mercato.
L'interesse per un'ipoteca a tasso fisso a 10 anni è al momento in media dell'1,56%, il 5 anni è all'1,38% e il 2 anni all'1,30%: per quest'ultimo dato si tratta del valore più basso del 2024, mentre per gli altri non si è lontani.
Dopo il maxi-taglio di 0,50 punti al tasso guida operato la settimana scorsa dalla Banca nazionale svizzera (BNS) anche i mutui Saron sono scesi: l'interesse medio è al momento dell'1,49%. «Ciò significa che i finanziamenti Saron sono di nuovo leggermente più convenienti, in media, delle ipoteche a tasso fisso decennali», afferma Felix Oeschger, esperto di Moneyland, citato in un comunicato.
Considerato il livello dell'inflazione non c'è motivo per cui la politica monetaria non debba essere ulteriormente allentata nella prima metà del 2025: in novembre 2024 il rincaro era allo 0,7%, comodamente all'interno della fascia obiettivo della BNS, compresa tra lo 0 e il 2%, sottolineano gli esperti di Moneyland.
Molti economisti ritengono che la BNS abbasserà il tasso di interesse di riferimento allo 0% entro la metà del 2025. Ma anche se ciò dovesse accadere il potenziale di ribasso per i mutui a tasso fisso appare limitato. «Questa aspettativa è probabilmente già ampiamente prezzata nei tassi d'interesse dei mutui», osserva Oeschger. Da giugno 2023 i tassi per i prestiti a dieci anni si sono quasi dimezzati, mentre quelli delle ipoteche a due e cinque anni si sono ridotti ancora più della metà.
Se la BNS dovesse però abbassare sensibilmente il tasso guida, riportandolo in territorio negativo, le ipoteche fisse tornerebbero a essere significativamente più convenienti. «Oggi questo scenario sembra possibile, ma non molto probabile», argomenta Oeschger. La sua realizzazione dipende non da ultimo da fattori internazionali: se l'euro e il dollaro si indeboliranno troppo la BNS potrebbe cercare di ridurre l'attrattiva del franco tagliando ulteriormente i tassi.
Intanto, salgono gli affitti
Gli affitti tornano ad aumentare in Svizzera, anche su base mensile: in novembre le pigioni degli appartamenti nuovi o nuovamente affittati - si parla solo di quelle, non dei contratti in essere - sono salite dello 0,3%, rispetto a ottobre, quando erano scese di un analogo 0,3%
Su base annua la progressione rimane forte, pari al 3,1%, emerge da un indice elaborato dal portale di annunci immobiliare Homegate in collaborazione con ZKB, la banca cantonale di Zurigo.
A livello regionale spicca la contrazione mensile dei Grigioni (-4,4%): tali anomalie mettono però di solito in mostra mutamenti solo temporanei, mettono in guardia gli esperti di Homegate. Il Ticino è sostanzialmente in linea con la media nazionale: +0,4%.
In quasi tutti i 25 cantoni (i due Appenzello sono considerati insieme) si registrano sensibili aumenti fra il novembre 2023 e lo stesso mese del 2024: le uniche unica eccezioni sono Grigioni (-0,8%) e Neuchâtel (-0,2%). Le progressioni più forti in assoluto concernono Svitto (+9,7%), Zugo (+7,4%) e Uri (+5,9%). Non molto lontano è Zurigo (+5,2%), mentre in Ticino (+1,4%) la crescita è molto più moderata.
Interessante è anche l'andamento nelle otto città elvetiche prese in considerazione dai ricercatori. Lugano mette a referto un lieve calo mensile (-0,1% rispetto a ottobre), mentre sull'arco di un anno segna +6,5%. Un balzo più importante nei dodici mesi viene mostrato solo da Lucerna (+7,0%). Sopra la media sono anche Zurigo (+6,3%), Basilea (+5,4%), San Gallo (+4,2%) e Berna (+3,5%), mentre un incremento più contenuto viene mostrato da Losanna (+2,9%) e Ginevra (+1,2%). Coira non figura fra gli agglomerati presi in esame.