Il fallimento di Northvolt peserà su Goldman Sachs
La richiesta di fallimento del produttore di batterie svedese Northvolt rischia di costare caro agli investimenti fatti dai fondi di Goldman Sachs. Secondo quanto riporta il Financial Times i suoi fondi porteranno a perdita quasi 900 milioni di dollari, circa 804 milioni di franchi, dopo che la società svedese ha presentato questa settimana istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11.
I fondi di private equity di Goldman - secondo le lettere agli investitori visionate dal Financial Times - hanno almeno 896 milioni di dollari di esposizione a Northvolt, rendendo la banca statunitense il suo secondo maggiore azionista e ridurranno l'esposizione a zero alla fine dell'anno.
Le perdite - spiega il quotidiano - segnano un netto contrasto con una previsione rialzista di appena sette mesi fa da parte di uno dei fondi Goldman, che ha detto agli investitori che il suo investimento in Northvolt valeva 4,29 volte quanto aveva pagato e che questo sarebbe aumentato a sei volte entro l'anno prossimo. »Sebbene siamo uno dei tanti investitori delusi da questo risultato - ha spiegato Goldman Sachs in una dichiarazione raccolta dal Financial Times - si è trattato di un investimento di minoranza tramite fondi altamente diversificati. I nostri portafogli hanno limiti di concentrazione per mitigare i rischi«.
La Northvolt ha presentato giovedì istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 negli Stati Uniti e Peter Carlsson si è dimesso il giorno seguente, avvisando i politici, le aziende e gli investitori europei di non tirarsi indietro sulla transizione verde.