Il gusto cinese per l’automobile

Più che un prodotto dell’industria automobilistica le loro vetture sembrano appartenere al mondo di internet. Sono pensate come fossero un iPhone o un tablet. Tecnologia e design allo stato puro, con schermi che sembrano televisori e una diffusa connessione con email, social, musica e tutte le applicazioni presenti nel telefonino, quasi una estensione dei propri dispositivi personali hi-tech. Con qualche variante sorprendente, come l’optional (sul Suv YangWang U8) che consente di avere un «cassetto» con dentro un drone che si libra in volo e rilancia le immagini sullo schermo dell’automobile. O il karaoke incorporato per i viaggi in famiglia. Il colosso cinese BYD, che solo nel 2025 ha venduto 4,25 milioni di macchine, sbarca in Svizzera. E sceglie - come è stato spiegato alla presentazione alla Umwelt Arena di Spreitenbach - come prima tappa il Ticino, dove sono aperti (oltre allo showroom di Zurigo) due garage, uno a Lugano e l’altro a Bellinzona in collaborazione con Automotive Suisse. L’obiettivo, a livello nazionale, è aprire 15 rivendite entro l’anno.
«Un mercato fondamentale»
«Il mercato svizzero è un mercato fondamentale per noi di BYD e lo dimostra la scelta che abbiamo fatto di non affidarci a un importatore, come hanno fatto altri marchi, ma di costituire direttamente noi una struttura autonoma. E questa è una modalità operativa che normalmente di riserva ai grandi mercati», spiega a La Domenica Alfredo Altavilla, special advisor per il mercato europeo per BYD, una solidissima esperienza conquistata in tutto il mondo con posti di alta responsabilità in Ferrari, Chrysler llc, Magneti Marelli, Maserati. Altavilla, per capire, è l’uomo che quando lavorava nel Gruppo Fiat (poi Stellantis), in stretto contatto con il suo amico Sergio Marchionne, ha guidato la fusione tra Fiat e Chrysler. «Quello Svizzero - riprende - è un mercato importante per due aspetti principali: innanzitutto è uno dei più sensibili all’elettrico e, in secondo luogo, ha una forte penetrazione di brand premium e come abbiamo detto BYD sarà molto presto accompagnata dal lancio del marchio Denza».
Gli ostacoli per lo sviluppo
Altavilla oltre i vantaggi è tuttavia consapevole anche dei limiti attuali che le nuove tecnologie devono affrontare. A cominciare dall’infrastruttura. «Per far decollare le auto totalmente elettriche bisogna risolvere il problema delle colonnine di rifornimento. Lo sappiamo bene, è un ostacolo che riguarda in particolare l’Europa del sud. Inoltre la Commissione europea con il suo pacchetto di misure racchiuse nel «Green deal», con le sue scadenze del 2035 e 2050, sta forzando una transizione ecologica senza tener conto proprio di questo aspetto, cioè che in molti Paesi manca una capillarità di infrastrutture. Come BYD pensiamo di superare questo ostacolo con la tecnologia del dual model del plug-in ibrido». In pratica elettrico e classico insieme. «Personalmente - aggiunge il manager - credo che il problema di rifornimento di energia con le colonnine sia anche un problema culturale. In molti Paesi, come la Norvegia che ha l’80% di vetture elettriche, ormai l’automobilista si rifornisce nel posteggio di casa o in quello dell’ufficio. Per superare le difficoltà in alcuni mercati stiamo regalando la wallbox. Il nostro obiettivo è quello di proporre colonnine con il nostro marchio anche in Svizzera, ci piacerebbe avere un network di ricariche di proprietà e questo sarà una delle azioni strategiche dei prossimi mesi».
«Il consumatore va educato»
Inizialmente l’azienda cinese in Svizzera proporrà tre modelli: la berlina full-electric SEAL, il SUV elettrico SEALION 7 e l’ibrida plug-in SEAL U DM-i. «La tecnologia ibrida - sottolinea Alfredo Altavilla - ha un ruolo importante. Perché noi crediamo che il consumatore vada educato all’elettrico. Io sono stato un profondo critico del «Green deal» europeo, per ché è una scelta imposta al consumatore. Ed è per questo che dico che l’ibrido ti consente di avere una vera e propria neutralità tecnologica. Mentre sei a bordo della tua vettura puoi scegliere la modalità selezionando il motore elettrico prevalente sul termico, sino a quando non richiedi la massima performance e a quel punto il motore elettrico si stacca e vai solo con il termico. È un modo, come dicevo, per educare la gente».
Tanto design e tecnologia
BYD in questi anni ha investito molto su design e tecnologia. E sulla ricerca e sviluppo, dove sono impegnati oltre 120 mila dipendenti (su un milione circa di collaboratori nei 30 parchi industriali in Cina, Usa, Canada, Giappone, Brasile, Ungheria e India, e nei garage di oltre 100 Paesi e in 400 città), che sfruttano collaborazioni con le università, e registrano una media di 45 brevetti al giorno (quasi 50 mila depositati). «Sul design - dice il manager - stiamo molto attenti, non per nulla abbiamo scelto alcuni dei migliori specialisti in circolazione, in particolare europei perché hanno un gusto e una raffinatezza che non trovi altrove. Noi abbiamo Wolfgang Egger, che è stato un mio collaboratore ai tempi di Chrysler, ecco perché l’interno e l’esterno delle nostre vetture sono eleganti ma non, come accade ad altri marchi cinesi, con design estremi». E per quanto riguarda la tecnologia? «Molto ruota attorno alla batteria, alle performance e alle dimensioni. Io credo che BYD sia sulla buona strada. Già in Cina, dove non ci sono vincoli per omologare una vettura rispetto al peso della batteria, abbiamo prodotti con maggiore autonomia. Altrove con la batteria integrata stiamo cercando di intensificare il più possibile la densità delle celle e ormai stiamo producendo batterie sempre più dinamiche con una autonomia che va oltre 500 km. La nostra batteria litio-ferro-fosfato, poi, non soffre escursioni termiche».
Punto di svolta mercato auto batterie? «Sicuramente quello delle batterie - conclude Altavilla - è un asse di sviluppo strategico importante per noi. Abbiamo annunciato per il 2027 l’arrivo sul mercato delle batterie allo stato solido, una rivoluzione: sarà come passare dal televisore in bianco e nero a quello a colori, perché si risolvono problemi come l’autonomia, velocità o la ricarica».