Il mal di vivere dei ginevrini che trovano casa in Francia

Anche quest’anno due svizzere sono presenti nella top 3 delle città più care al mondo. La classifica, pubblicata dal settimanale «The Economist» all’inizio di dicembre, vede infatti al primo posto Zurigo seguita da Singapore e Ginevra, a parimerito con New York, al terzo posto. Nel giro di un anno – a livello globale - tutto è ancora aumentato di prezzo, stando alle stime della British Review che confermano un’impennata dei costi del 7,4% in media. Ginevra non sfugge a questa dinamica e ciò «ha un effetto sulla psiche delle persone», osserva Panteleimon Giannakopoulos, professore ordinario di Psichiatria, responsabile del Dipartimento misure istituzionali e direzione medica all’Ospedale universitario di Ginevra. «In Svizzera, rispetto ad altri Paesi - spiega Giannakopoulos -, c’è una struttura sociale molto particolare: le persone con una situazione finanziaria precaria ricevono degli aiuti pubblici. In questa fascia rientrano coloro che non sono totalmente marginalizzati, che però fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Vediamo, infatti, un aumento di richieste di assistenza psicologica proprio da questa persone perché la loro situazione economica ha evidentemente una ripercussione sulla psiche».
La terra frana sotto i piedi
Prima ci fu la pandemia da COVID, poi la guerra in Ucraina e ora quella a Gaza. «Sono situazioni che alimentano», spiega lo psichiatra, «una sorta di ansia causata dalla mancanza di sicurezza: ansia e malessere accentuati dal pensiero fisso di un futuro incerto per i propri figli». «Durante l’ultimo anno abbiamo assistito a Ginevra a un aumento di ospedalizzazioni per diagnosi psichiatriche», spiega il professore. «Notiamo che le persone è come se iniziassero a sentire la terra che frana sotto i loro i piedi e vivono una sensazione di vera precarietà. Alcune presentano sintomi molto diffusi: non sono veramente psicotici, non sono neanche depressi, e i loro sintomi non sono totalmente invalidanti: hanno il male di vivere, che riflette una inquietudine globale».
La percezione di questa preoccupazione «riguardo il male di vivere e l’inquietudine nei confronti del futuro – interviene Carlo Sommaruga, consigliere agli Stati, presidente dell’Asloca (Associazione degli inquilini) Svizzera e segretario generale Asloca Romandia - personalmente l’ho notata anche durante la ultima campagna elettorale per le federali di ottobre». «A Ginevra – continua Sommaruga - il partito socialista e il MCG hanno vinto le elezioni al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati. La preoccupazione del caro vita, della situazione finanziaria alla fine del mese e dell’avvenire dei figli, espressa anche dal ceto medio è la spiegazione di questo risultato».
Infatti, il problema degli affitti, o meglio degli elevati livelli che hanno raggiunto a Ginevra, è generale. Ma, interviene il presidente dell'Asloca, «è diverso per chi è sotto contratto da molti anni e per chi cerca un nuovo alloggio. Gli affitti per i contratti in vigore da anni avrebbero dovuto legalmente essere ridotti, ma sono rimasti abbastanza stabili. Il problema molto più grave lo vive chi deve prendere in affitto un nuovo alloggio: chi si separa, nuovi arrivati, giovani e studenti».
Il fenomeno è noto: quando un appartamento viene riaffittato, la pigione aumenta e spesso molto più di quanto la legge autorizzi. Una possibile soluzione? La comunicazione del canone precedente che eviterebbe aumenti esagerati in caso di cambio di inquilino rendendo più facile difendersi da aumenti eccessivi.
Svizzeri che fanno i frontalieri
Ed è proprio per questo che a Ginevra, «il fenomeno di chi si trasferisce in Francia pur continuando a lavorare in Svizzera è ormai noto da una quindicina d’anni – spiega Carlo Sommaruga -, tuttavia ultimamente i forti rincari si sono visti anche oltrefrontiera, soprattutto negli affitti e nel prezzo degli immobili». Ma «conviene comunque», racconta Max Eaux, consulente finanziario, cresciuto a Ginevra, dal 2015 vive ad Archamps, a una decina di km dal confine, nel dipartimento francese dell’Alta Savoia nella regione del Rodano. «Qui – spiega - vivo in una bella casa indipendente con giardino, acquistata e ristrutturata interamente nel 2015 e non mi importa se la sera tornando a casa perdo molto tempo fermo nel traffico, quando chiudo il cancello della mia proprietà tiro un sospiro di sollievo perché vedo i miei figli crescere in un bel giardino e non chiusi in un piccolo appartamento».
Effettivamente, osserva Camillo Griffini, italiano a Ginevra da nove anni e attivo nel commercio di alimentari, «ci ho pensato anche io. Ma per ora preferisco rimanere in affitto. Conosco molti colleghi che hanno fatto questa scelta: soprattutto chi è impiegato nella ristorazione. Per un appartamento di due locali e mezzo in Rue de Zurich, nella zona di Pâquis (non tra le zone di lusso), spendo 1.800 franchi più 300 per il garage. Inizialmente – continua il commerciante – ho firmato un contratto di 5 anni secondo il quale per i primi 3 la locazione era di 1.500 franchi al mese, per poi salire a 1.800 franchi dal quarto anno».
«La pigione media mensile per le case è di 5.900 franchi. In generale l’affitto mensile dell’80% delle proprietà rientra nell’intervallo tra 2.745 e 12 mila franchi». Di fronte a questi numeri, conclude Carlo Sommaruga, «teniamo conto che il 20% degli inquilini finanziariamente più deboli di Ginevra – come nel resto della Svizzera (il dato si equivale) – spende il suo 40% del reddito disponibile per l’affitto. Una situazione sociale inaccettabile».
Prezzi aumentati del 157% in vent’anni
Zona che vai prezzo che trovi. Nel cuore della città, lungo la riva sinistra del Lago Lemano, si trova il quartiere di Eaux-Vives, tra Plainpalais Jonction e Champel. Qui un tre locali e mezzo, senza posto auto, parte da 2.600 franchi. «Tuttavia, gli svizzeri che si trasferiscono in Francia non ci vanno solo in affitto, ma acquistano anche. Ciononostante, il mercato immobiliare ginevrino è sovraffollato di richieste», afferma Monica Grangier, agente immobiliare. E questo anche se - e lo conferma RealAdvisor.ch - negli ultimi 20 anni, «i prezzi delle case e degli appartamenti sono aumentati del 157,1% a Ginevra». Per un metro quadrato di proprietà immobiliare (case o appartamenti) servono in media più di 13.500 franchi.