Tecnologia

Il «momento Sputnik» di DeepSeek, il chatbot cinese che fa tremare le «big» dell'IA

Panico nella Silicon Valley e in Borsa sulla notizia riguardo all’app della startup cinese DeepSeek che con il suo omonimo chatbot ha superato la rivale statunitense ChatGPT in termini di download sull’Apple Store, offrendo la prospettiva di un’alternativa di IA valida e più economica e sollevando interrogativi sulla sostenibilità degli investimenti miliardari finora effettuati
©Gabriele Putzu
Dimitri Loringett
27.01.2025 17:30

Il futuro dell’intelligenza artificiale (meglio, dell’informatica avanzata) è tracciato e non si torna indietro, alla luce anche degli ingenti investimenti che tutto il settore - tecnologico, infrastrutturale, energetico e servizi - sta effettuando, soprattutto negli USA. Ma la rivoluzione informatica dell’IA non è appannaggio solo degli USA. Anche la Cina corre veloce e lo fa, pare, spendendo molto meno.

Nella Silicon Valley si è scatenato il panico sulla notizia riguardo all’app della startup cinese DeepSeek che con il suo omonimo chatbot ha superato la rivale statunitense ChatGPT in termini di download sull’Apple Store, offrendo la prospettiva di un’alternativa di IA valida e più economica e sollevando interrogativi sulla sostenibilità degli investimenti miliardari finora effettuati.

DeepSeek, a suo dire, utilizzerebbe infatti meno dati e microprocessori meno potenti, facendo costare i propri modelli di IA una frazione di quelli degli operatori leader del mercato, come appunto OpenAI.

Panico in Borsa

Ma la prima vittima di questa possibile «rivoluzione nella rivoluzione» sono soprattutto i mercati finanziari e i titoli Big Tech. In apertura di mercato a Wall Street il titolo Nvidia è arrivato a perdere quasi il 18%, «bruciando» oltre 465 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, mentre l’indice Nasdaq 100, fortemente pesato dalle società tecnologiche, cedeva il 3%.

«I mercati stanno verosimilmente realizzando ciò che già si ipotizzava l’anno scorso, ovvero che le incredibili performance di queste società (la sola Nvidia ha fatto oltre il 170% in Borsa nel 2024) erano basate non sulle loro effettive cifre d’affari, bensì sulla proiezione di quelle future», commenta al CdT Giovanni Barone Adesi, professore emerito di Teoria finanziaria all’USI. «Oggi - aggiunge - l'aspetto fondamentale non è la corsa tra America e Cina, ma l'affermazione di modelli open source per l’IA. Alla svalutazione dei modelli proprietari delle grandi aziende di internet si affianca la prospettiva di modelli a basso costo per tutte le applicazioni».

Va ricordato che oltre metà della performance del +25% nel 2024 dello S&P 500, il super-indice dei titoli azionari americani, è dovuta ai guadagni registrati dalle società legate alla tecnologia dell’informazione e dei servizi di comunicazione, in particolare ai colossi del settore denominati Magnificent Seven: Google, Amazon, Microsoft, Meta, Nvidia, Apple e Tesla.

Davide contro Golia

Sull’IA si sta investendo molto. Tantissimo. Nel solo 2024 gli investimenti globali nell’IA hanno raggiunto livelli senza precedenti, con una spesa totale per tecnologie, infrastrutture e servizi attorno ai 500 miliardi di dollari, due terzi dei quali provenienti dai citati colossi tecnologici americani. Alcune stime di settore parlano di investimenti collettivi che supereranno i mille miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. A questo proposito, la settimana scorsa il presidente USA Donald Trump ha annunciato il progetto Stargate di OpenAI, SoftBank e Oracle, in cui si vorrebbe investire fino a 500 miliardi di dollari. Le cifre sono impressionanti, tali da far sembrare DeepSeek come Davide contro Golia: stando alla piccola startup cinese, l’investimento nel chatbot sarebbe di «appena» 6 milioni di dollari.

Ma chi, o che cosa, è DeepSeek? Stando ai media specializzati, nel 2021 l’allora 36.enne Liang Wenfeng, con i proventi del suo fondo hedge High-Flyer (che gestisce circa 8 miliardi di dollari e che utilizza IA e algoritmi per identificare modelli che potrebbero influenzare i prezzi dei titoli azionari in Borsa) ha iniziato ad acquistare migliaia di unità di elaborazione grafica Nvidia per il suo progetto di IA, una cosa che a suo tempo era vista dai suoi colleghi più come un hobby che altro. Sulla scorta delle conoscenze acquisite, nel 2023 ha creato DeepSeek e, nel dicembre scorso, ha pubblicato un documento in cui si annunciava DeepSeek-V3, un modello di linguaggio di grandi dimensioni gratuito e open source, poi lanciato ufficialmente sul mercato lo scorso 10 gennaio.

Dopo che gli Stati Uniti hanno vietato a Nvidia di esportare i suoi microprocessori più potenti in Cina, le aziende locali di IA, come appunto DeepSeek, sono state costrette a trovare modi innovativi per massimizzare la potenza di calcolo di un numero limitato di chip in loco - un problema che il team di Liang sapeva già come risolvere.

DeepSeek ha dichiarato di aver utilizzato solo 2.048 microprocessori Nvidia H800 e speso 5,6 milioni di dollari per addestrare il modello con 671 miliardi di parametri, una frazione di quanto OpenAI e Google spendono per addestrare modelli di dimensioni comparabili. Il chip H800 è di quelli cosiddetti «a capacità ridotta», inizialmente sviluppato per aggirare le restrizioni sulle vendite alla Cina.

In una serie di prove di terze parti, il modello di DeepSeek ha superato Llama 3.1 di Meta, GPT-4o di OpenAI e Claude Sonnet 3.5 di Anthropic per accuratezza, dalla risoluzione di problemi complessi alla matematica e alla codifica, secondo valutazioni di settore. La scorsa settimana DeepSeek ha rilasciato r1, un modello di ragionamento che ha superato anche l’ultimo o1 di OpenAI in molti dei test di terze parti.

Marc Andreessen, il 53.enne venture capitalist della Silicon Valley già co-fondatore, tra le (molte) altre cose, dello storico browser Netscape, ha affermato in un post su X che il modello r1 di DeepSeek rappresenta il «momento Sputnik» dell’IA, facendo riferimento al lancio del famoso satellite da parte dell’ex Unione Sovietica che segnò l’inizio della corsa allo spazio alla fine degli anni Cinquanta.

Ma DeepSeek non è l'unica azienda cinese che sta facendo progressi. Ad esempio, c'è la startup 01, mentre la società madre di TikTok, ByteDance, ha rilasciato mercoledì scorso un aggiornamento del suo modello che afferma di superare o1 di OpenAI in un test di riferimento chiave.

A una manciata di ore dalla notizia del sorpasso di ChatGPT, l'app cinese di AI DeepSeek ha annunciato di aver subito «cyber attacchi su larga scala» e per questo dichiarato che limiterà la registrazione di nuovi utenti ai suoi servizi. L'azienda ha citato «attacchi dannosi su larga scala» per interruzioni e la sua incapacità di acquisire nuovi utenti.