Borsa

Il paradosso di Nvidia, conti record ma il titolo cala

A Wall Street il titolo perde oltre il 3% e brucia 100 miliardi di capitalizzazione in una sola giornata
©Jeff Chiu
Ats
29.08.2024 19:23

Nvidia supera le attese per il secondo trimestre, segnando un balzo dell'utile e dei ricavi di ben oltre il 100%. Un boom che non le basta però a convincere gli analisti: le stime dei ricavi per i tre mesi in corso, circa 32,5 miliardi di dollari «più o meno il 2%», battono di misura (per 600 milioni) le previsioni ma non soddisfano del tutto gli investitori, abituati dal colosso dei semiconduttori a previsioni ben più ambiziose. E così Nvidia cala a Wall Street, dove perde oltre il 3% e brucia 100 miliardi di capitalizzazione in una giornata positiva per i listini americani grazie alla tenuta dell'economia - emersa dal dato sul pil cresciuto del 3% - di fronte all'aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

Nvidia, sostengono alcuni analisti, ha superato le attese ma non è riuscita a eguagliare le performance stellari degli ultimi sei trimestri. Per giustificare un rally da 2.000 miliardi di dollari in un anno e una capitalizzazione da 3.100 miliardi - aggiungono -, Nvidia avrebbe dovuto presentare una trimestrale perfetta e invece non lo ha fatto innescando un'ondata di vendite. Per Vivek Arya di Bank of America il calo dei titoli è però solo temporaneo perché Nvidia continua a presentare «un'occasione di crescita unica a una valutazione molto ragionevole».

I conti del gigante dei chip hanno mostrato come la domanda per l'intelligenza artificiale continua crescere, con i colossi della Silicon Valley che spendono miliardi di dollari per tenersi al passo con quella che ritengono essere la tecnologia del futuro. A confermare come l'IA continua a correre sono anche le indiscrezioni su nuovo round di raccolta fondi di OpenAI, la start up a cui fa capo ChatGPT, a una valutazione di oltre 100 miliardi di dollari. Solo lo scorso anno il colosso guidato da Sam Altman era valutato 86 miliardi. Fra gli investitori ci sarebbero la società di venture capital Thrive Capital e Microsoft, che ha scommesso nella start up 13 miliardi dal 2019. Per Altman raccogliere nuove risorse è essenziale per centrare l'obiettivo dell'intelligenza artificiale generale che, secondo OpenAI, sarà in grado di superare gli esseri umani con le sue performance. Ma anche per battere una concorrenza che si fa sempre più intensa e che vede in Elon Musk, uno dei primi investitori in OpenAI, il maggiore rivale.