Banca centrale europea

La BCE taglia i tassi di 25 punti base

Al contempo ha ridotto le stime di crescita dell'Eurozona
Ats
06.03.2025 14:51

La Banca centrale europea (BCE) taglia i tassi di 25 punti base per la sesta volta da giugno scorso e porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,75% a 2,50%. Al contempo ha ridotto le stime di crescita dell'Eurozona.

Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,90% a 2,65%, quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%.

«La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera», scrive la BCE in un comunicato diffuso al termine del consiglio direttivo. «Al tempo stesso l'allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto.»

Quanto alla situazione congiunturale, «l'economia fronteggia perduranti difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita» allo 0,9% per il 2025 (era 1,1% nelle previsioni di dicembre scorso), all'1,2% per il 2026 (dall'1,4%) e all'1,3% per il 2027.

«Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026 - viene spiegato - riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dell'elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale».

«Il processo disinflazionistico è ben avviato. L'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti», afferma ancora la BCE.

«Gli esperti indicano ora che l'inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all'1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027. La revisione al rialzo dell'inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell'energia». L'inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all'1,9% nel 2027.