La borsa svizzera ha chiuso a +3,28%

L'indice di riferimento del mercato azionario svizzero, l'SMI, ha registrato oggi un notevole incremento del 3,28% (a 11'244.59 punti), in un clima di ottimismo generalizzato sui mercati finanziari.
L'avvio di seduta era stato spumeggiante con rialzi superiori all'8%. Poi in corso di giornata i guadagni si sono per così dire assestati su valori di comunque tutto rispetto.
Le notizie giunte da oltreoceano nel corso della giornata non hanno influenzato l'andamento più di quel tanto: le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono sì aumentate, ma il dato era atteso, l'inflazione Usa è da parte sua rallenta, sotto le attese. Anche l'apertura negativa di Wall Street non ha avuto conseguenze, essendo il ribasso stato considerato un assestamento dei forti rialzi di ieri.
Dazi «sì» o dazi "no"?
Più in generale, l'andamento odierno dell'SMI - e di tutte le altre borse mondiali - si spiega con la decisione di Donald Trump di rinviare di 90 giorni l'entrata in vigore dei dazi bilaterali su tutti i Paesi, ad eccezione della Cina. La notizia della sospensione ha generato come previsto un'ondata di sollievo tra gli investitori, che temevano le ripercussioni negative di una guerra commerciale globale.
Come evidenziato dall'analista di Swissquote Bank, Ipek Ozkardeskaya, «gli investitori sperano che questa tregua di 90 giorni darà ai Paesi il tempo di rinegoziare, di riorganizzare le catene di approvvigionamento e di attenuare lo shock» dei dazi doganali. Questo è «fondamentalmente positivo - che i dazi doganali siano applicati o no, anche se è ancora troppo presto per aprire lo champagne», ha aggiunto.
Tutti i titoli in positivo
Il rialzo dell'SMI è stato trainato da performance positive di tutti i suoi componenti. In particolare, si sono distinte aziende come Swiss Re, con un incremento del 6,50% a 139,20 franchi, seguita a ruota da Partners Group, che ha guadagnato il 5,95% a 1.022,00 franchi, e da ABB, con un rialzo del 5,21% a 41,18 franchi. Pure Richemont ha fatto faville, con un aumento del 5,19% a 135,75 franchi.
Anche Sika, con un rialzo del 4,81% a 191,65 franchi, e Holcim, con un incremento del 4,80% a 84,32 franchi, hanno dato il loro contributo. E che dire di Kuehne+Nagel, che ha guadagnato il 4,49% a 175,80 franchi, e di UBS Group, con un rialzo del 4,42% a 22,90 franchi?
Bene anche Swiss Life Holding, con un aumento del 4,28% a 740,60 franchi, e Logitech, con un rialzo del 3,86% a 58,10 franchi. In positivo pure Zurich Insurance, con un incremento del 3,83% a 558,80 franchi, di Givaudan e Lonza, entrambi con un rialzo del 3,29%, rispettivamente a 3.668,00 franchi e 521,60 franchi.
Infine, Roche, con un aumento del 3,23% a 243,00 franchi, Sonova, con un rialzo del 2,89% a 234,60 franchi, Geberit, con un incremento del 2,68% a 529,40 franchi, e Alcon, con un rialzo del 2,67% a 72,40 franchi, hanno avuto crescite meno evidenti, ma sempre interessanti. Novartis ha chiuso con un aumento del 2,11% a 84,71 franchi, Nestlé con un rialzo del 1,26% a 84,30 franchi. Il meno tonico è Swisscom, con un incremento dello 0,69% a 510,00 franchi.
Malgrado tutto, prudenza
Nonostante l'ottimismo generato dalla decisione di Trump, gli analisti invitano alla cautela. La situazione rimane infatti incerta. Prova ne è che l'andamento dello SMI da inizio anno rimane in profondo rosso: -14,8%.
Rimane insomma importante tenere d'occhio come evolveranno le relazioni commerciali tra le potenze mondiali, e se in questi 90 giorni, verranno presi accordi. Le prossime pubblicazioni di dati economici e le decisioni delle banche centrali potrebbero avere un ruolo cruciale nell'orientare l'andamento dei mercati.
Il franco si rafforza ancora
L'escalation delle controversie sui dazi stanno avendo un forte impatto anche sui mercati valutari: gli investitori si rivolgono verso i tradizionali beni rifugio come il franco svizzero, che si aggira oggi sui massimi storici o pluriennali rispetto al dollaro.
Alle 17:05 la moneta americana veniva scambiata a circa 0,8327 franchi. Anche l'euro sale nei confronti del dollaro e arriva a 1,1228, il livello più alto da luglio 2023.