«La crescita economica rimane fragile» e con rischi
«La crescita economica rimane fragile» e con rischi, con «le preoccupazioni sulle prospettive per il commercio globale che si aggiungono a quelle geopolitiche e di direzione politica».
Lo scrive la Banca centrale europea (Bce) nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, parlando di un quadro per la crescita «offuscato da incertezze macro-finanziarie e geopolitiche in aumento» sia nell'area euro che a livello globale, anche se «gran parte dei previsori continua ad aspettarsi un atterraggio morbido» come scenario di base.
Nell'area euro «le vulnerabilità del debito sovrano stanno aumentando» con diversi Paesi che rischiano di trovarsi senza spazio di manovra fiscale quando ce ne fosse bisogno, dice il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nell'introduzione al documento. «Livelli elevati di debito e alti deficit, sommati a una crescita potenziale debole e a incertezze sulla direzione delle politiche, aumentano il rischio che si riaccendano timori dei mercati per la sostenibilità del debito», dice il rapporto. La Bce si sofferma sulla fragilità dei Paesi «più soggetti allo scrutinio dei mercati - Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Slovacchia - dove i rendimenti tendono a »salire significativamente« di fronte a eventi inattesi come la pandemia o l'esito del voto in Francia.
»Le elevate valutazioni e la concentrazione del rischio rendono i mercati più suscettibili a correzioni improvvise«, afferma anche la Bce.